Batman: The Telltale Series - recensione
L'eroe che Telltale merita (ma non quello di cui ha bisogno) ha finalmente un voto.
Come da prassi attendevamo il finale di stagione per tirare definitivamente le somme, ma probabilmente mai come in questo caso non avevamo una chiara idea di quella che sarebbe potuta essere la valutazione dell'ultima opera targata Telltale. Al di là del voto numerico, che potete trovare in fondo alla pagina, non possiamo negare che nel corso dei mesi che ci hanno accompagnato all'ultimo episodio di Batman: The Telltale Series abbiamo dovuto esprimere più di un giudizio combattuto e sentito.
La formula sbocciata definitivamente con la prima stagione di The Walking Dead si trova, d'altronde, di fronte a un giro di boa da non sottovalutare da ormai diverso tempo e anche molti fan particolarmente accaniti iniziano a sentire una certa, inevitabile, stanchezza. Mentre molti si aspettano un salto di qualità e magari una svolta dall'imminente ritorno della serie di punta della software house (The Walking Dead: A New Frontier debutterà il 20 dicembre) una domanda ci è balenata nella mente in più di un'occasione: il "gioco alla Telltale", senza alcuna novità di rilievo, può ancora funzionare?
Un quesito tutt'altro che semplice da affrontare e che solleva non pochi dubbi. Dubbi che City of Light ha il compito di dipanare una volta per tutte. Le scelte dei precedenti episodi (in particolare quella presa alla fine del quarto) avranno un impatto notevole sulla narrazione o come già accaduto in passato la sensazione di avere effettivamente il controllo sugli eventi proposti è semplicemente un'illusione?
Uno degli aspetti più positivi che abbiamo più volte evidenziato nelle recensioni dei precedenti episodi è il modo in cui gli sviluppatori si sono approcciati allo sconfinato mondo dell'Uomo Pipistrello. Harvey Dent, Oswald Cobblepot, Selina Kyle, Alfred Pennyworth, James Gordon e la stessa famiglia Wayne sono sicuramente il punto più alto dell'intera produzione. Solitamente di fronte a personaggi così iconici e alla necessità di collaborare con un colosso come DC Comics, si decide di adottare un approccio conservativo magari basandosi sullo sconfinato materiale a disposizione.
Il team californiano, in questo senso, ha saputo stupire in più di un'occasione. In passato abbiamo utilizzato spesso la parola coraggio per definire il lavoro svolto a livello character design, un coraggio che troppo spesso manca all'interno di questo medium ma che non può che rivelarsi un pregio in un'opera di questo tipo. Molti personaggi hanno, infatti, sfoggiato degli sviluppi totalmente inaspettati e anche i fan più accaniti e preparati si imbatteranno in situazioni davvero imprevedibili.
La decisione di creare una storia non canonica su Batman è stata accompagnata da una trama che in più di un episodio si è rivelata coinvolgente, dimostrandosi a dir poco intrigante, ben scritta e per nulla avara di colpi di scena. È quindi un peccato trovarsi di fronte a un finale così sottotono, ordinario e soprattutto telefonato, assolutamente inadatto al cospetto della qualità complessiva della produzione. Non ci sono particolari guizzi o momenti memorabili all'interno di un quinto episodio che si delinea come il peggiore dell'intera stagione e che va ad alimentare anche diversi dubbi sui futuri progetti di Telltale.
Per quanto venga posta la parola fine su diverse linee narrative, City of Light lascia spazio per un eventuale sequel e anzi lo suggerisce anche con una certa evidenza. La software house, al di là di The Walking Dead, è abituata a proporre costantemente delle serie completamente inedite e difficilmente si mette al lavoro su dei veri e propri sequel. Proprio questo modus operandi alimenta più di un dubbio sul futuro di Batman, che rischia di fare la stessa fine di The Wolf Among Us, altra serie con un finale aperto il cui seguito continua a latitare e potrebbe non arrivare mai .
Questa d'altronde sta diventando la routine di Telltale: pubblicare più titoli nel corso di un anno dedicandosi costantemente a nuove IP (il prossimo anno sarà il turno dei Guardiani della Galassia) con il rischi di trovarsi di fronte ad un appiattimento a livello qualitativo e a livello di meccaniche di gioco. Soprattutto quest'ultime rischiano fortemente di diventare monotone e troppo banali adottando soluzioni quasi totalmente identiche all'interno di serie diverse.
