Battletech - recensione
Combattere sul campo e in officina.
Siete mai stati da un meccanico per delle riparazioni alla vostra auto? Avete mai provato rabbia e frustrazione di fronte ai conti astronomici e ai lunghi tempi di attesa? Io si, diverse volte, ed è con una certa gioia ludica che mi sono ritrovato in Battletech di fronte alle stesse sensazioni. È possibile che per sostituire un braccio di un mech ci vogliano venti giorni? E per installare un semplice lanciamissili una settimana? Per non parlare dei costi: è facile che l'intero cachet di una missione se ne vada per rappezzare i vostri mech e, peggio ancora, che si debba andare a cercare le armi distrutte su altri pianeti e pagarle molto care...
Insomma, quando il vostro carrozziere di fiducia si trasforma nel meccanico che vi gestisce l'area di refitting e riparazione della vostra squadra di Mech, il gioco cambia e si fa duro. Ed è partendo da qui che Battletech costruisce il suo gameplay, in una miscela di strategia (nella gestione della vostra banda di mercenari alla costante ricerca di un bilancio sostenibile) e di tattica (nelle battaglie sui vari pianeti in cui verrete spediti).
Battletech è ispirato al gioco tabletop omonimo e da questo prende le meccaniche tattiche. Gli scontri di miniature si prestano particolarmente bene a essere riprodotti in versione elettronica e il mondo dei mech affascina da sempre i videogiocatori; insomma ce n'è abbastanza per entusiasmarsi e aspettarsi un gioco divertente e spettacolare.
L'offerta si basa su una campagna singola e una modalità skirmish (sia singola che multiplayer). Nella campagna singola vi tufferete in una storia che sfrutta la classica narrativa di Battletech per dare vita a un universo di subbugli intergalattici, cospirazioni e schermaglie geopolitiche. In mezzo a questo polverone c'è la vostra banda di mercenari che deve fare quadrare il bilancio di mese in mese intraprendendo missioni per i clienti migliori, cercando non solo di vincere le singole battaglie ma anche di farlo con il minor numero di danni e perdite subite. Nel mentre, ovviamente, dovrete cercare di portare avanti la linea narrativa principale intraprendendo le relative missioni.
Partiamo dalle battaglie tattiche. Queste si svolgono a turni, in ambienti 3D perlopiù rurali, con qualche sparuta costruzione (basi e avamposti nemici) e cosparsi di tipologie di terreni diverse a seconda del tipo di pianeta su cui avviene la battaglia. Quindi su pianeti aridi, ad esempio, avremo temperature alte, suolo roccioso, acqua e vegetazione limitata: su pianeti 'tundra', invece, la vegetazione sarà più abbondante, la temperatura più neutra e le alture più frequenti. Le caratteristiche climatiche e di terreno sono tutte importanti perché hanno un impatto diretto sulla gestione tattica delle battaglie.
Le foreste offrono riparo, le alture danno bonus di tiro su bersagli sottostanti, ma non solo, perché Battletech si differenzia dagli altri giochi tattici per alcune caratteristiche che rendono diverse le battaglie tra mech rispetto a quelle tra umani (X-Com ad esempio). In primis la velocità è fondamentale quando si combatte con colossi da 30-50 tonnellate: questo si traduce in bonus di evasione che si ottengono quanto più ci si muove. Questi bonus difensivi vengono ottimizzati quando ci si mette anche al riparo o si rinuncia a sparare per assumere una postura difensiva. In secondo luogo i mech sono macchine che raggiungono temperature operative molto alte; utilizzare armi energetiche, movimenti e razzi propulsori aumenta la temperatura del vostro mech, cosa che può portare a danni o anche, in caso estremo, allo spegnimento del mech stesso (lasciandovi in balia dell'avversario). Diventa quindi necessario limitare l'uso di certe azioni, soprattutto in ambienti già caldi, o, ancora meglio, utilizzare specchi d'acqua per raffreddarsi.
In ultimo, i mech sono macchine imponenti il cui equilibrio è sempre un po' precario: questo si traduce nel rischio di caduta nel momento in cui si subiscono troppi colpi su un lato. Una volta a terra si perde priorità nel turno e i nemici possono eseguire colpi mirati a zone particolari del mech. Tutto questo va poi considerato alla luce del fatto che tutte le unità partecipanti alla battaglia si attivano seguendo una barra numerata in relazione al punteggio di iniziativa (funzione del pilota e del veicolo utilizzato). Questo aspetto è cruciale perché detta considerazioni fondamentali in relazione alla tempistica delle azioni; attendere che un mech nemico faccia la sua mossa fa spesso la differenza, come lo fa poter anticipare le mosse dell'IA, magari infliggendo danni che poi renderanno quelle stesse mosse più problematiche.
