Beyond: Two Souls - recensione
La piattaforma giusta.
Eccoci ancora una volta riuniti per parlare di una rimasterizzazione, l'ennesima di una generazione che ha scoperto in questa pratica una vera gallina dalle uova d'oro. E poco importa che i giochi riproposti siano vecchi o recenti, qualche acquirente si troverà sempre e comunque.
Questa volta parliamo di Beyond: Two Souls, gioco realizzato da Quantic Dream e diretto dall'amato-odiato David Cage. Quando uscì su PlayStation 3 questo gioco seppe distinguersi per un comparto tecnico a tratti sbalorditivo, così avanzato per la scorsa generazione da mandare in sofferenza l'hardware Sony.
La qualità dei volti dei personaggi principali, la loro mimica e alcune soluzioni grafiche utilizzate per sostenere la narrazione di Cage, spremevano a fondo la PS3 mettendo in scena uno spettacolo affascinante ma anche appesantito da qualche rallentamento di troppo.
In questa nuova veste Beyond: Two Souls riesce ad essere ciò che Cage e il suo team avrebbero voluto proporre ai giocatori, un'esperienza cinematografica interattiva caratterizzata da un comparto visivo eccellente, perfettamente in grado di far sentire il giocatore parte integrante della storia.
Gli interventi fatti su questa remastered coinvolgono quasi esclusivamente il comparto grafico e stabilizzano il frame-rate, vero punto debole dell'originale, soprattutto in alcune sequenze specifiche. Giocare a Beyond su PS4 è un'esperienza visivamente appagante. La risoluzione a 1080p, la nuova gestione delle ombre e dell'illuminazione, e l'uso di texture nettamente più definite aumentano drasticamente la forza d'impatto delle varie sequenze, a tutto vantaggio del coinvolgimento generale.
Considerando che stiamo parlando di un titolo che fa proprio del coinvolgimento e dell'empatia col giocatore uno dei propri elementi di forza, è evidente quanto gli interventi fatti dagli sviluppatori siano positivi per la qualità dell'esperienza.
Acquistando questa remastered si ottiene anche il DLC chiamato "Experiments", pubblicato separatamente su PlayStation 3. Al di là di questo e dei prevedibili miglioramenti sul fronte tecnico, comunque, sono davvero poche le novità presenti nella versione per PlayStation 4 di Beyond. La vera aggiunta è rappresentata dalla possibilità di giocare una versione riarrangiata della storia, caratterizzata da una narrazione lineare priva dei numerosi sbalzi temporali previsti dal montaggio originale studiato da David Cage.
In sostanza, Beyond sta vivendo il medesimo trattamento riservato anni fa al film Memento, reso celebre proprio dall'intricato montaggio che ne caratterizzava lo sviluppo e successivamente affiancato da una versione lineare (e decisamente più anonima). Si tratta di un'aggiunta interessante che potrebbe convincere anche chi ha giocato il titolo su PlayStation 3 a vestire nuovamente i panni di Jodie senza la paura di annoiarsi, rivivendo la stessa identica esperienza.
Chi non avesse avuto il piacere di giocare Beyond su PlayStation 3, potrà decidere se godersi l'esperienza così com'era stata pensata in origine, o in versione rivisitata. A nostro avviso sarebbe comunque meglio sperimentare la visione originale di David Cage, che rappresenta in tutto e per tutto ciò che il game designer/regista voleva comunicare con questa particolare esperienza che pesca a piene mani nelle più classiche storie sull'occulto e sui poteri paranormali.
Giocare Beyond equivale a vivere la storia di Jodie, ragazzina da sempre accompagnata da una presenza invisibile chiamata Aiden. Tale entità, anch'essa controllabile liberamente dal giocatore, è gelosa, possessiva e iraconda, e se lasciata libera di agire può rappresentare una seria minaccia per tutti coloro che si avvicinano alla protagonista.
Nel corso della lunga avventura Cage racconta la vita di Jodie dividendola in numerosi capitoli raccontati in ordine sparso, coinvolgendo il giocatore attraverso una vasta gamma di scelte utili a delineare il destino ultimo della ragazza e del suo compagno incorporeo.
Come ogni altro titolo di Cage, anche Beyond non è adatto a tutti. Molti l'hanno odiato quando uscì su PlayStation 3, e lo hanno fatto per i motivi più disparati. Alcuni lo hanno considerato noioso, altri rifiutano di definire giochi questo tipo di esperienze, altri ancora hanno semplicemente detestato alcuni frammenti della storia di Jodie. In sostanza, con Beyond si è ripetuto il copione già sperimentato con Heavy Rain, con la differenza che alcuni di coloro che avevano apprezzato il noire investigativo per PS3 non hanno fatto altrettanto con Two Souls, e viceversa.
Pur appartenendo allo stesso genere di Heavy Rain Beyond ha raggiunto una tipologia di pubblico molto diversa. Nonostante le meccaniche di gioco simili, infatti, gli argomenti trattati hanno toccato corde molto diverse rispetto all'altro titolo di Quantic Dream.
Questa nuova edizione può essere un buon modo per far recuperare il gioco a tutti coloro che non hanno avuto il piacere di apprezzarlo su PlayStation 3. Con un investimento ragionevole potrete portarvi a casa un'avventura coinvolgente e ottimamente recitata, opportunamente ritoccata sul fronte tecnico per l'occasione. A queste persone consigliamo caldamente di recuperare la nostra recensione della versione originale di Beyond.
Qualora aveste già giocato Two Souls su PS3, la presenza del nuovo montaggio lineare potrebbe stuzzicare il vostro interesse ma conoscendo già la trama e avendo già vissuto le avventure di Jodie e Aiden, il rischio di effettuare un acquisto irrilevante è elevato.