Al di là di alcune novità, che costituiscono indubbiamente le sezioni più gradite e interessanti da giocare, la formula di gioco è sostanzialmente la stessa a cui siamo abituati ormai da anni: QTE per i combattimenti e le scene d'azione, dialoghi a scelta multipla e qualche scelta più cruciale che ci mette di fronte a dei bivi e che è pensata anche per indirizzare la storia verso certi binari narrativi. Nulla di nuovo sotto il sole, quindi, e le sezioni investigative e di pianificazione degli scontri per quanto azzeccate e divertenti non sono un'aggiunta gestita sufficientemente bene da pesare sul serio nell'economia di gioco.
Alle fasi investigative e ai combattimenti si aggiungono i dialoghi e le scelte vere e proprie. Quanto peso hanno le decisioni che prenderemo? Manca un impatto evidente sul finale ma alcune decisioni modificheranno l'interazione con alcuni personaggi secondari e intere fasi di gioco. Questo aspetto è evidente soprattutto all'inizio di City of Light, un inizio che cambierà completamente in base al luogo in cui ci siamo diretti alla fine del quarto episodio.
Un lavoro quindi di discreta fattura da questo punto di vista e che va a costituire un gameplay complessivamente piuttosto classico ma comunque piacevole per chi è disposto a scendere a patti con una formula di gioco che avrebbe sicuramente bisogno di una svecchiata. Tecnicamente ci troviamo invece di fronte a un lavoro decisamente da rivedere e non mancano alcuni problemi tutt'altro che trascurabili.
Costanti cali di framerate (soprattutto nei primi episodi), qualche bug e problemi di lip sync sono le magagne più evidenti in cui ci siamo imbattuti nel corso della nostra avventura in quel di Gotham. La grafica come da tradizione punta più sullo stile che sul dettaglio, il doppiaggio in lingua inglese continua a sfoggiare una qualità eccezionale e i sottotitoli in italiano come da tradizione continuano ovviamente a mancare.
Di fronte a quanto detto è difficile giudicare l'ultima opera dello studio californiano. Le qualità della produzione sono innegabili ma al di là dei passi falsi tecnici non possiamo toglierci dalla testa l'impressione che la software house si sia adagiata sugli allori sin da quando è stato pubblicato il primo The Walking Dead. In questo medium è difficile vedere delle vere e proprie rivoluzioni ma un cambiamento sarà prima o poi necessario, magari anche con un ritorno al passato con QTE quanto meno impegnativi e con la presenza di qualche puzzle da risolvere.
Batman: The Telltale Series è esattamente ciò che ci si aspetterebbe: eccellenza nella narrazione e nella gestione di un brand di grandissimo valore (nonostante un finale deludente), comparto tecnico da rivedere e un gameplay che non si smuove da binari ormai saldamente prestabiliti. Chi ama alla follia il Cavaliere Oscuro non potrà che mettere mano ai portafogli ma chi è alla ricerca di sostanziali novità nella formula Telltale dovrà inevitabilmente cercare altrove, magari all'imminente ritorno dei non-morti e della giovane Clem.
Batman: The Telltale Series - Episodio 4: Guardian of Gotham
Nuovo mese, nuovo appuntamento con il Cavaliere Oscuro di Gotham e con la formula tipica delle serie Telltale. Una formula che in questo specifico caso evidenzia ancora una volta come il team californiano sembri troppo spesso lontano dalla propria community, quasi disinteressata o comunque poco incline a mantenere saldo un rapporto che nel corso degli anni e delle produzioni ha rischiato in più di un'occasione d'incrinarsi del tutto.
Il quarto episodio di Batman: The Telltale Series ha debuttato in circostanze tutt'altro che fortunate e per quanto praticamente nessuno ne abbia parlato o abbia segnalato l'accaduto, la community di Steam era tutt'altro che felice di ciò che si è trovata di fronte il 22 novembre, più precisamente nell'esatto orario in cui normalmente il nuovo aggiornamento contenente il quarto episodio sarebbe già dovuto essere disponibile per il download.