Su tutti questi elementi si installano poi le particolarità dei mech stessi e le specializzazioni dei piloti. I mech variano per tonnellaggio e, quindi, per capacità di montare armi ed equipaggiamenti vari. Va da sé che i mech più leggeri sono dedicati a compiti di scouting e buffing/debuffing, mentre ai più pesanti è riservato un compito da 'tank' e da cecchini. I piloti, poi, possono specializzarsi in quattro differenti aree (scegliendone solo due, però, su cui ottenere abilità speciali): gunnery, piloting, tactics and guts.
E infine tutti questi elementi si combinano con quello che praticamente installerete sui vostri mech: armi balistiche (missili), ad energia (laser), di supporto (mitragliatrici) e a impulsi. Ognuna di queste ha peso, raggio, potenza e sviluppo di calore diversi; ognuna di queste si sposa bene con un certo tipo di tattica e con un certo tipo di nemico. Oltre a questo, bisogna considerare la quantità di armatura su ogni singolo pezzo del vostro mech e rispettare il tonnellaggio massimo. Infine montare razzi propulsori (ottimi per raggiungere alture vantaggiose), radiatori per raffreddare il vostro mech e altri accessori.
La profondità del gameplay, come è facile comprendere, è elevata e dà vita a un'esperienza tattica fantastica che raggiunge le vette di X-Com, pur registrando delle differenze di contenuti rilevanti. Insomma Harebrained Scheme è riuscita a innovare ma a servire un piatto comunque all'altezza dei migliori cuochi del genere.
Questa profondità tattica si sposa perfettamente con quella strategica. Mech e piloti nella vostra squadra generano costi di mantenimento, così come costano le riparazioni, le installazioni e i pezzi di ricambio. Ogni mese avrete così dei costi fissi da sostenere e delle spese straordinarie commisurate a quanto attenti ai danni siete stati in battaglia. Insomma, come macchina strategico-tattica Battletech funziona perfettamente e vi troverete a passare ore di fronte al monitor preoccupati del destino della vostra impresa di mercenari e intenti a pianificare le prossime missioni o i nuovi miglioramenti da apportare ai singoli mech.
Sul campo di battaglia Battletech offre valori di produzione discreti con un mondo 3D abbastanza dettagliato ma anche un po' spoglio e poco appariscente. L'interfaccia è molto asciutta ed elegante e avrebbe meritato un tutorial che spiegasse ogni singolo indicatore con un certo dettaglio, magari anche dando qualche primo consiglio tattico-strategico. Invece Battletech si rivela fin da subito un'esperienza complessa in cui solo i veterani di questi tipi di giochi (magari anche con qualche conoscenza del mondo del brand Battletech) riusciranno a immaginare cosa indica cosa e cosa controlla cosa. Serve spendere un po' di tempo guardando qualche video online (quelli ufficiali dei developer sono ottimi) per ottenere le informazioni che un buon tutorial, solitamente, offre.
Sul lato degli altri valori di produzione la musica è ottima, molto evocativa ed emozionante, i testi di qualità professionale (come la qualità del parlato), mentre gli effetti sonori lasciano un po' a desiderare in quanto a sensazione di potenza.
Insomma Battletech è un'esperienza tattico-strategica eccellente in cui manca un certo livello di polish in alcuni valori di produzione; oltre a questo, il gioco avrebbe meritato un po' più di lavoro sul lato dell'accessibilità. Quest'ultima pecca metterà in crisi chi non ha un amore sconfinato per il tema e chi si aspetta, come è normale che sia nel 2018, che la prima run della campagna sia già comprensibile e completamente giocabile. Invece è molto probabile che iniziando a giocare si impari interfaccia e basi tattiche a suon di botte prese dai nemici, e questo potrebbe scoraggiare e frustrare una parte dei giocatori. Per chi invece ama esplorare e scoprire gameplay nuovi, magari utilizzando anche risorse extra (youtuber e streamer in primis) Battletech puo' essere un acquisto azzeccato. Se poi amate anche i Mech e tutta la narrativa di questo brand, allora si tratta di un titolo imprescindibile.