Attack on Titans 2 - prova
Arrivano i Giganti, affilate le lame.
Il 2018 si avvicina e si appresta ad essere ricco di uscite come l'anno corrente. Tra i titoli già annunciati c'è anche pane per i denti degli appassionati di anime e manga, visto che per marzo arriverà anche il seguito di Attack on Titans, il videogioco tratto da una delle serie di maggior successo proveniente dal Giappone, chiamato in Italia l'Attacco dei Giganti.
La fiera di Lucca Comics & Games 2017 è stato lo scenario adatto per intercettare i fan e far provare il gioco in anteprima. Ovviamente non ci siamo lasciati sfuggire l'occasione e abbiamo giocato per un paio di volte la demo disponibile.
Nella demo è stato possibile giocare una missione breve, ma utile a mostrare cosa offrirà questo seguito. Possiamo dire già da ora che non ci si discosta da quanto visto nel primo capitolo: il cuore del gioco è rappresentato ancora una volta dalle battaglie contro i Giganti che vi minacciano, spostandosi rapidamente e liberamente ovunque nella mappa grazie ai rampini. In questo missione dovevamo semplicemente sopravvivere e difendere la nostra fortezza, prima dall'attacco di ondate di Giganti "normali" e alla fine di una guidata da un Gigante bestia. Visto che la durata della prova era limitata a 15 minuti non siamo riusciti ad abbatterlo in tempo, ma abbiamo una chiara idea di come sono strutturate le battaglie.
Rampini e spada sono ancora la chiave. L'ODM (omni directional movement) si è fatto ancora più fluido e divertente da usare. Con la pressione del tasto apposito si lanciano le due orde che si agganceranno a qualsiasi parete nei dintorni e con la levetta analogica sinistra si sceglie la direzione. Fin quando il tasto dei rampini è premuto potete svolazzare agilmente nella zona della mappa che vi interessa.
Con il tasto X del controller PlayStation, invece, si salta e si usa il gas per effettuare uno scatto in volo che, combinato con i rampini, permette di acquisire velocità utile anche per gli attacchi più potenti. Corde e salti servono infatti anche negli scontri con i Giganti, sempre mastodontici come nel primo episodio: ci si aggancia a una delle parti del mostro e ci si lancia contro per attaccare con la spada. I punti deboli dei mostri sono rappresentati dagli arti, dagli organi vitali e ovviamente dal collo, debolezza principale come nella serie animata.
Una volta che abbiamo effettuato il lock su una di queste parti è possibile attaccarla o aggrapparvisi con il rampino per portare un attacco in volo più potente. Il sistema di combattimento prevede che indoviniate tempismo e velocità giusta per apportare un maggior numero di danni, magari anche per tagliare un arto al nemico. Ovviamente, anche loro possono rispondere ed evitare i loro colpi è fondamentale, visto che anche uno solo può ferirvi e rallentarvi per tutto il resto della partita, costringendovi a un movimento lento e quindi più pericoloso. Nel caso in cui questo accada, potete ricaricare i vostri punti salute se avete ancora a disposizione oggetti utili nell'inventario, affidato al d-pad. Diverso invece se entrate nel loro campo visivo per troppo tempo e li mandate in berserk attivando la Danger Zone, uno stato in cui se il Gigante vi prende dovrete premere il più velocemente possibile il tasto triangolo prima che scada un timer, pena la morte irreversibile.
Forse per via della versione demo settata su un livello di difficoltà semplice, ci abbiamo messo poco a buttare giù i Giganti sparsi per la mappa. Il motivo è stato principalmente la disponibilità dell'attacco in Sniper Mode, forse fin troppo efficace: con la pressione del grilletto sinistro si zoomma e si inquadra il Gigante e, se si trova alla distanza giusta, è possibile lanciarvisi contro e ucciderlo con un solo colpo al collo. Richiede solo la giusta mira e il giusto tempismo nella pressione del tasto di attacco, quindi una volta imparato è stato facile replicarlo a oltranza, ma senza troppo divertimento. Fortunatamente, non è possibile "one shottare" il boss finale e diventa quindi necessario impegnarsi negli attacchi più normali.
Con la demo abbiamo potuto analizzare anche l'aspetto tecnico di Attack on Titans 2, rimanendo però piuttosto perplessi. Qualche passo in avanti rispetto al predecessore c'è stato, gli effetti di blur e particellari nei movimenti sono di più e meglio realizzati, così come le fattezze dei personaggi. Gli ambienti restano però spogli, dalle texture ripetitive e da una quantità di poligoni che risulta scarsa. Sarà da vedere la versione finale come si comporterà, ma anche la mappa ci è andata stretta una volta imparato come muoverci rapidamente. Un peccato data la natura dei combattimenti.
Purtroppo, non è stato possibile testare una delle novità principali di questo seguito: la personalizzazione del personaggio, potendo scegliere tra soli tre predefiniti per maschio e femmina. Questa è una delle curiosità maggiori che aspettiamo di toglierci a marzo 2018, soprattutto per quanto riguarderà l'evoluzione delle caratteristiche in gioco e le abilità, e se e come le nostre scelte impatteranno sulle battaglie contro i Giganti. Speriamo che un gameplay e un multiplayer molto profondi ci permetteranno di chiudere un occhio sull'impatto grafico che per ora non ci conforta.