Beyond a Steel Sky - recensione
In questa città niente è come sembra.
"L'anziano tentava di predire il futuro cercando immagini nel fuoco da campo". Con questa frase pronunciata dal narratore fuori campo si apriva Beneath a Steel Sky, leggendaria avventura grafica di Revolution Software e Virgin Games che ha letteralmente rivoluzionato il suo genere di appartenenza.
Arrivato su DOS e Amiga nell'ormai lontano 1994, il gioco immaginava un futuro distopico in cui la Terra, devastata dalle guerre e dal forte inquinamento, era stata suddivisa in diverse Città-Stato in cui i più ricchi potevano prosperare a discapito delle classi meno abbienti.
Si trattava, in buona sostanza, di un racconto in stile cyberpunk che poteva vantare una scrittura eccellente per l'epoca ed un comparto artistico splendido, grazie anche al coinvolgimento del celebre disegnatore Dave Gibbons (già illustratore di opere del calibro di Watchmen, Green Lantern e The Secret Service).
In breve tempo Beneath a Steel Sky è diventato un titolo di culto per gli appassionati che ne hanno saputo apprezzarne le qualità narrative e artistiche, oltre che il gameplay ricco di sorprendenti enigmi da risolvere. Insomma, il capolavoro di Revolution Software può essere tranquillamente annoverato tra i pilastri del genere delle avventure grafiche, alla pari con altri progetti straordinari come The Secret of Monkey Island, Grim Fandango o Day of the Tentacle, tanto per citarne alcuni.
Dopo la sua uscita, però, il team capitanato da Charles Cecil si è lanciato nello sviluppo di un'altra serie di avventure piuttosto popolari, ossia la saga di Broken Sword. Tutti gli sforzi dello studio, dunque, si sono concentrati sulla creazione di nuovi capitoli dedicati a questo fortunato brand che fin dal 1996 ha praticamente monopolizzato le attenzioni di Revolution Software. Almeno fino ad oggi. Ben 26 anni dopo il lancio di Beneath a Steel Sky, infatti, Cecil e Gibbons tornano ad unire le proprie forze, pubblicando un sequel diretto del loro titolo più amato e acclamato.
Beyond a Steel Sky, dunque, si prefigge il difficile obiettivo di dare un seguito ad una storia di culto che ha appassionato i giocatori per generazioni, con uno stile grafico totalmente rinnovato ed un cast di personaggi che è invecchiato insieme al precedente capitolo. Revolution, in effetti, aveva davanti una strada alquanto impervia da percorrere per produrre un titolo ambizioso almeno quanto il precedente. Saranno riusciti a confezionare un titolo all'altezza dell'illustre predecessore? Scopriamolo insieme.
Già dal momento dell'annuncio, Beyond a Steel Sky è stato accolto con reazioni tiepide da parte dei fan che hanno espresso forti dubbi sulla necessità di lanciare un sequel a così tanti anni di distanza dall'originale e che ne hanno criticato l'aspetto in 3D, molto differente da quello che erano abituati a conoscere.
Dopo aver giocato a fondo la versione completa di questa nuova fatica del team di Charles Cecil, possiamo dirvelo con assoluta certezza: Beyond a Steel Sky è un gioco splendido, oltre che un sequel di eccellente fattura. Tutti i dubbi sulla qualità di un seguito così fuori tempo massimo e sulla bontà del comparto artistico sono stati scardinati minuto dopo minuto, mentre ci addentravamo nella storia imbastita dai sempreverdi Revolution.
La trama riparte pochi anni dopo la conclusione del primo, immortale episodio. Ritroviamo un Robert Foster invecchiato che, dopo aver affrontato il regime totalitario di Union City ed aver liberato la città dall'oppressione delle macchine, si è dedicato ad una vita più tranquilla nella Radura, una zona poco civilizzata al di fuori della città in cui l'umanità si è organizzata in piccole tribù.
Le giornate scorrono senza particolari scossoni mentre il nostro prode protagonista si impegna a sopperire ai bisogni della comunità, almeno fino a quando, un giorno come tanti altri, Robert accompagna il suo amico Max e il figlio Milo in quella che doveva essere una normale battuta di pesca.
All'improvviso l'acqua inizia a tremare e un enorme mostro meccanico affiora da sotto la superficie tramortendo i due uomini e rapendo il piccolo Milo. Dopo essersi ripreso dall'attacco appena ricevuto, il nostro Robert si lancia senza esitazione all'inseguimento attraversando il deserto e affrontando una terribile tempesta di sabbia che lo ricondurrà alle porte della leggendaria Union City.
Una volta giunto sul posto, tuttavia, scopre che la utopica metropoli che aveva affidato alle cure del suo migliore amico, il robot Joey, è stata radicalmente trasformata. La calma apparente che sembra regnare sovrana tra i cittadini nasconde, in realtà, un imperscrutabile mistero che Foster dovrà risolvere. Che fine ha fatto Joey? Quale oscura verità si nasconde dietro la patina al neon di quella enorme città? Perché tutti i cittadini sembrano comportarsi in modo strano?
Chiunque nutrisse dubbi sulla qualità della scrittura alla base di Beyond a Steel Sky può dormire sogni tranquilli poiché la nuova avventura di Robert Foster e compagni è un vero e proprio paradigma per la creazione di un mondo distopico coeso e ricco di sfaccettature. Nulla è lasciato al caso: la popolazione di Union City vive secondo regole precise, in una struttura sociale e gerarchica rigidissima che potremo esplorare tramite un sistema di dialoghi piuttosto approfondito.
