Battlefield 4 - review
La nuova-vecchia generazione del warfare.
Buona parte della crescente influenza che DICE ha all'interno di Electronic Arts è derivata dal successo della serie di Battlefield, l'unico brand all'interno del colosso americano a riuscire a tenere testa allo strapotere di Call of Duty. Un risultato notevole ottenuto principalmente grazie ad un comparto multigiocatore d'eccezione, diretta evoluzione di quello assaporato nel lontano 2002 in Battlefield 1942, che prevede la commistione tra combattimenti di fanteria e quelli a bordo di veicoli meccanizzati.
Dall'approdo su console, la serie si è anche dotata di una modalità in singolo giocatore che progressivamente ha perso i tratti di originalità visti in Bad Company per allinearsi ai canoni narrativi e stilistici stabiliti dal principale concorrente. Questo stesso schema, possiamo anticiparvi, è stato mantenuto in Battlefield 4, con una modalità multigiocatore che la fa da assoluta protagonista di un pacchetto confezionato eliminando ogni superfetazione dal terzo capitolo, come per esempio le missioni cooperative, per fornire un maggior numero di varianti e variabili laddove maggiormente serve, ovvero online.
In questo modo anche la campagna assume una connotazione diversa, meno centrale rispetto al solito. Fortunatamente. Questo perché, togliamoci subito il sassolino dalla scarpa, la storia confezionata dai DICE non riesce a rapire e coinvolgere sia dal punto di vista narrativo sia da quello del gameplay. Dimenticatevi i livelli ampi e la distruttibilità di Bad Company, in Battlefield 4 seguirete le vicende di un gruppo di soldati impegnati a evitare che la guerra civile scoppiata in Cina si propaghi e trasformi in una nuova guerra mondiale.
Questo viaggio vi porterà dalla periferia di Shanghai fino al medio-oriente in un susseguirsi di paesaggi piuttosto diversi tra di loro e scene sufficientemente spettacolari con il compito più o meno chiaro di salvare un misterioso uomo mascherato dalle grinfie di Chen, la mente dietro i tumulti. Sfortunatamente i diversi momenti epici vengono soffocati da linee di dialogo piuttosto banali ("se lo è preso il mare"), personaggi odiosi e piatti, un finale affrettato e scelte piuttosto discutibili, come quella di essere il capitano della squadra, ma seguire in maniera passiva le bizze dei propri compagni, o quella di unire i diversi scenari in maniera poco efficace, tramite schermate semi-statiche della Valkyria, la nave americana che farà da base per i vostri spostamenti, e una voce fuoricampo. Il risultato è che la trama lascerà più di un dubbio su i vari personaggi, i loro scopi e persino i cameo dai precedenti giochi sono sfruttati malamente e finiscono peggio.
"La campagna assume una connotazione diversa, meno centrale rispetto al solito"
Tutto male dunque? No, ma solo perché la medesima modalità di Battlefield 3 era persino meno riuscita, per via di una durata inferiore, qui si parla di circa 6-7 ore a livello normale senza provare a esplorare i livelli alla ricerca di tutte le armi e i collezionabili, e di un numero superiore di bug e problemi che ne inficiavano il godimento. Qui perlomeno i livelli sono lunghi, articolati e con alcuni momenti piuttosto spettacolari e nessun calo del ritmo, anche se forse mancano picchi come l'attacco a Teheran del terzo episodio e qualche missione in più a bordo di uno dei tanti mezzi di trasporto.
Dal punto di vista del gameplay la principale novità è rappresentata dalla possibilità di segnalare alcuni avversari con il dorsale destro in modo da chiedere ai vostri compagni di prenderli di mira con un fuoco di soppressione. In questo modo potrete aggirarli più facilmente e farli fuori quasi indisturbati. Anche perché le loro routine comportamentali, oltre che a quelle dei vostri compagni, sono piuttosto scriptate e non particolarmente abili ad adattarsi a comportamenti imprevisti, come per esempio un passo troppo veloce o troppo lento del giocatore.
Vi sono infatti ancora alcuni problemi legati agli script della partita, non calcolati in maniera precisa e che daranno luogo alla comparsa improvvisa di avversari o mezzi di trasporto. Fortunatamente i valori produttivi messi in campo da DICE sono elevatissimi e complice un ottimo comparto tecnico e un buon doppiaggio in italiano dedicherete volentieri qualche ora alla campagna, perlomeno come allenamento al multiplayer.
