Axel & Pixel
Un viaggio surreale nei mondi della fantasia.
Surreale e grottesco, enigmatico e fantasioso: questi i primi aggettivi che mi vengono in mente nel descrivere Axel & Pixel, ennesima produzione griffata 2K Games e sviluppata dai ragazzi di Silver Wish. Prendete un pittore strampalato, un cagnolone vivace e una serie di stage rigorosamente bidimensionali (ma pennellati con tale dovizia di particolari da mozzare il fiato), condite il tutto con puzzle ambientali di ogni sorta, quick time event e funamboliche scorribande a bordo di una mongolfiera e potrete cominciare a farvi un'idea di ciò che vi attende sul Marketplace al costo di 800 Punti Microsoft.
Quella che abbiamo dinnanzi è una fiaba dai tratti squisitamente onirici nella quale saremo chiamati a impersonare Axel e il suo cucciolo, risucchiati nel Mondo Fantastico per colpa di un sorcio dispettoso e pertanto impegnati a trovare una via di fuga prima che l'inverno giunga a congelare (letteralmente) ogni loro speranza di salvezza. Altro antagonista di questa odissea fantastica sarà il Gigante di Ghiaccio, che in più occasioni tenterà di metterci i bastoni tra le ruote in attesa del freddo eterno. Premesse narrative infantili e abusate? Indubbiamente sì, ma narrate con leggerezza e spontaneità encomiabili.
Quattro le stagioni da percorrere, suddivise in 24 capitoli, più il Finale e due livelli bonus sbloccabili insieme ai minigiochi. La struttura è quella dei più comuni "punta e clicca" (nel caso specifico il livello di parentela con Samorost è sicuramente evidente), ed è infatti presente il solito cursore da manovrare tramite levetta analogica, grazie al quale avremo modo di interagire con gli elementi disolocati tra gli scenari e risolvere via via gli enigmi proposti in ciascuno stage. Il centro nevralgico dell'intera esperienza risiede dunque nei rompicapo, quasi sempre relativi al trovare una via d'accesso al livello successivo. Bisognerà quindi rimettere in moto argani, leve ed eliche, ma al tempo stesso avremo a che fare con lumache giganti, insetti in formato oversize e altri svariati ostacoli. Sono inoltre concessi al giocatore tre suggerimenti, richiamabili alla pressione prolungata del tasto Y.
La procedura è essenzialmente lineare ma grazie alla stravagante struttura dei puzzle possiamo affermare che non si tratta mai di roba troppo scontata e che l'effetto deja-vù sarà decisamente sporadico. Oltre al già menzionato Samorost, ci troviamo nei pressi di Braid (per l'atmosfera generale) e Machinarium (per la tipologia degli enigmi) ma non mancano spunti personalissimi e una ben delineata personalità a dare compattezza all'insieme.
Ciò che però differenzia Axel & Pixel da altre produzioni simili è stata la volontà di introdurre alcune variazioni sul tema. Un esempio calzante è dato già nel primo livello, in cui dovremo evitare gli attacchi del Gigante di Ghiaccio attraverso un permissivo QTE che ci consentirà di scansarci al momento opportuno. Piccole ma significative implementazioni, che riescono a tenere desto il nostro interesse tra un rompicapo e l'altro senza risultare pretestuose. A questo si aggiunga la presenza di eventuali azioni contestuali deputate di volta in volta a tasti differenti.
Sulla base di quanto detto sino ad ora, non ci resta che indicare la longevità quale vera lacuna del gioco. Axel potrebbe compiere la sua missione in appena cinque ore di gioco, beninteso che tutto dipende comunque dalle capacità di "problem solving" del giocatore. Fortunatamente, il team di sviluppo ha avuto la lungimiranza di implementare minigiochi e ulteriori incentivi che spingano l'utente a tornare più volte nei diversi livelli.
Tra i primi abbiamo un'auto da guidare lungo terreni maledettamente accidentati, una mongolfiera capricciosa e altro ancora che preferiamo non svelarvi. Si tratta di semplici passatempi, cui però sono associati non pochi degli Obiettivi di Xbox 360. A questi si giungono quelle che potremmo definire missioni secondarie, vale a dire il ritrovamento di ossi nascosti tra gli elementi degli scenari e la possibilità di scovare porzioni di paesaggio da ricreare sulla nostra tela. Perché in fin dei conti Axel è un pittore e non può certo resistere dal ricreare attraverso la sua arte il meraviglioso viaggio intrapreso...
Menzione d'onore infine per la splendida colonna sonora, che già nel menu iniziale sembra evocare il minimalismo di un Michael Nyman per poi proseguire con baldanzosi motivetti in pieno stile arcade game e non poche contaminazioni ambient. Quello sviluppato da Silver Wish Games è in definitiva un titolo meritevole di attenzione, deficitario in termini di longevità ma sicuramente intrigante tanto nel gameplay quanto nel comparto estetico. Un breve ma intenso viaggio tra enigmi, siparietti comici e situazioni surreali. Il nostro augurio è che, oltre a trovare la strada di casa, i due eroi riescano a tornare con un nuovo delirante episodio.