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Batman: Arkham Origins - Blackgate - review

Episodio portatile o semplicemente ridotto?

Le ambizioni di Warner Bros. in campo videoludico crescono di pari passo coi successi della serie Batman: Arkham, avviata dalla sorprendente Rocksteady e ora passata tra le mani di Warner Bros. Montréal. Lo studio canadese si è infatti occupato dell'ultimo esponente casalingo del franchise, il prequel Batman: Arkham Origins, regalando agli appassionati un degno prequel della saga dell'Uomo Pipistrello.

Ma si parlava di ambizioni e queste non potevano che portare l'editore americano al mercato delle console portatili, su cui in effetti la sua presenza non è mai stata troppo massiccia. Quale traino migliore, allora, di un Batman ringiovanito dalle pellicole di Christopher Nolan e finalmente consacrato nel mondo del gaming?

Con queste premesse è nato Batman: Arkham Origins - Blackgate, un titolo per Nintendo 3DS e PS Vita, da noi testato in quest'ultima versione, che si propone di portare avanti con una prospettiva diversa le vicende di Batman: Arkham Origins e darci un ulteriore assaggio delle prime missioni del Cavaliere Oscuro. Queste prendono forma ad appena tre mesi dalla fine del nuovo episodio per PS3, PC e Xbox 360, offrendo ai fan più golosi uno spaccato sul consolidamento del rapporto tra il protagonista e villain celebri quali Catwoman, il Joker, Maschera Nera e Pinguino.

Quello messo in piedi da Armature Studios, la software house texana fondata dal director di Metroid Prime 3: Corruption e incaricata del progetto, è un cast di prima scelta e che risparmia ben poche pedine dallo scacchiere dell'universo DC. Quest'ultimo è impreziosito da scelte stilistiche che richiamano le origini fumettistiche del marchio: le scene d'intermezzo, infatti, non sono gestite dal motore di gioco ma vengono portate in vita sotto forma di comic book animato, capace di fare di necessità virtù. Come vedremo più avanti, il comparto grafico del titolo non è eccelso e questo espediente riesce a far sì che le sue diverse imperfezioni non incidano sulla narrazione.

"L'aspetto narrativo è alla lunga il vero tallone d'Achille di Blackgate"

Scopriamo i combattimenti di Batman: Arkham Origins - Blackgate.

Ed è proprio l'aspetto narrativo a risultare, alla lunga, il vero tallone d'Achille di Blackgate. La trama sembra da subito cucita fin troppo stretta sulla nuova veste portatile della serie, che suggerisce sì un consumo rapido e indolore ma che ruota pur sempre intorno a personaggi e ad un mondo di grande carisma. Senza un incipit convinto e convincente, con la mancanza di profondità nella caratterizzazione dei nemici e l'assenza di un filo logico superiore alla semplice ripulitura delle ambientazioni, risulta infatti più complesso del previsto appassionarsi e portare a termine la quest da circa sette ore.

Ma non si vive di sola storia, anzi, per qualcuno questa è l'aspetto meno importante dell'offerta videoludica. Passiamo allora ad analizzare il gameplay della nuova avventura di Batman. L'autentica rivoluzione firmata Armature riguarda il passaggio dalla visuale in terza persona e dietro le spalle del protagonista a un finto 2D che segue lateralmente le peripezie del giustiziere della notte. Vedrete ancora personaggi e ambientazioni svilupparsi anche in profondità, non trattandosi di bidimensionalità in senso stretto, ma è chiaro come questo cambio di prospettiva abbia avuto un'influenza sulla giocabilità.

Gli enigmi risultano ad esempio estremamente semplificati e si limitano il più delle volte al ritrovamento di fonti di energia da disattivare col batarang o di condotti d'areazione per percorsi alternativi. Alla fase esplorativa, la più sacrificata nel passaggio alla piattaforma portatile, non basta invece una pletora di sbloccabili (costumi e "casi" secondari) per emanciparsi dalla realizzazione approssimativa della mappa, in difficoltà quando chiamata a districarsi tra superfici visibili e cunicoli.

"I combattimenti rimangono di buona fattura e divertenti"

Il Cavaliere Oscuro può sfruttare l'ambientazione a proprio vantaggio in caso di inferiorità numerica.

Un discorso a parte lo meritano i combattimenti. Pur mancando della varietà garantita dalla formula originale di Rocksteady, essi rimangono di buona fattura e divertenti, basati sulla ben nota struttura di colpi e contraccolpi. Sarà meglio non ricorrervi in più di una circostanza, di fronte a orde di nemici armati e magari con la possibilità di ragionare su un più soddisfacente approccio stealth.

Altri ingredienti ereditati da Batman: Arkham Asylum, City e Origins sono i brevi QTE da attivare all'apertura di grate e porte, o i rallentatori visibili all'eliminazione dell'ultimo nemico sullo schermo. Se li avete amati nelle versioni casalinghe, li apprezzerete ancora di più perché a piccole dosi vi daranno una piacevole sensazione di familiarità.

Anche se il team di sviluppo ha optato per un approccio molto moderato alla materia, non mancano le piccole novità pensate esclusivamente per questo trasferimento su PlayStation Vita. A sorpresa tra queste non figura l'utilizzo del touchpad posteriore, in genere sfruttato per esibire le potenzialità della console di Sony, mentre il touch screen ricopre intuitivamente un ruolo ben inserito nel contesto.

Toccando lo schermo di PS Vita, infatti, sarà possibile attivare la classica modalità Detective, con cui cercare indizi colorati in un sofisticato bianco e nero. Una pressione più prolungata consentirà di esplorare i punti scelti nello scenario, ricevendone le descrizioni dettagliate e qualche aiuto per il proseguimento dell'avventura.

"Altri ingredienti a piccole dosi vi daranno una piacevole sensazione di familiarità"

Chiudiamo con un breve passaggio sul comparto grafico di Blackgate, per alcuni cruciali dal momento che si parla di una saga prettamente casalinga all'esordio su console portatile. L'impressione è che con l'hardware di PS Vita si potesse fare di più: la resa visiva è buona sia negli scenari al chiuso che nei (rarissimi) all'aperto, ma si registrano cadute notevoli come quelle degli spari "pixellosi" e delle texture slavate che ricoprono gran parte dei nemici.

Nulla che vada ad inficiare l'esperienza complessiva, arricchita d'altronde da un doppiaggio a nostro avviso molto riuscito in lingua inglese (solo sottotitoli per l'Italiano) e da musiche non numerosissime ma al passo con le situazioni di gioco.

Finché non vedremo un episodio portatile tridimensionale non sapremo dire con certezza se Batman: Arkham Origins - Blackgate sarà stato il modo migliore di portare questa IP oltre i confini del gaming casalingo. Quel che è certo è che con un impegno maggiore sulle premesse narrative e una diversa complessità delle meccaniche di base, ci saremmo ritrovati di fronte ad un ottimo (nuovo) inizio.

7 / 10