BioShock Infinite: Funerale in Mare Ep. 2 - review
Una degna conclusione per la saga di Irrational?
È del mese di febbraio la notizia della chiusura di Irrational Games, lo studio che negli ultimi anni ha dato, più di molti altri, un senso artistico al concetto di sparatutto in prima persona.
In BioShock e BioShock Infinite il connubio tra narrazione, ambientazione e gameplay era talmente ben riuscito che possiamo farli rientrare a buon diritto nella categoria dei capolavori senza tempo. Quel genere di giochi che critica e chiacchiera da bar amano prendere a riferimento fino all'arrivo di una nuova pietra miliare del genere.
Il commiato di Ken Levine avviene con un canto del cigno che molti stavano aspettando, ovvero il secondo episodio di Funerale in Mare, un DLC per BioShock Infinite che segue la prima puntata dello scorso novembre. Elizabeth, la protagonista femminile di Infinite, scende nelle profondità dell'oceano ingaggiando Booker Dewitt per salvare una sorellina.
Un pretesto qualsiasi per mettere in contatto due fantastiche utopie come Rapture e Columbia o un degno completamento di una saga tra le meglio riuscite del panorama videoludico recente? Nemmeno tanto oscure logiche commerciali ci hanno proposto un contenuto aggiuntivo suddiviso in due parti la cui prima uscita è stata apprezzata per la qualità, ma anche giustamente criticata per la brevità in rapporto al prezzo: dieci euro per due ore di cortesie da scambiare tra Big Daddy e ricombinanti hanno lasciato molti con l'amaro in bocca.
Forte delle critiche ricevute, Levine ha lavorato sodo per chiudere degnamente questa vicenda interrottasi bruscamente alla fine del primo episodio. Infatti si ricomincia esattamente da dove avevamo lasciato Elizabeth, ovvero all'interno di una Rapture alla vigilia del capodanno 1959 che segnò l'inizio della fine del sogno di Andrew Ryan. Le meccaniche di base del gameplay sono rimaste essenzialmente le stesse e vedono nella combinazione tra armi tradizionali e plasmidi una firma perfettamente riconoscibile del tocco di Levine che permette di cambiare notevolmente l'approccio agli scontri in un dualismo che i puristi ricordano sin dai tempi di System Shock 2.
"Levine ha lavorato sodo per chiudere degnamente la vicenda interrottasi bruscamente alla fine del primo episodio"
Gli spunti d'interesse migliori di Episodio 2 vanno cercati nelle meccaniche di gioco legate al game design. Rimangono le macroaree in cui è possibile muoversi liberamente portando a termine obiettivi di vario genere per poter procedere a quella successiva: ora però il normale combattimento viene sostituito da azioni stealth che molto hanno a che vedere con la serie Thief.
Se nel primo episodio si giocava nei panni del robusto Booker, ora invece controlleremo Elizabeth, decisamente più fragile e meno atletica, eccezion fatta per il mantenimento della possibilità di saltare e appendersi ai soffitti o rotaie usando lo skyhook. Scordatevi quindi le sparatorie a viso aperto di Infinite e del primo DLC: Elizabeth non è dotata di scudo, è decisamente scarsa nell'assortimento delle armi da fuoco, dispone di pochissimi plasmidi offensivi e può usare lo skyhook solo per stendere i nemici cogliendoli alle spalle.
In compenso ci viene data una nuova arma: una balestra che può essere caricata a dardi tranquillanti per eliminare nemici singoli o con il gas per quelli in gruppo, ma soprattutto il plasmide "Guardone" che permette di vedere attraverso le pareti o diventare invisibili.
Tutto questo obbliga ad interpretare l'Episodio 2 di Funerale in Mare come un vero e proprio stealth game e rappresenta uno stacco evidente da Infinite e dal primo DLC. La realizzazione è tuttavia eccellente e non si può fare a meno di apprezzare la cura che Levine e soci hanno posto in questa variazione sul tema del gameplay.
