Big Rumble Boxing: Creed Champions - recensione
Non fa male, mia madre me le dava più forte!
Sono ormai lontani, lontanissimi i tempi in cui gli appassionati di giochi di boxe potevano godere di periodi da "vacche grasse", scegliendo tra esperienze pseudo-simulative come Knockout Kings/Fight Night ed esperienze molto meno seriose che trovavano il loro zenit nel divertente Ready 2 Rumble. Da allora il vuoto, o quasi. Fatta eccezione per il discreto Creed: Rise to Glory, che era tuttavia pensato unicamente per il VR, i fan della nobile arte sono rimasti praticamente a bocca asciutta. Dagli stessi sviluppatori arriva ora Big Rumble Boxing: Creed Champions, nuovo titolo spiccatamente arcadeche ancora una volta porta con sé la pesante licenza dei film appartenenti al filone di Rocky.
Si parte subito bene, la prima schermata che raccoglie le modalità di gioco ha in sottofondo il leggendario "Eye of the Tiger" dei Survivor, un pezzo talmente iconico e potente da costringere chi lo ascolta ad uscire di casa per acquistare un quarto di bue da appendere al muro e tempestare di colpi. Passata l'esaltazione del momento ci si trova di fronte ad un set di opzioni abbastanza classico. La modalità Arcade offre una storia diversa per ogni personaggio, che ripercorre la sua carriera alternando dialoghi, allenamenti e match.
Bisogna ammettere che il team Survios ha fatto un discreto sforzo per cercare di differenziare i "percorsi" dei vari protagonisti, modificando soprattutto i dialoghi in modo da renderli attinenti alle conoscenze cinematografiche che il pubblico ha di loro. Ovviamente non sempre ha funzionato perché ad esempio di personaggi come Clubber Lang ne sappiamo davvero poco... e allora hanno dovuto andare di fantasia per dare un filo conduttore alla storia.
La storia di Rocky è ovviamente quella più ricca di dettagli. Inizia con la sua versione "matura" che si ritrova in palestra con Adonis Creed, di cui è diventato mentore e coach. Tra un allenamento e l'altro i due si raccontano le tappe fondamentali della carriera dello Stallone Italiano. Ognuna di queste fasi corrisponde ad una sessione di allenamento o ad un match.
La prima si articola in una manciata di esercizi diversi, da completare portando a termine una serie di QTE. I match ripercorrono a grandi linee, e con non poche "libertà", i momenti salienti della vita di Rocky: dagli inizi come impiegato della mala per il recupero crediti agli incontri che hanno contribuito alla costruzione della leggenda. Molte delle meccaniche di gioco sono mutuate dal precedente titolo di questa software house, Creed: Rise to Glory, ma funzionano abbastanza bene.
Una volta al centro del ring vi confronterete con un combat system non profondissimo ma efficace. All'inizio è quasi inevitabile affidarsi alla casualità ma con l'arrivo degli avversari più tosti dovrete per forza imparare a dosare attacco e difesa, a caricare i colpi quando serve e contrattaccare al momento giusto. È possibile difendersi, ma mai troppo perché prima o poi l'avversario una combo te la infila, e anche schivare muovendosi intorno al quadrato. Visto però che la miglior difesa è l'attacco bisogna imparare ad inanellare diretti, ganci e montanti senza strafare, usando all'occorrenza il clinch sia per bloccare che per assestare qualche colpo "proibito".
Con un buon tempismo è anche possibile fare una sorta di Reversal, sottolineata da un ghost colorato del personaggio, che rispedisce al mittente il colpo appena sferrato. Ci sono poi i colpi speciali, che in un picchiaduro (perché questo in definitiva è Big Rumble Boxing: Creed Champions) non possono mancare. Si possono utilizzare solo dopo aver caricato la classica barra, che si riempirà ogni volta che riuscirete a portare al bersaglio qualche pugno "pulito". Occhio però perché questi colpi, diversi a seconda del personaggio, non sono infallibili. Non possono essere bloccati ma schivati sì e nel caso l'avversario ci riesca avrà a disposizione una finestra abbastanza ampia per darvi del filo da torcere. Per vincere bisogna ovviamente mandare K.O. l'altro o quantomento mantenere un livello di energia superiore entro la fine dei round.
Il roster completo è composto da 20 pugili, metà dei quali ovviamente provenienti dai vari capitoli del franchise Rocky. Esteticamente sono caratterizzati in modo piacevole con una leggera propensione verso lo stile super-deformed. Per dare una connotazione ancora più forte ai pugili più famosi sono state aggiunte alcune delle loro frasi più famose (compreso il leggendario "I must break you"... "Ti spiezzo in due" in Italia) doppiate con voci abbastanza simili a quelle originali.
Peccato però che a livello di prestazioni sul ring l'unica cosa che li differenzia è il loro colpo speciale e qualche animazione, non sarebbe stato male avere un Ivan Drago più potente ma un po' più fragile, un Clubber Lang più veloce ma con meno stamina e ovviamente un Rocky capace di assorbire una quantità mostruosa di pugni prima di finire al tappeto. Stesso discorso per i ring, esterni o interni che siano, piuttosto gradevoli da vedere ma che non riescono a "pompare" il giusto grado di adrenalina. Quanto sarebbe stato bello affrontare Ivan Drago in Russia con tanto di premier sugli spalti e inno sovietico come intro? E magari con una sessione speciale di allenamento nella neve...
Le alternative alle tante storie Arcade, che alla lunga per ovvi motivi tendono a diventare piuttosto ripetitive, sono purtroppo poche. L'Allenamento vi pone sul ring con un personaggio a vostra scelta e una manciata di opzioni per personalizzare la sessione. Potrete decidere se farlo rimanere inerme ai vostri colpi o se far sì che ogni colpo da lui ricevuto corrisponda ad un contrattacco. Quest'ultima opzione è efficace per imparare al meglio i "tempi" del combattimento, ma anche per capire al meglio l'allungo di ogni colpo del personaggio che deciderete di utilizzare. La modalità Versus ha bisogno di poche spiegazioni, sono singoli incontri che potrete combattere contro la CPU o un avversario umano in modalità locale. Per ora non è prevista alcuna sfida online, una mancanza che mina non poco la longevità del gioco.
Tutto sommato Big Rumble Boxing: Creed Champions è un gioco discretamente divertente. Potremmo definirlo l'Everybody's Golf dei giochi di boxe: semplice, accessibile ma alla lunga un po' troppo ripetitivo. Cosa gli manca? A parte qualche elemento "su licenza" che avrebbe reso il pacchetto molto più succoso, abbiamo sentito la mancanza di una modalità Arcade/Storia più strutturata e ovviamente di un multiplayer davvero degno di questo nome. Nonostante il nome che porta rimane un progetto abbastanza piccolo che può soddisfare il giocatore occasionale ma sicuramente non gli appassionati più esigenti (e intransigenti) di questo sport. A loro non rimane che sperare che prima o poi Electronic Arts si svegli e si decida a rispolverare il franchise Fight Night, che con le possibilità offerte dalle console new-gen potrebbe diventare una vera bomba.