Bayonetta
Una fidanzata per Dante.
Il primo video di Bayonetta è apparso sui siti specializzati verso ottobre dello scorso anno. Da quel momento gli sviluppatori, che già fanno un lavoro duro, si sono trovati con un ulteriore fardello sulle spalle: sconfiggere il luogo comune "Bayonetta sarà semplicemente Devil May Cry con più tette" (che poi quando mai le tette sono state un male?).
Gli ingredienti alla base di entrambi titoli sono, in effetti, molto simili: azione frenetica, ricerca continua delle combo a doppia cifra e ambientazioni dall' aria esoterica. I due titoli hanno in comune perfino il creatore, Hideki Kamiya, l'uomo che sette anni fa dette il via alla saga dell'ammazzademoni dal nome illustre, per poi dedicarsi a titoli del calibro di Viewtiful Joe e Okami. L'unica differenza che salta all'occhio sta nel fatto che Dante e Nero non indossano (fortunatamente) tacchi a spillo ne li usano come armi da fuoco.
Bayonetta, aldilà del nome che farebbe pensare a trascorsi nell'esercito, è una strega, ma non di quelle col naso adunco ed il cappello a punta. Indossa una tuta nera aderentissima che inguaina un corpo da modella, la abbina ai succitati tacchi a spillo (con pistola incorporata), incornicia il viso con un paio di occhiali da segretaria sexy e chiude il tutto con una lunga coda di capelli neri come la notte. Quando cammina fa sembrare dei goffi ippopotami le fotomodelle che vediamo in televisione e quando comincia a distribuire piombo, il suo stile non ha niente da invidiare al Gun Kata di Christian Bale in Equilibrium.
Il combattimento si basa prevalentemente sull'uso di Arsley, Sage, Rosemary e Thyme che non sono le compagne di college della protagonista ma le quattro pistole a disposizione (due in mano e due ai piedi, per l'appunto, anche se nella versione finale sarà disponibile anche l'accoppiata shotgun & katana). Sarà anche possibile sferrare attacchi corpo a corpo decisamente devastanti, sfruttando le movenze feline del personaggio che, già da ora, esprime tutta la sua iconica personalità, lasciandosi persino Dante alle spalle. Come un Sansone in gonnella, Bayonetta ha nei suoi lunghi capelli corvini la propria forza: questi possono trasformarsi in giganteschi arti in grado di danneggiare più nemici per volta. Innanzi ai boss di fine livello poi, si potranno creare addirittura vere e proprie "coreografie", con attacchi decisamente spettacolari, epici, orchestrati plausibilmente a colpi di Quick Time Event. Tutto questo tra l'altro, ha il piacevole effetto collaterale di spogliare quasi del tutto la nostra eroina: la tuta sadomaso che la ricopre infatti, è composta in gran parte proprio dalla sua temibile chioma. Tra i poteri a nostra disposizione c' è anche l'immancabile bullet time, ribattezzato per l'occasione witch time: si tratta ovviament della possibilità di rallentare o fermare il tempo per riempire di botte con tutta calma chi si para davanti alla nostra furia femminea.
Facendosi largo tra le schiere di angeli, i nostri principali nemici nel gioco, riempiremo una barra posta che, una volta colma, attiverà l'ennesimo Quick Time, liberando dei deliranti e truculenti attacchi speciali denominati Torture Attack, che spingono ulteriormente a fondo sul pedale della spettacolarità e ci permettono di fare scempio dei nostri avversari: l'uso di una gigliottina è solo uno dei malati "esperimenti" realizzati dal team di sviluppo (anche se la nostra preferita resta la mossa della Vergine di Norimberga, il sarcofago puntuto in cui potrete rinchiudere il cattivo di turno per poi ammirare il suo sangue colare all'esterno). Entrambe le mosse ovviamente prevedono l'uso dei i capelli della strega pistolera, e non saranno le uniche disponibili.
Ovviamente la scelta di un personaggio così eccessivo e carismatico non può che ripercuotersi pesantemente sulla direzione artistica dell'intero gioco. La strategia scelta dagli sviluppatori per far emergere Bayonetta è senza ombra di dubbio l'esagerazione a 360 gradi: tutto è estremo. Estrema è la velocità, estrema è la presenza di avversari, estrema la palette cromatica, estreme le inquadrature della camera, estreme le mosse speciali e, fortunatamente, estremo anche il framerate. Nonostante la veste grafica e i tanti dettagli a schermo, tutt sembra girare con una fluidità impeccabile. Dove Bayonetta mostra un maggiore "conformismo" è nei controlli e nel sistema di upgrade: un tasto è dedicato al salto, uno viene usato per sparare ed uno per gli attacchi corpo a corpo. Una configurazione semplice, ridotta all'osso, che permette però di sviluppare combo sempre più complesse acquistabili insieme con i potenziamenti per le armi, in appositi negozi che come moneta accettano le aureole dei nemici uccisi (chissà se qualcuno avrà da ridire...).
Dunque ci troviamo veramente di fronte ad un Devil May Cry virato al femminile? Probabilmente è presto per un paragone vero, che sicuramente ritroverete in fase di recensione. Come abbiamo visto una comparazione tra i due titoli è inevitabile visto che condividono il creatore ed alcune meccaniche di gioco, ma crediamo che Bayonetta possa vantare una identità molto forte ed alcune caratteristiche in grado di distinguerlo nettamente dai suoi colleghi. Un personaggio principale dotato di un carisma forse perfino superiore a Dante e padrone di uno stile di combattimento originale, l'uso dei capelli come "arma segreta", mosse speciali spettacolari e devastanti: la scelta sarà solo vostra.