"L'Episodio 2 di Funerale in Mare va interpretato come un vero e proprio stealth game"
Più che l'uso delle ombre per rimanere nascosti, si tratta di non farsi vedere sfruttando ripari e invisibilità, usando condotti di ventilazione o tubature ed eludendo le sentinelle stando alla larga da pozzanghere e vetri rotti che possono attirare ricombinanti ficcanaso. Un cambio di rotta è più sufficiente a rendere questo DLC completamente diverso dal suo predecessore: altri elementi sono però altrettanto importanti nell'economia complessiva del pacchetto.
La longevità è finalmente degna di questo nome e porta a quattro ore il tempo necessario per vedere i titoli di coda. Sicuramente il minimo sindacale, ma è la possibilità data al giocatore di usare più il cervello delle cannonate per arrivare al checkpoint successivo a far apprezzare la vocazione stealth di questo DLC.
Per chi ama le sfide di una certa consistenza, si aggiunge una modalità dedicata chiamata 1999 in omaggio a Thief Deadly Shadows. Per completarla il giocatore deve affrontare l'intero secondo capitolo senza uccidere nessuno: un'achievement di tutto rispetto che solo i ninja più meticolosi riusciranno a portare a termine.
La componente narrativa rappresenta il secondo punto di forza di questo DLC. Se in Episodio 1 molti rimandi a quanto giocato nei BioShock precedenti erano solo accennati, ora invece permettono di andare ancora più a fondo nel comprendere il personaggio di Elizabeth e le motivazioni che l'hanno spinta a raggiungere i fondali di Rapture. La vera chicca per chi ha amato BioShock alla follia è però rappresentata dal ritorno di personaggi di primo piano di Rapture e Columbia caratterizzati magistralmente anche se solo a livello di diari audio.
"L'avventura avrebbe forse meritato molto più di un DLC a puntate per chiudere"
Già nel primo DLC i vari Ryan, Fontaine e Su-Chong facevano la loro comparsa ma ora sono più chiare ed evidenti le loro implicazioni nella decadenza di Rapture e soprattutto i collegamenti con i loro omologhi di Columbia. Il punto di contatto tra le due utopie è chiaramente Elizabeth, ma i riferimenti incrociati riescono a mettere in congiunzione i due universi a livello narrativo e sotto questo punto di vista, l'opera svolta da Irrational è pressoché perfetta.
Giocare i due episodi di Funerale in Mare senza aver mai affrontato il primo BioShock è caldamente sconsigliato perché si perderebbero un sacco di citazioni incrociate che rendono veramente godibile questo secondo episodio e la storia nel suo complesso.
La seconda parte di Funerale in Mare è indubbiamente migliore della prima e non solo per la maggiore longevità che porta il computo complessivo dell'avventura sottomarina di Elizabeth a 6/7 ore di ottima fattura, ma anche per un gameplay più stealth oriented di Infinite. È tuttavia la bellezza della storia e la coerenza con cui Rapture e Columbia s'incontrano a rendere Funerale in mare nel suo complesso un acquisto obbligato per i cultori dei due BioShock.
A proposito di acquisto, l'unico problema di questo DLC è proprio il prezzo che, come per il primo episodio si conferma troppo alto: su Steam si parla di 14,90 Euro, troppi per non consigliarvi di attendere tempi migliori. La mossa giusta da fare per consolari e pcisti è quella di rivolgersi allo store presente sul sito ufficiale e acquistare il secondo DLC a 9,90 dollari oppure l'intero season pass per 19,90: in questo modo si ottiene l'accesso ai due pacchetti oltre a una nuova modalità di gioco e alcune armi extra.
Tutto questo senza dimenticare la bellezza di un'avventura che alla luce del talento di Levine nel creare luoghi fantastici e storie avvincenti, avrebbe forse meritato molto più di un DLC a puntate per chiudere l'epopea di uno dei migliori sparatutto di sempre.