Black Shot
Fragga che ti passa.
Ottima nelle intenzioni, questa modalità soffre però nel coinvolgimento: una volta uccisi infatti si dovrà spesso assistere come spettatori per il resto del match, facendo scemare quell'adrenalina che altrimenti avrebbe potuto essere ben diversa.
Le due classiche sfide a Team, sono invece caratterizzate da un ottimo mix fra velocità e strategia: sebbene non si sia creata ancora la massa critica grazie alla quale si costituiscono squadre affiatate e coordinate al millimetro, sfruttando la chat vocale e la struttura concettuale delle mappe è già possibile abbozzare qualche tattica interessante, con il risultato che il divertimento e il coinvolgimento si impennano in maniera estremamente rapida.
Bunker Defense infine vi vedrà difendere con altri tre compagni di (s)ventura una postazione avente un certo ammontare di punti vita da una serie di orde di bot suicidi: anche se utile per affinare l'affiatamento e provare la risposta delle varie armi, devo confessare che difficilmente farete più di un paio di giri in questa modalità, mancando realisticamente un grado di sfida accettabile.
Niente sembra comunque essere stato lasciato al caso, con ad esempio anche un sistema per creare clan e squadre che, seppur ancora ampiamente migliorabile (il gioco è ancora in beta), sembra promettere diverse opzioni tali da rendere le associazioni più facili che mai: raggiunto il livello necessario per fondare la propria squadra, coordinarla e portarla alla vittoria sarà senza dubbio agevole.
Parlando della grafica, occasionalmente com’è ovvio che sia in questa fase, ci è capitato in presa diretta di assistere a compenetrazioni fra poligoni e a qualche frattaglia varia sparsa per il terreno di gioco: niente che comunque sia andato a inficiare in maniera sensibile sulla macellazione che ci stavamo accingendo a fare o in grado di far crashare in maniera irreversibile il motore di gioco.
Bisogna però ammettere che a livello visivo il risultato finale risulta invero alquanto anonimo, presentando scenari, strutture e personaggi non esattamente allo stato dell’arte: vogliamo credere che in questo senso sia lecito attendersi qualche miglioramento, non fosse altro per dare anche all'occhio (socchiuso, visto le ore di sonno accumulate contro avversari da tutto il mondo) il giusto compenso.
Dove il gioco perde in brillantezza visiva, guadagna invece nella struttura delle mappe che, soprattutto nelle modalità team versus team, offrono diverse possibilità sia nell'approccio da adottare (è possibile camperare così come lanciarsi all'assalto all'arma bianca) che nei percorsi da seguire con scorciatoie, vie di fuga e tutto il corollario che rende il confrontarsi in rete unico e coinvolgente. Quello che manca forse è un po' di carattere: sembra tutto molto freddo e nonostante la trama alle spalle del gioco giustifichi in qualche modo tale rappresentazione, a una prima occhiata il gioco difficilmente risulterà immediatamente riconoscibile.
Black Shot sembra complessivamente in grado di ritagliarsi il suo spazio, soprattutto se riuscirà a limare alcuni plausibili problemi di bilanciamento fra chi verosimilmente potrà (e vorrà spendere) del vil denaro per guadagnarsi la possibilità di primeggiare faticando meno, e chi invece perseguirà nella pura via del guerriero.
Noi da parte nostra saremo qui in prima fila per raccontarvi quale sarà il risultato finale, dedicando qualche ora del nostro riposo alla fine arte del cecchinaggio; a voi il compito di farvi trovare puntuali all'appuntamento con il nostro mirino!