Battlefield Hardline: poliziotto buono o poliziotto cattivo? - preview
Non solo multiplayer.
Il single player in Battlefield, escludendo Bad Company, ha sempre fatto la parte dell'amico un po' sfigato che devi portarti comunque dietro perché vostra madre e la sua sono amiche e "secondo me sarebbe un ottimo compagno di giochi per te". Fa quindi uno strano effetto ascoltare uno sviluppatore di Battlefield parlare di single player come punto focale di Battlefield Hardline, anche se era senza dubbio il momento di dare una scossa al franchise.
Battlefield 4 è stato funestato dai bug fin dal primo giorno, il setting della guerra attuale e vagamente moderna ha stufato (anche COD ha cambiato le carte in tavola) e le prove di Hardline dell'E3 avevano lasciato il pubblico mediamente freddino, tanto che EA si è presa più tempo per rendere il gioco ciò che dovrebbe veramente essere: non un Battlefield in cui soldati e terroristi diventano guardie e ladri ma una vera e propria esperienza diversa.
Non possiamo ancora dirvi se gli sviluppatori abbiano raggiunto il loro traguardo, ma di sicuro la strada sempre essere quella giusta. Nella campagna principale sarete dunque Nick Mendoza, il classico poliziotto con metodi non convenzionali che si ritroverà coinvolto in una serie di vicissitudini degne di Arma Letale e che dovrà vedersela con cartelli della droga, spacciatori, informatori, doppiogiochisti e così via.
Tanto per rendere le cose ancora più cinematografiche, ogni episodio verrà accompagnato da una sorta di presentazione in stile "Nelle puntate precedenti", rifacendosi ad alcune famose serie poliziesche. Non siamo troppo lontani dalla Farmington di "The Shield", anche se le battute sono più da produzione trash che da capolavoro dell'hard boiled.
Quando finalmente arriva il momento di giocare, si nota subito che il gameplay è molto più incentrato sullo stealth. D'altronde al termine della cutscene verrete imprigionati e appesi come salami, quindi dovrete sfuggire da una sorta di prigione/fogna, graficamente molto ben realizzata, in cui sarà meglio non destare sospetti finché non avrete tra le mani almeno una pistola.
In certi momenti potrete contare su un grande classico del genere stealth come un oggetto da lanciare, in questo caso un proiettile, per distrarre le guardie e attirarle in un determinato punto, così da poterle eliminare con tutta calma. E non è finita qui: grazie al Freeze Mode, visto che siete poliziotti, se cogliete qualcuno di sorpresa potrete puntargli una pistola e intimargli di stare fermo, mentre lo ammanettate in tutta calma. È dunque evidente che il gameplay di Battlefield Hardline sia incentrato su un ritmo più lento e un approccio più ragionato agli scontri, d'altronde siete pur sempre un poliziotto, spesso solo, non un supersoldato con un battaglione alle spalle.
Stando agli sviluppatori, il single player sfrutterà la possibilità di fare a pezzi l'ambiente, tipico del Frostbite Engine, per offrire più approcci d'ingresso o di avvicinamento ai nemici (sorprenderli sparando attraverso un muro è senza dubbio una delle mosse più arroganti che potrete fare). Sono inoltre presenti uno scanner in stile Far Cry con cui "taggare" i nemici e tecniche di atterramento avanzate, nonché armi come il taser, che incentiveranno ancora di più uno stile discreto e la possibilità di muoversi per gli ambienti silenziosamente.
Dopo anni di conflitti a fuoco, l'idea appare decisamente fresca, con un gameplay che per certi versi si rifà ai survival horror e ai giochi più stealth e li mescola con le classiche sparatorie alla Battlefield, dove detriti, pareti che crollano e vetri che si rompono contribuiscono a creare uno scenario divertente, caotico e realistico. Speriamo solo che il gioco presenti effettivamente queste novità in maniera continuativa.
E mentre il single player sembra finalmente in grado di tornare ai fasti di Bad Company 2 e offrire qualcosa d'interessante, il multi rimane comunque il fulcro del gioco, tanto che proprio alla Gamescom Visceral ha annunciato ben due nuove modalità che sembrano incastrarsi molto bene nel mondo di Hardline.
Hotwire è una sorta di Need For Speed con lanciagranate, mitra ed esplosioni, in cui poliziotti e criminali si inseguono lungo scenari ricchi di rampe e imprevisti, cercando di far saltare per aria i rispettivi veicoli. Per certi versi è un gameplay che ricorda GTA ma con tutte le possibilità offerte dal motore grafico si moltiplicheranno le situazioni degne di un film di Michael Bay. D'altronde come fai a creare un gioco basato su guardie e ladri, senza inseguimenti in macchina?
Per rendere le cose ancora più interessanti, i giocatori che guideranno per più tempo lo stesso veicolo otterranno dei punteggi bonus, il che spingerà tutti a cercare di far esplodere i veicoli nemici, cercando allo stesso tempo di salvare la propria quattro ruote. Ovviamente sarà fondamentale associare alla distruzione un modello di guida convincente ma da questo punto di vista Battlefield si trova già a un buon punto e probabilmente non deluderà.
La seconda modalità presentata si chiama Rescue, ed è senza dubbio quella più orientata al mondo degli eSport. Tutto è basato su un due team di cinque persone che si contendono un ostaggio dotato di pochissima vita. Per certi versi il gameplay ci ha ricordato quello di Rainbow Six: Siege, anche se manca tutta la parte preparatoria del titolo Ubisoft ed è presente il respawn. Le mappe ovviamente sono molto più piccole rispetto a Hotwire, e la presenza di un punto caldo attorno al quale raggruppare i team renderà gli scontri decisamente infuocati, anche se bisognerà fare attenzione a uno eliminare l'ostaggio in un goffo tentativo di fuoco amico.
Dopo la doccia fredda dell'E3, la Gamescom è sembrata decisamente più accomodante nei confronti di Battlefield Hardline. Al momento il single player ha senza dubbio una sua personalità e pare uno dei più interessanti sulla scena, mentre le nuove modalità sembrano in grado di dare al gioco l'atmosfera necessaria per far uscire il franchise dalle atmosfere classiche e fargli respirare un po' d'aria.
Purtroppo dovremo aspettare i primi mesi del 2015 per capire se il gioco confermerà le buone impressioni, e speriamo che il tempo in più sia utilizzato con profitto dagli sviluppatori, così da regalarci un gioco in cui non si sa mai se sia meglio giocare al single o al multiplayer.