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Atelier Rorona Plus: The Alchemist of Arland, formula imperfetta - review

Tempi duri per gli alchimisti.

Dolce, ingenua, di buon cuore, fragile ma coraggiosa e a sua insaputa perfino abile nelle arti alchemiche. Rorolina Frixell, per i suoi concittadini Rorona, ha tutti i tratti della tipica eroina per caso dei jRPG.

Stessa cosa per Arland, il regno piccolo e prosperoso dove si svolge la storia, in cui la piccola Rorona troverà molti amici a supportarla nel suo tentativo di salvare la bottega che si troverà improvvisamente a gestire, e che un ministro privo di scrupoli vuole chiudere per rimpiazzarla con una zona industriale.

L'avventura di Rorona parte da subito con toni tragicomici e occasionalmente anche ammiccanti, e viene cadenzata da una serie di incarichi reali da portare a termine ogni tre mesi in-game, pena la chiusura immediata del negozio con conseguente game over.

Come si confà a un gioco dove l'alchimia la fa da padrona, Atelier Rorona Plus: The Alchemist of Arland fa di un articolato sistema di crafting uno dei suoi principali punti di forza, tanto che le classiche escursioni nei dungeon diventano quasi secondarie e finalizzate alla sola raccolta di ingredienti più o meno esotici.

Il sistema che regola l'alchimia è ora più accessibile e permette di creare moltitudini di oggetti in maniera semplice e veloce.

Anche se alcune botteghe offrono qualche oggetto con cui cominciare, i soldi non abbondano e il vastissimo campionario di elementi con cui sperimentare richiede necessariamente un bel po' di esplorazione. Le zone da setacciare alla ricerca di oggetti utili vengono sbloccate progressivamente nel corso della storia, e sono articolate in una serie di aree collegate tra di loro.

"Lo stile grafico è piacevole e il design realizzato con cura"

Una volta esplorata, ogni area viene poi visualizzata con le informazioni del caso che permettono di individuare subito il traguardo ideale per andare alla ricerca di oggetti o mostri particolari.

Gli incarichi reali assegnati a Rorona sono in realtà molto facili da portare a termine, e prevedono la creazione di alcuni oggetti entro il citato tempo limite. L'abbondanza di tempo è però solo apparente, in quanto gli spostamenti sulla mappa del mondo, anche tra un'area e l'altra di una stessa zona, possono consumare da soli una manciata di giorni.

Anche il processo di sintesi dei vari oggetti richiede del tempo, nonché il dispendio di punti magia da ripristinare dormendo (consumando dunque altre preziose giornate). Se gli incarichi principali non si fanno notare per difficoltà, in Atelier Rorona Plus: The Alchemist of Arland le cose da fare però non mancano e la sfida sta nell'eseguire tutte le attività nel lasso di tempo a disposizione.

I combattimenti risultano eccessivamente facili, anche in virtù del nuovo sistema di attacchi combinati.

Oltre a diversi compiti opzionali che garantiscono varie ricompense in caso di successo, sono infatti presenti in quantità anche quest opzionali utili ad aumentare la popolarità dell'attività di Rorona, nonché incarichi con cui rafforzare l'amicizia dei diversi comprimari.

"Le cose da fare non mancano e la sfida sta nell'eseguire tutte le attività nel lasso di tempo a disposizione"

Il crafting prevede l'unione di più sostanze per creare oggetti totalmente differenti, ma il procedimento è influenzato da altri fattori. Ogni oggetto è infatti dotato di un certo grado di qualità e di attributi in parte modificabili, per cui i risultati migliori non sono raggiungibili da subito.

La maggior parte degli oggetti tende poi a deteriorare nel corso del tempo, almeno finché non viene trasferita dal cestino di Rorona al più capiente contenitore del negozio. Tutto sommato il sistema che regola l'alchimia è accattivante anche se non sempre decifrabile da subito.

Il numero di formule da scoprire e sperimentare è altissimo, ma gestire la creazione di cibi ed equipaggiamento con lo stesso, identico procedimento è un'occasione sprecata per variare un po' la formula.