"Questo viaggio vi porterà dalla periferia di Shanghai fino al medio-oriente"
Per quanto riguarda la modalità multigiocatore DICE ha provato a proporre un numero di contenuti superiore a quello presente all'uscita di Battlefield 3. 10 mappe (Siege of Shanghai, Paracel Storm, Zavod 311, Lancang Dam, Flood Zone, Rogue Transmission, Hainan Resort, Dawnbreaker, Operation Locker e Golmud Railway) e 7 modalità di gioco (Conquista, Corsa, Team e Squad Deathmatch, Domination, Obliteration e Defuse) dovrebbero garantire divertimento per lungo tempo, in attesa delle future espansioni che miglioreranno ulteriormente questo quantitativo.
Due di queste, Obliteration e Defuse, debuttano per la prima volta nella serie. La prima è una sorta di Bandiera dove le due squadre devono prima prendere il possesso di una bomba che verrà dislocata in un punto centrale della mappa, per andarla poi ad attivare in una delle tre stazioni avversarie. Vincerà la squadra che alla fine del turno farà saltare più punti di controllo. Defuse è invece la versione di DICE di Counterstrike. Due squadre di cinque giocatori si affronteranno in mappe ristrette con due obiettivi da difendere. Un team dovrà impiantare un ordigno in una di queste due postazioni, l'altro dovrà impedirglielo. A complicare le cose c'è l'assenza di respawn che farà perdere automaticamente la partita alla fazione che si troverà senza giocatori.
La novità principale consentita dal Frostbite 3, questo il nome del motore grafico utilizzato da DICE, è stata battezzata Levolution e permetterà di modificare pesantemente la conformazione di un livello durante lo svolgimento della partita. Questi eventi saranno attivabili da parte dei giocatori che potranno decidere se è quando modificare la mappa con tutto ciò che ne consegue. In Siege of Shanghai, per esempio, distruggendo un grattacielo e possibile spostare il punto di controllo dal suo tetto al piano terra. In Flood Zone, invece, potrete rendere impraticabile il suolo se non a bordo di una nave. In Golmud Railway, infine, potrete spostare il punto di controllo, questa volta posto su di un treno, più vicino alla vostra base.
"Le modalità Obliteration e Defuse sono al debutto nella serie"
Conoscere ogni mappa diventa doppiamente importante per poter sfruttare a dovere ogni sua peculiarità. Su PC, Xbox One e PlayStation 4 queste saranno di dimensioni davvero notevoli, in modo da ospitare comodamente 64 giocatori e un numero elevato di mezzi senza per questo sembrare affollate.
Ovviamente gli sviluppatori hanno pensato a variare le dimensioni di ogni mappa in modo da ottimizzarle a seconda della modalità selezionata. In altre parole, una mappa come Zavod 311 in modalità come Defuse o Team Deathmatch verrà sfruttata solo nella parte centrale in corrispondenza dei due padiglioni industriali, mentre in Conquest metterà a disposizione anche tutta la parte boscosa circostante.
In questo modo il level design di ogni scenario si conferma di altissimo livello in qualsiasi modalità selezionata, dando così luogo a scontri sempre intensi, vari e divertenti. Alcune mappe saranno vaste e pianeggianti come Golmud Railway, altre complesse e stratificate come Flood Zone, altre ancora frammentate come Paracel Storm. Lo sforzo per rendere ogni scenario unico e versatile è encomiabile, ma è innegabile come alcuni di questi scenari si adattano meglio di altri ad una modalità rispetto che ad un'altra.
"Su PC, Xbox One e PlayStation 4 le potranno ospitare comodamente 64 giocatori"
Per esempio abbiamo giocato strepitosi match di Obliteration su Paracel Storm che, per via della sua conformazione ad arcipelago, ha costretto le diverse squadre ad organizzarsi per capire come trasportare velocemente la bomba conquistata verso le postazioni nemiche. In questo modo si vedevano giocatori a bordo di un elicottero piombare improvvisamente sul campo di battaglia per raccogliere il portatore dell'ordigno e librarsi velocemente in volo per sfuggire alla contraerea avversaria. Il tutto per scaricare poi il portatore sull'obiettivo e provare successivamente ad utilizzare il vantaggio aereo per impedire ai difensori di disattivare la bomba.
