Beat Saber - recensione
Il ritmo è la vera Forza di uno Jedi!
Tutto si può dire a PlayStation VR tranne che non abbia una line-up varia. Non mancano un bel po' di giochi Tripla A, ai quali fanno da contorno centinaia di esperienze in grado di trasportare i giocatori in cima all'Himalaya, nelle profondità dell'oceano o nelle zone contaminate di Prypiat.
Indossando quel buffo caschetto illuminato potete volare tra i grattacieli come Spider-Man, vedere da vicino le zanne di Trico e, perché no, farvela sotto in dieci sfumature di marrone dentro una casa infestata. Da ora potrete anche danzare e combattere a tempo di musica, immergendovi in scenari "alla Tron".
Impugnare una lightsaber è sempre stato il sogno di molti. Con Beat Saber potrete usarne addirittura due, ma Yoda questa volta non c'entra nulla. Il gioco in questione è stato progettato da due sole persone, che con l'aiuto di una piccola manciata di talentuosi ragazzi ha messo insieme questo affascinante mix tra un gioco musicale e un addestramento Jedi. Se al solo leggere questa parola avete iniziato a sbavare copiosamente, non siete i soli.
Il concept di base di Beat Saber è semplice e prende solo un vaghissimo spunto dai vari Guitar Hero, aggiungendo un dinamismo ben diverso, basato tanto sul ritmo quanto sulla mobilità degli arti. In poco più di 300 MB il team di sviluppo è riuscito a concentrare un'esperienza colorata e coinvolgente, ma soprattutto adatta a tutti o come si dice in gergo "easy to learn, hard to master"... facile da imparare ma difficile da padroneggiare.
Si impugnano due "spade laser" con l'obiettivo di affettare dei blocchi colorati che procedono verso di noi con velocità, frequenza e angolazioni sempre diverse. Una freccia indica chiaramente in che verso bisogna tagliare i cubi al neon, mentre un pallino al centro concede piena libertà di movimento al giocatore.
Al tutto si aggiungono muri da schivare e bombe che ovviamente bisogna evitare di toccare. Operazioni semplici all'inizio ma che con il passare del tempo e l'innalzamento della difficoltà divengono molto più complesse. Una direzione sbagliatae l'indicatore di combo si interromperà bruscamente, un movimento troppo corto e il cubo non verrà tagliato nel modo migliore possibile affliggendo di conseguenza il vostro punteggio finale. Una barra posta sulla parte bassa dello schermo indicherà il vostro livello di energia, svuotarla completamente significa Game Over quindi tenetela sempre d'occhio.
Prima di iniziare vi consigliamo di allenarvi un po' nel breve ma esaustivo tutorial del gioco, che include una serie di opzioni per personalizzare l'introduzione al gioco. Non solo è possibile scegliere la canzone da cui iniziare o la porzione di essa, ma anche la velocità di scorrimento. Altrettanto morbida è la modalità Una Spada, che come potete facilmente intuire richiede l'utilizzo di un solo Move e semplifica non poco la progressione. Quando vi sentirete pronti potrete gettarvi nella mischia come solo un vero DJedi (perdonate il gioco di parole) oserebbe fare.
Beat Saber offre una discreta varietà di opzioni single e multiplayer. Si parte dalla più classica, nella quale bisogna raggiungere il massimo punteggio possibile colpendo blocchi e frecce senza commettere troppi errori. Per i neofiti è più indicata la modalità "senza frecce" che permette di colpire i bersagli da una qualsiasi angolazione, cosa che rende le performance nettamente più semplici. La terza opzione è invece espressamente dedicata agli esperti perché tutti i brani verranno eseguiti al massimo livello di difficoltà e potrete usare una sola spada.
La rapidità d'esecuzione e il colpo d'occhio in quest'ultimo caso dovranno come minimo raddoppiare e credeteci, non è per niente facile. È anche possibile giocare in multiplayer locale passandosi il caschetto VR, quindi occhio a non sudare troppo.