A prescindere da quanto siano smisurate le sue ambizioni da piccolo chimico, nessun giocatore potrà sottrarsi all'esplorazione. Le aree non sono molte, ma spesso sono necessarie più visite per poter raggiungere una determinata zona. Spesso alcuni passaggi sono infatti bloccati da massi che vanno distrutti con una bomba sufficientemente potente, e ovviamente difficile da realizzare.

"Il campionario degli elementi con cui sperimentare è vastissimo"

Rorona può portare con sé fino a due compagni di avventura. Ben presto il cast di supporto si rivela fin troppo potente, e non c'è scontro che non sia possibile vincere con facilità già con gli attacchi di base.

Colpire i mostri che vagano nelle aree concede poi un primo round di attacchi gratis, con il risultato che spesso gli sventurati mob non riescono neanche a mettere a segno un singolo colpo ai danni del party.

Quando ci riescono, infliggono spesso il minimo sindacale di danni, per cui non c'è veramente tensione che non derivi dall'urgenza di tornare in laboratorio nel tempo utile a completare un incarico.

Le attività collaterali, come la cura del giardino, avrebbero potuto arricchire molto il gameplay ma risultano sbrigative e superficiali.

Non fanno eccezione i boss, sottotono anche come stile e modelli poligonali rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare. Aggiungete la possibilità di effettuare degli assist sia in attacco che in difesa e avrete, per usare un termine preso in prestito da Final Fantasy X, un "ultracidio" dopo l'altro.

"L'eccessiva semplicità pervade un po' tutto il pacchetto allestito da Gust"

L'eccessiva semplicità non è circoscritta ai combattimenti ma si estende un po' a tutto il pacchetto allestito da Gust. L'alchimia può fallire in base al rapporto tra il livello della formula provata e l'abilità di Rorona, ma visto che la maggior parte del tempo la si utilizza per incarichi principali, secondari e quest, la piccola alchimista impara molto presto a destreggiarsi nella sua arte e fallisce molto di rado.

Il procedere altrimenti monotono dell'avventura è vivacizzato da tutta una serie di personaggi ed eventi che arricchiscono velocemente le vicende del regno di Arland e in particolare la vita di Rorona, ma la curiosità di seguire alcuni sviluppi narrativi non riesce a far dimenticare del tutto lo scorrere quasi automatico del gioco, né le meccaniche molto semplici alla base di combattimento e alchimia riescono ad avvincere.

A contorno del tutto troviamo una realizzazione tecnica che, pur svecchiata dai tempi dell'originale, risulta leggermente sottotono per i tempi correnti. Lo stile grafico è piacevole e il design realizzato con cura, ma il tutto non si eleva mai, come il resto del gioco, a picchi esaltanti.

Le opzioni permettono di scegliere la lingua del parlato tra giapponese e inglese.

Dalla sua, Atelier Rorona Plus: The Alchemist of Arland ha una longevità comunque di rilievo, un'apprezzabile funzione cross-save tra PS3 e PS vita e un alto numero di finali. I contenuti aggiuntivi comprendono anche mappe, nuovi personaggi giocabili e costumi con cui gingillarsi, ma anche così è difficile consigliare l'acquisto a chi si è già cimentato con il primo capitolo.

Tutto sommato, Gust ha ritoccato come meglio poteva l'originale, ma la sensazione è che la formula soffra degli anni trascorsi. In mancanza di GDR di calibro con cui svagarsi, Atelier Rorona Plus: The Alchemist of Arland potrebbe essere un riempitivo adeguato per gli appassionati in attesa di titoli più impegnativi, ma aspettatevi un'esperienza generalmente nella media senza momenti particolarmente alti di cui godere.

6 / 10
Avatar di Emiliano Baglioni
Emiliano Baglioni: Emiliano si affaccia al mondo dei videogiochi all’epoca del Vic 20. Vive la sua storia di giocatore pensando che prima o poi crescerà e mollerà il joypad, ma non abbandona mai la sua passione, che riesce in qualche modo misterioso a conciliare con tutto il resto.

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