I giocatori console avevano iniziato già a giocare e a proporre diversi streaming in diretta con tanto di spoiler che fioccavano in giro per la rete ma gli utenti PC erano in attesa con la vana speranza di vedere il proprio gioco pubblicato entro pochi istanti. Solo dopo diverse ore gli sviluppatori si sono fatti sentire rivelando che il quarto episodio, Guardian of Gotham, era stato leggermente rinviato per proporre anche una patch prestazionale all'interno dell'aggiornamento. Potrebbe sembrare una cosa da poco ma dopo i diversi problemi tecnici del passato recente e non la community PC ha la sensazione di essere troppo spesso trascurata.
La software house dimostra, quindi, ancora una volta uno dei suoi difetti più evidenti (la mancanza di comunicazione con la fanbase) ma allo stesso tempo riesce a proporre quello che per intensità è l'episodio migliore finora pubblicato. Bruce Wayne/Batman si ritrova abbandonato in un luogo inospitale e sconosciuto, completamente solo e sopraffatto da nemici che attaccano da più fronti, sia fisicamente sia intaccando la sua reputazione. In uno scenario così disperato ogni possibile appiglio e alleato è ben accetto ed ecco prontamente arrivare una presunta mano amica.
Una mano amica che ha le sembianze di un personaggio storico e iconico dell'immaginario DC e soprattutto dell'universo di Batman. Si tratta dell'ennesimo grande nome tirato in ballo e più o meno pesantemente rivisitato per entrare con efficacia nel tessuto narrativo intrecciato con notevole cura dagli sviluppatori e in particolare dagli sceneggiatori. Si tratta di un comprimario che potrebbe avere un ruolo molto importante all'interno del season finale o che potrebbe rivelarsi un semplice cameo, solo il più corposo di una piccola serie di apparizioni che caratterizzano Guardian of Gotham.
Telltale continua a dimostrare una conoscenza di tutto rispetto della propria fonte originaria ma anche la voglia di proporsi come una sorta di pecora nera, un vangelo apocrifo all'interno della bibbia dell'Uomo Pipistrello in grado, potenzialmente, di prendere tutto ciò che gli appassionati credono di conoscere e di plasmarlo in qualcosa di completamente diverso, giocando anche con le sicurezze dei fan più accaniti, ovviamente anche attraverso le scelte effettuabili.
Le scelte che effettueremo sembrano finalmente avere un certo impatto sulla narrazione e approcciarsi a un certo personaggio nei panni di Bruce Wayne o Batman avrà delle conseguenze molto diverse che svilupperanno la storia con scene profondamente differenti. Discorso simile anche per il finale, che in base a una scelta proposta verso la fine dell'ora e mezza di gioco ci metterà di fronte a due epiloghi inaspettatamente unici e sotto molti aspetti inconciliabili.
Anche per questo motivo la curiosità in vista dell'uscita dell'episodio finale è parecchia dato che Telltale potrebbe aver effettivamente lavorato a un bivio sostanziale in grado di cambiare radicalmente l'epilogo di questa avventura in quel di Gotham City o comunque di offrire spunti più o meno vari a un'eventuale seconda stagione (al momento tutt'altro che confermata).
Tornano praticamente tutte le novità della serie, a partire dalle sempre interessanti scene investigative. Si tratta di sezioni che non propongono meccaniche particolarmente originali né tanto meno geniali ma che evidenziano alla perfezione le abilità di investigatore del nostro eroe e che ci permettono di vivere scene prettamente narrative attraverso un'interattività immersiva e divertente.
Come da tradizione non possono mancare anche le scene d'azione, qui molto diversificate in base alle scelte effettuate ma sempre ben implementate, sia che ci si trovi nei panni di Bruce che in quelli del Pipistrello. Non ci sono particolari novità nella struttura di queste fasi ma è comunque estremamente piacevole ritrovarsi costantemente in combattimenti diversificati e spettacolari al punto giusto, in cui vengono usati efficacemente i tanti gadget e abilità dell'eroe DC.
