Avengers: Endgame. Se il Tesseract potesse parlare - editoriale
Sono anni che stiamo inseguendo il Cubo cosmico in giro per gli Universi, come andrà a finire nel capitolo conclusivo degli Avengers, Endgame?
L'azzurrino Tesseract è un magico MacGuffin, che ci sia ciascun lo dice, cosa sia nessun lo sa. Immaginario oggetto fantascientifico, si dice sia il Cubo magico, antico artefatto in grado di produrre energia illimitata, unione di forze cosmiche potentissime, che attribuisce a chi lo possiede potere assoluto. Potrebbe forse aprire portali verso altri punti dell'Universo e teletrasportate cose e persone.
Nell'Universo Marvel il Cubo prende il suo nome dal termine coniato nel 1888 dallo scrittore inglese Charles Howard Hinton per indicare l'ipercubo quadrimensionale. Il Tesseract è comparso molte volte nelle storie Marvel, concupito da gente che intendeva attuare solo piani criminali, mai si fosse pensato di usarlo a fin di bene. A contrastare questi piani criminosi si sono sempre dovuti impegnare gli Avengers, ma ne hanno fatto conoscenza anche i Guardiani della Galassia, grazie al Collezionista.
La sua prima apparizione risale al 1966, nell'album della collana Tale of Suspense, Il Teschio rosso vive! in cui può piegare la realtà in base al volere di chi lo possiede, diventando in seguito un essere semi-senziente, dotato di propria personalità. In origine, insieme alle altre 5 gemme dell'Infinito, tutte singolarmente di pericolosa potenza, era custodito dai potenti Asgardiani, che grazie alle conoscenze acquisite nei millenni, avevano potuto costruire il Bifrost, il Ponte dell'Arcobaleno.
Nel 965 d. C. Odino decise di lasciarlo in mano ai mortali terrestri, convinto che non sarebbero stati capaci di farne cattivo uso, tenendolo custodito nella cittadina di Tønsberg. Là rimane tranquillo fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, quando nel '43 Johann Schmidt (Teschio Rosso) lo vuole per sviluppare un'arma di distruzione di massa grazie al suo immenso potere (con l'aiuto di Armin Zola), acquisendo un suo ruolo di potere sganciato dal Terzo Reich, come Hydra (dopo il fallimento delle sue mire, Schmidt è costretto a emigrare su Vormir).
A recuperare il Tesseract, finito sul fondo del mare dell'Artide, ci pensa Howard Stark, padre di Tony e uno dei fondatori dello S.H.I.E.L.D., che già avevamo visto impegnato nella ricerca di fonti di energia alternative, ricerca che aveva portato ad alimentare il reattore dell'armatura di Iron Man. Così è plausibile immaginare come il Tesseract sia finito nelle mani della Dottoressa Lawson, aka Mar-vell, con il suo progetto P.E.G.A.S.U.S. Ma Mar-vell voleva inventare un motore che consentisse di viaggiare alla velocità della luce per aiutare il suo popolo a sfuggire agli Skrull, alimentato appunto dal Cubo.
Quindi Carol Denvers, divenuta Captain Marvel per aver assorbito i poteri sovrumani dall'esplosione di quel motore, lascerà il Tesseract nelle mani di Nick Fury, divenuto capo dello S.H.I.E.L.D., una volta "espulso" dal simpatico gatto/Flerken. In questo modo siamo arrivati al 1995, e può iniziare il ping pong spaziale di questo artefatto che nel corso di tutti i film abbiamo visto cambiare molte mani, a prezzo di molte stragi, fra tradimenti e atti di eroismo.
Nel 2012 Loki lo sottrae per conto di Thanos, controllando le menti del Dottor Selvig e di Clint Barton-Occhio di falco, Thor lo riporta a casa dopo la battaglia di New York contro i Chitauri, ricostruendo il Bifrost. Ma lì Hela, la sorella deviata, con le sue azioni sconsiderate lo rimette in circolazione, e così finirà di nuovo nelle mani di Loki, sempre capace di gesti sorprendenti, in negativo e in positivo, che sarà costretto a consegnarlo a Thanos nell'inizio di Infinity, consentendogli così di completare il suo guanto mortale insieme alle altre gemme tanto faticosamente conquistate (Gemma della Realtà, presa da Thanos al Collezionista; Gemma del Tempo, data da Strange a Thanos e poi usata per riparare la Gemma della Mente in Wakanda; Gemma del Potere, recuperata da Thanos sterminando i Nova Corps; Gemma dell'Anima, guadagnata col sacrificio di Gomora).
Infatti sullo sfondo, motore principale e mente diabolica, vero spietato deus ex machina, ha sempre complottato proprio Thanos, che così mette finalmente insieme tutti i pezzi del puzzle. Il suo piano si è completato a carissimo prezzo per tutti e fra poco sapremo la conclusione: che fine avrà tanta devastante potere, chi mai saprà farne un uso virtuoso, ammesso che sia possibile? E si potrà rimediare alle atrocità commesse nel frattempo?