Atomic torna su Six Days in Fallujah
"Servono fondi per finirlo".
Atomic Games spera ancora di riuscire a portare nei negozi il controverso shooter Six Days in Fallujah.
"Abbiamo bisogno di fondi per completarlo", ha dichiarato il presidente di Atomic, Peter Tamte, a VG247. "Six Days racconta l'evento più rilevante di un'intera generazione", afferma Tamte.
"Qualcuno ci ha suggerito di trasformare il gioco in qualcosa tipo Six Days in Bullcrapistan. Avremmo potuto farlo ma ci avrebbe privato di uno dei motivi che ci ha spinto a realizzare il titolo, ovvero la volontà di raccontare storie specifiche dei nostri eroi".
Il gioco ricostruisce i sanguinosi scontri che hanno avuto luogo nella città irachena di Falluja (già conquistata nel 2003 dalle truppe alleate) tra novembre e dicembre del 2004, nel corso della cosiddetta seconda battaglia di Falluja. Secondo alcune inchieste giornalistiche, nel corso degli scontri sarebbero stati utilizzati ordigni al fosforo bianco e una variante moderna del Napalm.
In seguito alle lamentele di alcuni cittadini statunitensi che avevano perso i propri cari in Iraq, il publisher Konami si rifiutò di pubblicare il gioco. "Questi eventi terribili dovrebbero essere relegati agli annali della storia, e non banalizzati e ricostruiti a uso e consumo di chi è in cerca di emozioni forti", dichiarò all'epoca al Daily Mail il padre di uno dei soldati uccisi in battaglia.
"Noi dell'industria non stiamo facendo niente di concreto per convincere le persone del fatto che non vogliamo banalizzare questi eventi", ha dichiarato Tamte a VG247. "Se qualcuno non sfida questo luogo comune, i giochi continueranno a essere percepiti come prodotti insignificanti".
Atomic Games è al momento al lavoro su Breach, shooter che arriverà su PC e XBLA a gennaio del 2011.