Tecnicamente l'attesa aggiuntiva è sicuramente stata ripagata dato che i cali di frame rate sono pressoché spariti ma rimangono alcuni piccoli problemi a livello audio, nel doppiaggio e nella sincronizzazione non sempre perfetta per quanto riguarda il labiale. Fa comunque piacere notare come il team si sia occupato con maggiore cura di uno degli aspetti più preoccupanti e trascurati dei primi episodi e anche se l'età del motore grafico si fa sentire il lavoro artistico e sull'atmosfera rimane su altissimi livelli.
Guardian of Gotham non è solamente un'anticipazione dell'epilogo priva di spunti interessanti e non ha paura di osare ancora una volta narrativamente parlando. Telltale rispetta profondamente il background di Batman ma non si sottomette ad alcun dogma. Pesca a piene mani in un mondo estremamente vasto e modifica tutto ciò di cui ha bisogno per riuscire a intavolare una storia diversa dai canoni, che sappia appassionare vecchi e nuovi fan. Il finale ci dirà molto sulla qualità del lavoro dello studio e sulla capacità, almeno per quanto riguarda la sola trama, di sbloccarsi da una formula che, per quanto ancora di qualità, ha inevitabilmente bisogno di una svecchiata.
Batman: The Telltale Series - Episodio 3: New World Order
Cercare di farsi largo nella marea di produzioni che affollano l'attuale panorama videoludico non è un'impresa da poco. Se non hai un grande nome alle spalle e se i primi giochi che hai proposto non hanno convinto a pieno, spiccare è un problema anche per il team più talentuoso. Riuscire a trasmettere al mercato e ai potenziali utenti un'identità marcata e riconoscibile può di conseguenza essere il passo decisivo per creare una nicchia più o meno vasta di fedeli appassionati.
Bisogna ammettere che Telltale Games è stata una maestra da questo punto di vista. Semplicemente nominare il nome della software house californiana permette immediatamente di inquadrare il tipo di produzioni che ci possiamo aspettare e i capisaldi su cui ogni serie episodica si fonda con delle variazioni sul tema più o meno evidenti.
Telltale è sinonimo di serie dedicate a grandi franchise, di attenzione prima di tutto per la narrazione, di un doppiaggio di ottima qualità (seppur limitato all'inglese), di personaggi memorabili ma anche di problemi tecnici, di ritardi, di scelte solo apparentemente davvero importanti, di gameplay ridotto all'osso (non che sia necessariamente un difetto) e di bivi narrativi inizialmente intriganti ma conclusi in un nulla di fatto.
Conoscendo il lavoro passato degli sviluppatori un'inevitabile domanda ci è frullata nella testa prima di imbarcarci in Batman: The Telltale Series - Episodio 3: New World Order: l'importantissima scelta che ha chiuso il precedente episodio avrà un impatto evidente sul prosieguo della serie o come spesso accade la capacità di poter controllare la trama è solo apparente?
L'inizio di New World Order ci mette immediatamente di fronte alle conseguenze delle nostre scelte, conseguenze che avranno un impatto soprattutto sul nostro amico Harvey Dent e sul suo futuro. Sembra però che qualsiasi sia la strada intrapresa, il buon Dent sia rimasto evidentemente scioccato e destabilizzato dall'attacco dei Children of Arkham e del loro misterioso leader mascherato. Ancora una volta la possibilità di plasmare la storia in base al modo in cui abbiamo affrontato certe situazioni è una mera illusione? Per il momento parrebbe di si ma ci riserviamo un giudizio più esaustivo e definitivo in questo senso solo a fine serie.
Dal punto di vista della storia vera e propria dovremo accompagnare il buon Batman in una vera e propria caccia all'uomo che si sviluppa attraverso una manciata di scene di combattimento gestite con i classici QTE e a situazioni che ci ricordano perché l'Uomo Pipistrello è considerato il miglior detective al mondo.
Dopo l'assenza del secondo episodio saremo nuovamente costretti a sfruttare i nostri gadget per analizzare diversi indizi e cercare di capire cosa abbiano in mente i Children of Arkham, terroristi pronti a tutto per gettare nel panico Gotham ma che potrebbero avere intenzioni decisamente più pericolose per il futuro della città, di Bruce Wayne e di Batman. La voglia di associare la maschera del villain principale a un nome e a un volto sarà uno dei motori trainanti dell'intero episodio e in diverse occasioni ci siamo ritrovati a formulare delle ipotesi sulla vera natura di un avversario tanto sfuggente quanto enigmatico.