Proprio come la prima incarnazione della serie, anche Beyond a Steel Sky si pone come una feroce critica alla società civile che troppo spesso predilige l'apparenza alla sostanza e in cui i singoli individui tentano di prevaricare il prossimo invece che collaborare per la crescita collettiva. Nell'inquietante mondo sci-fi immaginato da Cecil e Gibbons, ognuno ha un ruolo ed una posizione stabilita dai QDOS, un sistema di punteggio legato ai profili social dei cittadini che, in base all'obbedienza alle regole imposte dal Consiglio Direttivo, può dare accesso a zone della città o a benefici e servizi specifici.
Dopo l'improvvisa scomparsa di Joey, dunque, un famigerato collettivo di oligarchi ha preso il controllo della metropoli stabilendo norme ferree da rispettare per poter conservare uno status sociale accettabile, drogando l'opinione pubblica a colpi di bevande gasate utili per 'mantenere il sorriso' e pubblicità martellanti sugli schermi al neon.
Se dovessimo indicare il principale successo degli sceneggiatori di Beyond a Steel Sky, comunque, diremmo che è quello di aver saputo trattare questi argomenti così deprimenti e angoscianti con un umorismo dark sempre adatto alle varie situazioni: mai invasivo, mai stucchevole, mai fuori posto.
Anche i dialoghi sono sempre molto interessanti e, se decideremo di approfondire la conoscenza di tutti gli NPC che ci si pareranno davanti, potremo indagare in profondità sugli usi e i costumi di una Union City sensibilmente cambiata dall'ultima volta che l'avevamo vista. Gli scambi di battute tra i personaggi sono pungenti, ironici ma allo stesso tempo credibili e contribuiscono a immergere il giocatore nel tipo di atmosfere che il gioco vuole veicolare. Davvero un ottimo lavoro, in tal senso.
Il cuore del gameplay di Beyond a Steel Sky, ad ogni modo, rimane quello della classica avventura grafica punta e clicca. Sebbene la nuova impostazione sia quella dell'avventura in terza persona in un mondo a tre dimensioni, la formula di gioco è la medesima del predecessore seppure arricchita di alcune meccaniche totalmente inedite. Tra queste ultime, quella che più ci ha convinto è sicuramente quella dell'hacking che, tramite l'utilizzo di un apposito scanner assegnato ad un tasto del mouse, ci consentirà di interagire con il sistema operativo alla base di gran parte dei dispositivi elettronici presenti nell'ambiente.
Una volta avviata la procedura di hacking, infatti, apparirà su schermo lo schema logico delle azioni previsto per quel determinato apparecchio elettronico. A questo punto potremo intervenire sulla sequenza dei comandi da eseguire, scambiare la tipologia di azioni da compiere tra gli oggetti disseminati nello scenario o, addirittura, modificare il comportamento di androidi e robot.
Tutto questo ha uno scopo ben preciso: quello di aiutarci a risolvere enigmi ambientali anche piuttosto complessi stimolando l'utente a guardare ciò che lo circonda da un punto di vista alternativo. È una trovata geniale che apre le porte a situazioni imprevedibili e dimostra che, a volte, basta veramente poco per dare nuova linfa ad una struttura ludica con ben 26 anni sulle spalle.
Per il resto, la raccolta di oggetti nascosti e l'utilizzo degli stessi in contesti predeterminati rimane un punto focale del gameplay. Del resto, come dicevamo, Beyond the Steel Sky non rinnega il proprio passato ma piuttosto lo utilizza come solida base per costruire un'esperienza fresca e al passo coi tempi.
Non resta che parlare del comparto tecnico che, purtroppo, è l'aspetto meno convincente della produzione di Revolution. Beyond the Steel Sky è un gioco artisticamente splendido che può contare sul tratto distintivo tipico della matita di Dave Gibbons ma, dal punto di vista della modellazione 3D, le cose non sono altrettanto entusiasmanti. I modelli dei personaggi e delle ambientazioni ci sono sembrati poco curati in alcune occasioni e anche le animazioni facciali non fanno gridare al miracolo. Molto spesso, inoltre, ci è capitato di rimanere incastrati in porzioni dello scenario a causa di NPC che si affollavano sulla nostra posizione impedendoci di proseguire correttamente.
Per fortuna, comunque, l'ottima direzione artistica riesce a sopperire a questi inconvenienti regalandoci una metropoli viva e credibile e un cast di personaggi che farete fatica a dimenticare. Buono, infine, anche il comparto sonoro composto da una colonna sonora piacevole ed un doppiaggio in inglese di ottima qualità.
Per concludere, Beyond a Steel Sky è riuscito in un'impresa che molti credevano impossibile: dare un seguito convincente alla leggendaria storia di Robert Foster pubblicata ormai ben ventisei anni fa. La nuova fatica di Charles Cecil, Dave Gibbons e soci è un'avventura grafica dalle innegabili qualità dotata di un impianto narrativo di prim'ordine e di un comparto artistico ispiratissimo.
Peccato per alcuni intoppi tecnici che tradiscono forse un budget non eccessivamente elevato ma, a prescindere da questo, possiamo dirci assolutamente soddisfatti del risultato finale. Se Beneath a Steel Sky viene considerato ancora oggi un cult imprescindibile per gli appassionati, Beyond a Steel Sky è riuscito a svecchiare la formula e riproporla ad un pubblico più moderno colpendo nel segno in un modo che pochi si sarebbero aspettati.
Il nostro consiglio, dunque, è quello di dare una possibilità a questo mondo distopico e perdervi tra le pagine di una delle sceneggiature più belle viste in tempi recenti nel nostro medium preferito. Che abbiate giocato Beneath o meno, questo Beyond a Steel Sky saprà rapirvi e tenervi incollati allo schermo fino ai titoli di coda.