Flood Zone si è invece rivelata perfetta per la modalità Conquest, soprattutto per via della splendida disposizione dei punti di controllo e della complessità dei tanti percorsi presenti, che vedranno costanti capovolgimenti di fronte. Sfortunatamente il livello di distruttibilità di ogni mappa varia a seconda dello scenario giocato. I palazzi di Flood Zone non possono essere abbattuti come il grattacielo di Shanghai e sarete costretti a scoprire di volta in volta cosa è possibile abbattere e cosa no, senza una reale regola.
Similmente a quanto accadeva in Battlefield 3, le modalità meno riuscite sono quelle Deathmatch, più per una scarsa predisposizione del gameplay della serie che per questioni di level design. Questo perché il focus è ancora tutto basato sul gioco di squadra e sul conseguimento degli obiettivi più che sulle mere uccisioni. Le quattro classi (Ricognitore, Assalto, Ingegnere e Supporto) sono state ridisegnate per essere complementari e ritagliarsi un ruolo specifico e soddisfacente all'interno della partita. Il sistema di avanzamento e sblocchi è piuttosto classico ma è stato suddiviso in più parti. Vi è il sistema complessivo dell'esperienza che decreterà il vostro grado militare, vi è un avanzamento legato ad ognuna delle quattro classi ed infine uno per ogni tipologia di arma.
"Il level design di ogni scenario si conferma di altissimo livello in qualsiasi modalità selezionata"
Ognuna di queste specializzazioni è stata ribilanciata per limitare l'eccessivo accumulo di facili punti esperienza, come succedeva curando i compagni in BF3. Inoltre sono stati aggiunti alcuni elementi utilizzati nella modalità single player come la possibilità di montare due ottiche diverse sulla stessa arma (un mirino laser e un 2x, per esempio) in modo da renderla più flessibile anche in mappe più ampie, è stata data a tutte le classi la possibilità di evidenziare un avversario in modo da renderlo visibile sui radar di tutta la squadra e si potrà regolare il mirino dei fucili da cecchino per rendere più semplice il prendere la mira.
Inoltre è stato rivisto il sistema di calcolo del punteggio per poter meglio leggere tutte le proprie azioni, come per esempio l'aver offuscato la vista di un avversario con un fuoco di soppressione consentendo ad un compagno di farlo fuori indisturbato o l'aver colpito un mezzo blindato al fianco disabilitandolo temporaneamente.
Anche il combattimento sui veicoli è stato leggermente rivisto, proprio inserendo la dinamica del colpo critico che disabiliterà momentaneamente il mezzo o introducendo nuovi perk da equipaggiare per adattarli meglio al vostro stile di gioco.
"Anche il combattimento sui veicoli è stato rivisto con l'inserimento della dinamica del colpo critico"
Infine tornerà la modalità Commander che consentirà di partecipare ad una partita da una prospettiva differente. Battlefield 4 assumerà infatti l'aspetto di uno strategico in tempo reale nel quale il giocatore dovrà provare ad organizzare i propri compagni di squadra indicando loro i migliori obiettivi da catturare o fornendo aiuti fisici come casse di munizioni che pioveranno dal cielo. A seconda del grado di coinvolgimento della squadra il comandante sbloccherà nuove opzioni con le quali partecipare più attivamente alla battaglia, come per esempio letali missili utili a stanare i cecchini dalle loro posizioni. Sarà possibile partecipare come Commander anche da remoto tramite il Battlelog, così da poter aiutare i propri amici anche da fuori casa, magari attraverso un semplice tablet. Questa modalità è disponibile solo per Conquest, Obliteration e Corsa.
Intanto che ne lo abbiamo nominato spendiamo due parole anche per il Battlelog, ovvero l'infrastruttura di DICE che mette in rete tutte le vostre prestazioni e statistiche, in modo da condividerle e confrontarle con amici e sconosciuti. Su Xbox One, PS4 e PC il Battlelog sarà pesantemente integrato con il gioco (su PC sarà ancora l'unico modo per avviare una partita) e vi consentirà di modificare praticamente qualsiasi aspetto della vostra partita, dall'equipaggiamento di ogni classe alle sfide proposte dai vostri amici che avete accettato.
Inoltre potrete filtrare praticamente qualsiasi statistica in base alla regione, in modo da scoprire chi è il cecchino più preciso di Napoli o il riparatore più efficace di tutta Bologna. Infine potrete legare sotto un unico profilo Battlog tutti i vostri account, così da avere un unico posto dove raccogliere le vostre statistiche su PC o su console, nel caso in cui possediate più di una versione di Battlefield 4.