Mentre l'introduzione di un nuovo personaggio interpretato da Dave Fennoy (il mai dimenticato Lee Everett della prima stagione di The Walking Dead) non potrà che far piacere ai fan del mondo DC, il vero punto forte di questo nuovo capitolo della serie targata Telltale è l'approccio con cui il team si avvicina a un universo incredibilmente vasto e delicato come quello di Batman. C'è un evidente amore nei confronti di Bruce Wayne e del suo alter-ego, un rispetto che però non impedisce al team di cambiare, anche radicalmente, il comportamento, il background e il ruolo di certi personaggi.
Nelle circa due ore di gioco c'è una chiara voglia di sperimentare narrativamente parlando che cozza, però, con la staticità delle meccaniche di gioco e con problemi storici che continuano purtroppo a presentarsi. Al di là di segnalazioni di bug e di salvataggi corrotti da parte di alcuni utenti, in cui non siamo fortunatamente incappati, non possiamo non sottolineare cali di frame rate e problemi di lip sync che, dopo un secondo episodio sostanzialmente impeccabile sotto questo aspetto, speravamo fossero solo un ricordo del passato. Non si tratta di difetti tanto gravi da pregiudicare l'esperienza di gioco ma, tecnicamente parlando, avremmo apprezzato una maggiore cura e attenzione.
Batman: The Telltale Series - Episodio 3: New World Order si propone come il perfetto spot per l'identità di Telltale. Una produzione che a evidenti alti contrappone dei bassi deludenti e a volte inspiegabili e che, nonostante le evidentissime qualità, ci ha purtroppo lasciati con l'amaro in bocca. Ancora una volta si ha l'impressione di trovarsi di fronte a un'occasione sprecata per quello che si sta proponendo come un arco narrativo sotto molti aspetti coraggioso e provocatoriamente irrispettoso, nell'accezione positiva del termine, del canon DC.
C'è il coraggio di sovvertire le regole e di lavorare fuori dagli schemi con i personaggi che popolano Gotham ma sembra anche che lo studio non riesca o non provi a risolvere alcune magagne di vecchia data e a compiere il passo che manca per confezionare l'episodio perfetto. Fortunatamente ci possiamo consolare con un colpo di scena finale davvero inaspettato ed efficace e con una narrazione che al di là di una manciata di momenti morti si sta rivelando estremamente interessante. Appuntamento al quarto episodio e ricordate di portare l'autorizzazione dei genitori: è arrivato il momento di una gita follemente intrigante.
Batman: The Telltale Series - Episodio 2: Children of Arkham - recensione
Si sono imbarcati in troppi progetti contemporaneamente, non riescono a garantire un prodotto tecnicamente perfetto, non propongono mai il doppiaggio in italiano e la possibilità di scelta nei loro giochi è solo apparente. Di Telltale Games se ne sono dette di cotte e di crude nel corso degli anni ma una cosa è sempre stata evidente, soprattutto dalla prima stagione di The Walking Dead: questi sviluppatori hanno la mai sufficientemente apprezzata capacità di raccontare delle storie intime e personali davvero coinvolgenti.
Il sopracitato The Walking Dead lo ha dimostrato trasportandoci in un universo sì invaso da una letale epidemia zombie ma che a conti fatti era la storia personale di Lee Everett e della piccola Clementine. È per questo (e per il traino non ignorabile di fumetti e serie TV) che il lavoro della software house californiana è diventata così importante nel panorama videoludico attuale andando a consolidare la nascita di un vero e proprio genere e non di certo per la presenza degli ormai stucchevoli e traballanti non-morti.
Non tutti i progetti di questo team si concentrano su questo aspetto, ovviamente, ma ci pare evidente che buona parte dei lavori migliori della software house siano legati a doppio filo all'anima dei loro protagonisti. Anche Batman: The Telltale Series, con l'uscita del secondo episodio Children of Arkham sembra confermare questa tendenza ponendo le emozioni di Bruce Wayne e del suo doppio Batman come fulcro assoluto della narrazione e del gameplay.
