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Biology Battle

Virus, batteri, Xbox Live.

Biology Battle rientra nella nuova categoria dei Community Games, quella inedita ma già ricca sezione di Xbox Live pensata e proposta come vetrina per i più talentuosi coder in erba. Si tratta essenzialmente di piccole produzioni, che grazie all'interessante iniziativa di Microsoft trovano finalmente un onesto sbocco commerciale. I mezzi sono chiaramente limitati ed è pertanto sull'inventiva che tali prodotti devono puntare, rimaneggiando in maniera fresca concept di gioco ormai collaudati.

Il gioco in questione non è altro che uno shooter a scorrimento, assimilabile nelle sue dinamiche al simpatico Astro Tripper recensito qualche giorno fa. Anche qui gli stage saranno infatti ben delimitati, ma stavolta vi sarà data una ragione più o meno plausibile. In Biology Battle prenderete infatti il controllo di un nanobot, una sorta di navicella infinitamente piccola da iniettare nelle cellule con lo scopo di debellare virus e batteri. Qual'è il senso di tali premesse nell'economia del gioco? Nessuno, se non quello di avere un pretesto per sparare a qualunque cosa si muova nello schermo, in un tripudio di colori ed esplosioni sgargianti.

Siamo quindi di fronte ad un gameplay molto classico, ma non mancano comunque spunti interessanti. Biology Battle propone infatti un approccio lievemente strategico che consiste nel saper dosare i benefici del Life Mode e del Death Mode. Nella prima modalità avrete la possibilità di accrescere il moltiplicatore di punteggio semplicemente rimanendo in vita. Bisogna perciò evitare il contatto con i nemici (batteri di grandezza e velocità variabile) e tentare di resistere il più a lungo possibile eliminando tutti gli avversari. Non appena avrete ottenuto un moltiplicatore accettabile, potrete entrare nel vivo dell'azione passando al Death Mode. Qui il vostro moltiplicatore fermerà la sua folle corsa, assegnandovi un bel x10 e facendo schizzare alle stelle i punti conseguiti.

Ogni livello sarà costituito da cellulle impazzite e colme di batteri da annientare.

Tale dinamica potrà anche apparire banale (certo non è nulla di particolarmente accattivante) ma possiamo dire ugualmente che riesce ad offrire un plus non indifferente all'intero gioco. Il giocatore si trova infatti nella posizione di dover decidere se e quando passare dall'una all'altra modalità, tenendo bene a mente svariati fattori. Passare troppo in fretta al Death Mode significa guadagnare punteggi irrisori, mentre se ci si attarda troppo si rischia di esaurire l'esiguo numero di vite a nostra disposizione.

Questa storia del punteggio inoltre sembra aver ossessionato i creatori del gioco, e adesso vi spieghiamo il perché. BB contempla non solo un moltiplicatore di combo (che andrà a sua volta ad incrementare quello del punteggio) ma assegnerà punti diversi a seconda della distanza dal nemico colpito. Tali features servirebbero però a poco se non fosse presente una leaderbord cui fare riferimento. La cosa sorprendente è che nessun gioco creato tramite XNA può usufruire dei server Microsoft per aggiornare le relative leaderboard. La domanda quindi è: come diavolo fa ad esserci una classifica online in questo titolo? La risposta è semplice. Biology Battle utilizza una particolare tecnologia peer-to-peer in grado di raccogliere i punteggi dei giocatori e di sincronizzarli a dovere in maniera autonoma. Un sistema ingegnoso, capace di "eludere" le rigide regole imposte da Microsoft e di incrementare il grado di longevità del prodotto.

Oltre alla Global Challenge Mode, sono contemplate una modalità cooperativa in locale e una versus. La prima può addirittura essere settata diversamente a seconda del grado di ablità dei giocatori impegnati in simultanea. Un giocatore potrà quindi operare a livello medio mentre il compagno "scarso" potrà usufruire di svariate agevolazioni nella modalità facile. La modalità versus propone infine tutta una serie di variabili (estremamente diversificate tra loro) che vederanno i giocatori contendersi i punteggi più alti. Non entreremo nel dettaglio, anche perché le uniche che ci hanno davvero colpito sono quella relativa alla sopravvivenza (vince chi muore per ultimo) e Worms, una modalità particolare in cui dovrete avvicinarvi il più possibile a dei vermi fluorescenti che invadono la cellula senza però restarne catturati.

Colorato e sfavillante, ma il tutto appare purtroppo poco ispirato.

L'impressione però è che i creatori si siano concentrati un po' troppo sugli elementi di contorno a discapito di quelli centrali, relativi al gameplay e alle sue dinamiche di base. Se in uno sparatutto a scorrimento ti capita di non poter distinguere i nemici (e a noi è capitato in più di un'occasione) ebbene, significa che qualcosa è sicuramente andato storto. Data la natura "artigianale" del gioco possiamo ben dire che non mancano le idee e che alcune di queste funzionano più che discretamente. Il comparto tecnico è chiaramente minimalista, ma la rappresentazione di una "guerra intracellulare" sarebbe potuta essere un pizzico più fantasiosa, se non altro per evitare quel fastidioso senso di "già visto". Le modalità di gioco sono numerose e tentano disperatamente di piacere a tutti, ma sono poche quelle che riescono seriamente ad attirare i giocatori. Il problema forse più grande di Biology Battle è il costo: 800 Microsoft Points sono tanti. Pardon, ma sono troppi. Allo stesso prezzo l'utente più accorto non può che scegliere (saggiamante) roba del calibro di Geometry Wars 2. Biology Battle rimane comunque un buon esempio della versatilità del servizio online di Microsoft e dei Community Games, ragion per cui continueremo a tenere d'occhio le sempre più numerose produzioni ad esso destinate.

5 / 10