"Le quattro classi sono state ridisegnate per essere complementari e ritagliarsi un ruolo specifico"
Nel caso siate curiosi di scoprire come giocano i migliori soldati virtuali di BF4, da quest'anno DICE ha inserito una modalità spettatore, grazie alla quale poter semplicemente osservare una partita che vi interesserà particolarmente. Questo potrebbe essere il primo passo verso il debutto di Battlefield nell'universo degli e-sports, ma attendiamo nuovi dettagli prima di sbilanciarci. Questo principalmente per via di un calcolo delle hitbox non sempre perfetto, che potrebbe rendere poco bilanciato un qualsiasi confronto online. Speriamo che DICE sistemi nelle future patch la lettura dei colpi, in modo da fugare ogni dubbio su questo aspetto.
Dal punto di vista tecnico il gioco di DICE si conferma uno degli esponenti più validi ed impressionanti presenti sul mercato. Su PC Battlefield 4 è spettacolare, ricco di dettagli in movimento e luci, che su hardware di fascia alta non inficiano la fluidità del Frostbite 3. La macchina utilizzata per la recensione era dotata di un AMD FX 8350 con 8GB di RAM e due Radeon 7970 in crossfire, ma questo setup ci ha consentito di giocare a circa 70 frame per secondo a dettaglio ultra senza nessun problema o rallentamento. Il vero problema della versione PC è che su questa piattaforma i giocatori stanno già giocando a Battlefield 3, ovvero un prodotto che, nonostante i due anni sul groppone, è ancora assolutamente attuale sia dal punto di vista tecnologico, sia da quello contenutistico, dato il gran numero di modalità e mappe che si sono accumulate negli anni grazie ai diversi DLC.
Parlando di next-gen possiamo dire che la versione PlayStation 4 è quella che ci ha impressionato maggiormente dato che, pur non raggiungendo la qualità di quella PC, ha evidenziato un'ottima fluidità oltre che una pulizia delle linee e una qualità delle texture davvero notevole. Il nuovo DualShock inoltre mostra i tanti passi in avanti fatti da questa periferica per essere confortevole anche in generi quali gli FPS e i giochi di corsa, grazie a due stick molto precisi e finalmente ergonomici e ai due grilletti, anche in questo caso assolutamente funzionali.
"A seconda del grado di coinvolgimento della squadra, il comandante sbloccherà nuove opzioni come dei letali missili"
Aspettatevi comunque a breve un Digital Foundry che sviscererà ogni dettaglio delle tre versioni in alta definizione.
La versione Xbox 360 e PlayStation 3 di Battlefield 4, similmente a quanto successe con Battlefield 3, oltre a non poter contare sull'alta definizione nativa si deve accontentare di girare a 30 fotogrammi al secondo, oltre che di un numero inferiore di giocatori contemporaneamente online, entrambi elementi che inficiano un po' sulla godibilità di questa modalità, dando l'impressione di trovarsi di fronte ad un gameplay meno fluido e mappe più vuote.
Ottimo come al solito il sonoro, grazie ai campionamenti di ogni arma che varieranno in base allo spazio che vi circonderà, creando un sottofondo corposo e realistico. Buone le musiche ed anche il doppiaggio italiano.
Sintetizzare con un unico voto un prodotto complesso e sfaccettato come Battlefield 4 non è semplice, dato che lo sparatutto di DICE muta pelle a seconda del punto di vista dal quale lo si guarda. In senso assoluto sulla nuova generazione di console e su PC l'ultima fatica di DICE è uno sparatutto in prima persona di assoluta qualità, che online sarà in grado di divertire e stupire per tanti mesi, grazie allo strepitoso lavoro di level design e alle tante modalità implementate.
Coloro che però stanno ancora giocando a Battlefield 3 su PC probabilmente saranno meno impressionati dalle battaglie campali a 64 giocatori o dalla grafica in alta definizione che gira a 60 frame per secondo, avendo già ottenuto questi risultati due anni fa. Nonostante questo, saranno proprio gli amanti della serie ad essere maggiormente interessati a questo nuovo capitolo che promette di esaltare ancora di più le modalità classiche con il Levolution, oltre che di offrire più mezzi e armi con le quali portare avanti il proprio warfare virtuale.
Coloro interessati al single player o in possesso di Xbox 360 e PS3 procedano invece con maggiore cautela, dato che molti dei motivi che rendono Battlefield 4 uno dei migliori shooter sul mercato non valgono per voi.