A livello puramente narrativo Children of Arkham riparte esattamente da dove ci eravamo lasciati con il debutto della serie. Il rampollo della famiglia Wayne sta perdendo le poche sicurezze della propria vita e vede lentamente sgretolarsi ogni certezza riguardante il passato della propria famiglia e delle persone il cui ricordo lo hanno spinto a diventare un vigilante, a cercare di salvare una Gotham corrotta e allo sbando da sé stessa.
Cosa succede se la reputazione di Thomas e Martha Wayne vengono messe in discussione e se un eroe che per quanto integro nei propri valori è tutt'altro che perfetto inizia a dubitare di tutto ciò che sa? Iniziano a intravedersi delle crepe, crepe in cui lentamente si insinuano fantasmi, paure e ovviamente delle facce più o meno note e per nulla raccomandabili. Ciò che ci ha fatto piacere vedere all'interno di questo secondo episodio è una discreta dose di coraggio dal punto di vista narrativo e della caratterizzazione dei personaggi che incontreremo nella nostra avventura. Non ci sono, infatti, vere e proprie sicurezze all'interno di Batman: The Telltale Series dato che gli sviluppatori hanno ben pensato di rivedere quasi completamente alcuni personaggi e di inserirne altri inediti (l'attuale villain principale è un vero mistero) che potrebbero sicuramente rivelarsi una marcia in più.
Se Realm of Shadows aveva proposto delle premesse indubbiamente interessanti, questo secondo capitolo sviluppa una trama che potrebbe davvero rivelarsi una miniserie di tutto rispetto all'interno dell'universo dell'Uomo Pipistrello. Tra un passato dei Wayne che non ci saremmo mai aspettati, colpi di scena tutt'altro che prevedibili, nemici di vecchia data rimaneggiati e nuove maschere che non vediamo l'ora di smascherare, è come prevedibile lo storytelling a dominare in Children of Arkham, anche a livello di gameplay.
Con le nuove meccaniche che passano in secondo piano (soprattutto le interessanti fasi investigative) le due importanti sezioni action a suon di qte piuttosto classici sono delle semplici pause da ciò che conta davvero all'interno dei lavori dello studio californiano e soprattutto all'interno di queste prime battute della serie di Batman: i dialoghi e le decisioni. A dialoghi ben scritti e situazioni di gioco sempre interessanti in cui il buon Bruce/Batman continuerà a indagare in cerca della verità si aggiunge una mole di scelte davvero impressionante.
In appena un'ora e mezza o poco meno (la longevità è indubbiamente uno dei difetti di questo episodio) ci troveremo di fronte a diverse scelte più o meno importanti e una decisione finale che francamente ci ha lasciati a bocca aperta per la mole di cambiamenti radicali che potrebbe causare all'intera stagione. A situazioni che ci permetteranno di plasmare la reputazione e il carattere del nostro eroe se ne aggiungeranno due infinitamente più rivelanti: una riguardante l'infinito conflitto tra vigilante e semplice uomo d'affare e l'altro che sembra in grado di decidere il futuro di due personaggi cruciali e particolarmente amati dal pubblico.
È quest'ultima situazione che ci ha lasciato più che spiazzati anche perché potrebbe avere delle ripercussioni che mai ci saremmo aspettati conoscendo il passato di Telltale. Un finale di questo tipo è stupefacente per un semplice secondo episodio e siamo curiosi di capire quali saranno effettivamente gli effetti a lungo termine di questo bivio narrativo e se le possibili unicità derivanti verranno fatte confluire in una storia comune o meno.
Parlando dei difetti di Chidlren of Arkham non possiamo non citare, al di là della scarsa longevità, alcuni problemi a livello di lip sync (fortunatamente molto saltuari) e un frame rate che non riesce ancora a mantenersi sempre stabile. Ci sono sicuramente meno problemi rispetto all'episodio di debutto ma siamo ancora lontani da un lavoro qualitativamente eccelso. Sotto questo punto di vista lo studio non è mai riuscito a garantire un comparto tecnico perfetto e non possiamo sapere quanto la necessità di lavorare anche sulla terza stagione di The Walking Dead possa aver influito.