Beat Saber ha anche una modalità Campagna, tra l'altro è anche un'esclusiva temporale PlayStation VR. In cosa consiste? In un percorso composto da una cinquantina di sfide inizialmente semplici, ma dannatamente più impegnative con il procedere dell'"avventura". La prima mezza dozzina praticamente non ha penalità, ma scalando l'albero ci si imbatte in sfide sempre più complesse, che perdonano raramente gli errori e che innalzano velocemente il livello di difficoltà dei pezzi musicali.
Se inizialmente i cubi arrivano in rapide sequenze ma posizionati in modo piuttosto comodo, con l'andare delle cose li vedrete fluttuare in posizioni sempre diverse, nascondersi all'interno di muri da evitare o addirittura scambiarsi posizione all'ultimo secondo costringendovi ad evoluzioni degne del maestro Windu. Non è una sfida adatta ai neofiti quindi vi consigliamo di intraprenderla solo dopo aver allenato a dovere spalle, polsi e occhi.
La tracklist è intrigante e totalmente originale, ma la quantità di pezzi disponibili non è altissima. Stiamo parlando di un totale di 21 tracce, 5 delle quali in esclusiva temporale per l'hardware Sony, non moltissime per chi è abituato a rhythm-game più corposi. Beat Games ha già confermato di essere al lavoro sul primo dei DLC che arriveranno in futuro, ma non è stato ancora rivelato il prezzo.
Andrebbe rivista anche parte della struttura del gioco, che in questa sua prima versione si limita a stimolare con lo sprone del punteggio. Mancano bonus sbloccabili e una qualsiasi sensazione di progressione, in questo senso la sensazione di trovarsi di fronte ad un titolo arcade da sala piuttosto che ad un gioco per hardware casalinghi è fin troppo forte.
L'interfaccia è minimalista ma funzionale. Ogni singola opzione può essere puntata con i PlayStation Move, il cui feedback è assolutamente eccezionale. Il tracking dei movimenti è pressoché perfetto e solo raramente abbiamo notato qualche lievissimo ritardo nei movimenti. La vibrazione concede una sorta di "peso" ai due controller, dando una piacevole sensazione al tocco... provate ad incrociare le lame almeno una volta e il desiderio di un gioco di Star Wars sarà pressoché immediato.
PlayStation VR era data per morta mesi fa, ma viste le ultime uscite sembra proprio che sia tutt'altro che pronta a cedere il passo. Beat Saber e Borderlands 2 VR sono due ottimi titoli e all'orizzonte si profilano altri giochi decisamente interessanti: Ace Combat 7, Blood & Truth, Dreams, Everybody's Golf VR. Attualmente l'hardware Sony è tra l'altro disponibile a prezzi altamente competitivi: esiste forse un momento migliore per entrare nella realtà virtuale dalla porta principale?
Il vento che arriva dall'Est si fa sempre più forte e gli sviluppatori di quella zona europea stanno guadagnando sempre più terreno sulla concorrenza storica. Gli amici polacchi guidano ormai da anni il gruppo con realtà affermate come CD Projekt e Techland, ma anche grazie a talentuosi team di media grandezza quali 11bit Studios, City Interactive e The Astronauts. La Republica Ceca tuttavia non è da meno, basti pensare a sviluppatori come Bohemia Interactive (Operation Flashpoint, ARMA), Warhorse Studios (Kingdom Come: Deliverance) o Vatra Games (Silent Hill Downpour).
Hyperbolic Magnetism è un piccolo team indipendente capitanato da due sole persone, ma con Beat Saber ha dimostrato di avere le idee chiare e di saperci fare con righe di codice e pentagramma. Non ci è dato sapere quale sarà il loro destino, ma se questo gioco è lo specchio del loro talento non possiamo che prevedere un futuro roseo. Voi nel frattempo armatevi di un paio di PlayStation Move e iniziate a scaricare... e che la forza (della musica) sia con voi!