Battlefield: Bad Company 2
Siamo andati in trincea per provarlo in multiplayer!
Come nell'episodio precedente è possibile inoltre guidare svariate tipologie di mezzi: se il piccolo Godzilla racchiuso nell'animo di ognuno di noi godrà della possibilità di utilizzare un carro armato con il quale portare morte e distruzione, è con mezzi quali quad o jeep che si può apprezzare il modello simulativo implementato.
Sicuramente qui possiamo parlare di un netto miglioramento rispetto all'originale che, se ben coniugato con il resto, potrebbe essere il vero valore aggiunto dell'episodio. All'interno infatti dell'enorme mappa, di dimensioni medie rispetto a quanto vedremo a prodotto finito, essere su quattro ruote può spostare in maniera sensibile l'equilibrio di uno scontro, richiedendo così un attento approccio tattico al fine di coordinare al meglio i diversi fronti di attacco.
A fronte di tutto questo bendiddio (videoludicamente parlando) sono diversi però i .segnali che fanno intuire che probabilmente il giocatore occasionale rischia di trovarsi spiazzato di fronte a un prodotto capace di dare il meglio solo a coloro che siano esperti di FPS tattici.
Ad esempio, durante la mia prova su strada, probabilmente a causa della mancanza di una vera cooperazione tra i giornalisti invitati alla presentazione, la sensazione è stata quella di essere letteralmente gettati nella mischia senza poter mettere in pratica quelle tattiche di squadra che avrebbero potuto fare la differenza. Il gioco fa poco in questo senso per riuscire a integrare al meglio i vari team, con un una mappa tattica che più di una volta mi ha dato l’impressione di essere eccessivamente dispersiva.
Se l’intento degli sviluppatori era coniugare la tensione del multiplayer con l'azione della modalità in singolo, il prodotto finale si è dimostrato alquanto lontano, presentando diversi momenti in cui, se abbandonati dal proprio team, si rischia di vagare per le terre desertiche cercando qualcosa o qualcuno da fraggare, giusto per dare un senso alla propria partita. Peccato che tale condotta risulti ben presto soporifera, non essendo il gioco pensato per questo tipo di approccio.
Scordatevi inoltre quell’approccio ironico a cui eravate abituati: i toni qui si fanno decisamente più maturi e gli spiazzi desertici contribuiscono a creare una sensazione di solitudine introspettiva che se mi passate il paragone, fa molto guerra del Golfo così com’è stata mostrata in tv.
A livello tecnico, come abitudine del team svedese, niente da eccepire: da sottolineare per il momento la stabilità del motore grafico, unitamente alla sua capacità di rappresentare ogni edificio come un insieme di elementi poligonali distinti: colpire una parete ad esempio non sempre porterà al collasso dell’edificio, ma il risultato sarà diretta conseguenza del punto in cui il proiettile impatterà con l’obiettivo.
Nel complesso Battlefield Bad Company 2 non riesce a strappare quella tranquillità dell’attesa che probabilmente vi sareste aspettati: i dubbi sono legati al fatto che era lecito attendersi un approccio meno selettivo, volto anzi ad allargare il potenziale pubblico. Opinione questa condivisa anche dagli altri colleghi presenti all’evento che, abbandonato il pad, non hanno mostrato quel coinvolgimento tipico dei capolavori incontestabili, sebbene l’opinione comune fosse che il gioco abbia tutte le carte in regola per sfondare nel proprio settore quando uscirà nel 2010.
Non resta quindi che attendere la versione finale per un’analisi più completa, che testeremo con un gruppo di persone senz’altro più affiatato. E allora, ne siamo sicuri, l'adrenalina s’impennerà...
Battlefield Bad Company 2 è previsto per il 5 marzo 2010 per PC, PS3 e Xbox 360