Batman: The Telltale Seris - Episodio 2: Children of Arkham è una produzione che mostra un coraggio narrativamente invidiabile, un coraggio che non ci saremmo di certo aspettati in un semplice secondo episodio. Una gradita sorpresa per un appuntamento con il Cavaliere Oscuro che punta ancora sul conflitto tra Batman e Bruce, sull'importanza della famiglia Wayne nella formazione del nostro eroe ma soprattutto sulle scelte.
Se le meccaniche di gameplay non riescono a garantire particolari guizzi di originalità e le poche novità sono state per il momento accantonate quasi completamente, la sensazione che le proprie scelte abbiano davvero un peso (non sempre Telltale ha svolto un buon lavoro sotto questo punto di vista) non ha davvero prezzo. Soprattutto se da quella scelta potrebbe dipendere nientepopodimeno che la nascita di un villain.
Batman: The Telltale Series - Episodio 1: Realm of Shadows - recensione
Quella di Telltale Games è una storia molto particolare, una storia che nel corso degli ultimi anni è stata costellata da diversi successi più o meno eclatanti, ma che allo stesso tempo si fonda su una serie di progetti che non hanno convinto a pieno critica e pubblico. Dalla fondazione avvenuta nel 2004, la difficoltà dei primi anni e la necessità di trovare una formula di gioco efficace ha portato alla creazione di titoli che avevano sì dei pregi, ma che non erano in grado di garantire il salto di qualità auspicato dal team.
Sam & Max, Jurassic Park: The Game e Ritorno al Futuro: The Game avevano fatto intravedere il talento della software house, ma la consacrazione vera e propria è arrivata solamente nel 2012 con The Walking Dead. La prima stagione ispirata al fumetto è riuscita, senza timori di smentita, a superare i valori produttivi della serie TV permettendo a Telltale di diventare una delle compagnie più apprezzate del panorama videoludico, soprattutto a livello narrativo.
The Walking Dead ha sbloccato definitivamente il team che ha iniziato a occuparsi, con alti e bassi, di tantissimi alti progetti tra cui spiccano The Wolf Among Us, Tales from the Borderlands, Game of Thrones e ovviamente la seconda stagione di The Walking Dead. Il futuro sarà dedicato alla terza stagione di The Walking Dead, alla seconda di Game of Thrones, a un progetto legato al mondo Marvel e a eventuali nuove stagioni di serie già conosciute. Intanto non si deve commettere l'errore di ignorare il presente, un presente rappresentato da Batman: The Telltale Series - Episodio 1: Realm of Shadows.
Lo studio californiano prova a imbarcarsi in una sfida non da poco, come quella di soddisfare gli esigenti fan dell'Uomo Pipistrello e, per riuscirci, ha deciso ancora una volta di affidarsi alla formula di gioco rodata da ormai parecchi anni. Il mix di dialoghi a scelta multipla, decisioni delicate, quick time event e una manciata di novità saranno in grado di proporci un'esperienza di qualità o il modus operandi di Telltale ha necessariamente bisogno di una svecchiata?
Quanto è difficile riuscire a venire a patti con la propria natura e quanti tra noi possiedono una maschera che inevitabilmente indossano di fronte a certe persone. In fondo siamo tutti degli attori sul palcoscenico della vita e Bruce Wayne questo lo sa da ormai parecchi anni. Il buon Bruce è invidiato e apprezzato da tutta Gotham, l'ultimo esponente di una famiglia storica per l'intera cittadina e una figura che nella vita politica dell'intera metropoli e non ha un'influenza impressionante. La notte arriva però il momento di scendere nelle strade indossando il mantello e la maschera per trasformarsi nell'incubo dei criminali. È proprio questo il momento in cui Bruce trova una parte di se stesso.
Realm of Shadows si concentra innanzitutto su questo, sul tema del doppio, sulla difficile convivenza del Cavaliere Oscuro che vigila sulla città e della figura pubblica che è in grado di spostare gli equilibri di poteri con una sola dichiarazione o presa di posizione. Allo stesso modo, Realm of Shadows si divide tra dialoghi non sempre efficaci e interessanti (alcuni troppo lunghi e superflui al fine della storia) e sequenze d'azione/investigazione nei panni di Batman. Telltale sembra però essersi concentrata soprattutto sull'uomo, più che sull'eroe e in particolare sul buon nome della famiglia Wayne, insidiata da voci che rischiano di distruggere le poche certezze di Bruce e da quella che sembra una delle più classiche cospirazioni.
La narrazione di Realm of Shadows riesce a rivelarsi interessante, sorvolando in parte sulle origini dell'eroe per proporci un protagonista che sa già il fatto suo, ma che allo stesso tempo si ritrova a combattere solo contro una manciata di villain storici, alcuni rivisitati per l'occasione dalla software house. Tra i personaggi secondari incontreremo figure chiave dell'universo DC come James Gordon, la giornalista Vicky Vale, un Harvey Dent più spavaldo che mai, il fidato Alfred, il boss della mafia Carmine Falcone, ma anche un paio di villain di spessore.
Tutti questi NPC hanno un ruolo funzionale alla trama e, nonostante alcuni cambiamenti, si rivelano piuttosto fedeli alla controparte cartacea. Ciò che ci ha più colpito, però, è l'ottima sensazione che abbiamo avuto giocando nei panni del miliardario e del temibile guardiano di Gotham. Com'era facilmente intuibile, gli sviluppatori hanno sostanzialmente deciso di suddividere l'esperienza di gioco in sezioni più calme incentrate soprattutto sui dialoghi nei panni del rampollo di casa Wayne e in fasi di investigazione e combattimento interpretando Batman.
Ai dialoghi, come detto non sempre efficaci, si unisce la classica concezione delle fasi action di Telltale. I combattimenti sono, quindi, come sempre affidati a dei QTE non particolarmente complicati rispettando in toto gli stilemi a cui siamo stati abituati dalle altre serie pubblicate in questi anni. Ciò che però ci ha stupito positivamente è il fatto che nelle circa due ore di gioco necessarie per portare a termine il primo episodio ci siano dei momenti inediti che ci hanno fatto davvero sentire il miglior detective al mondo.
Il primo è situato a circa metà dell'avventura e ci farà letteralmente investigare su una scena del crimine sfruttando naturalmente i nostri gadget per scoprire cosa sia successo e per trovare un nesso tra i vari indizi, mentre il secondo, proposto poco prima dell'epilogo, ci mostra tutte le capacità strategiche di uno dei migliori combattenti dell'intero mondo dei fumetti. Queste novità e piccole chicche hanno notevolmente migliorato il ritmo e la qualità del primo episodio e la nostra speranza è che vengano ampliate anche nel prosieguo della serie, magari con delle fasi interattive legate alla Batmobile, relegata per ora a semplice comparsa.
Dialoghi, azione e scelte. Proprio le scelte sono al momento impossibili da valutare e l'impatto di alcune decisioni potrà essere chiaro solo con i prossimi episodi. Per il momento, alcuni atteggiamenti o dialoghi hanno modificato l'opinione di certi NPC nei confronti di Bruce o di Batman, ma per capirne l'effettivo peso dovremo ovviamente attendere.
Dal punto di vista tecnico nulla da eccepire sul doppiaggio e sul comparto sonoro (purtroppo continua a mancare il doppiaggio in italiano ma questa è ormai una prassi per Telltale). Buono anche lo stile adottato, che si dimostra più cupo e tetro, rispecchiando in pieno lo spirito di Gotham e delle avventure dell'Uomo Pipistrello. Per quanto riguarda bug o le performance, non abbiamo riscontrato alcun problema, ma non possiamo ignorare i problemi del lancio davvero inaccettabili su console e PC. Speriamo che l'episodio due si riveli superiore sotto questo aspetto, anche se la sensazione che gli sviluppatori stiano cercando di gestire troppi progetti contemporaneamente si è fatta strada con una certa decisione nella nostra mente.
Batman: The Telltale Series - Episodio 1: Realm of Shadows è un esordio promettente per la nuova avventura targata Telltale, un inizio che dimostra la voglia d'inserire alcune novità dedicate appositamente al Cavaliere Oscuro e di proporre una storia che si concentra prima di tutto sull'eterno conflitto tra Bruce Wayne e Batman. I dialoghi non si sono rivelati sempre convincenti e la trama non è ancora giudicabile, ma al di là dei problemi tecnici non possiamo che continuare a seguire con attenzione e moderato ottimismo le vicissitudini di una delle figure più iconiche del mondo DC. Pronti ad avvolgervi nel mantello?