BlazBlue: Calamity Trigger
Lo stato dell'arte dei picchiaduro 2D.
Inserire queste due tecniche all'interno del proprio stile di lotta è fondamentale, e la loro integrazione nel flusso di attacco e difesa garantisce risultati ottimali.
Una volta appurata la bontà del combat system non resta che analizzare tutti gli altri elementi di BlazBlue, che fortunatamente si rivelano davvero eccezionali. La grafica è il sogno proibito di ogni appassionato di animazione, visto che presenta sprite enormi e splendidamente animati (non tutti allo stesso livello, devo dire. Alcuni personaggi presentano meno frame di altri ma il risultato finale è comunque incredibile) e fantastici fondali 3D.
L'azione scorre sempre in modo fluido e veloce, con una quantità di effetti visivi e di elementi animati su schermo davvero incredibile. Sfortunatamente le animazioni, per quanto belle, non raggiungono i livelli di quelle di Street Fighter III Third Strike o di Garou: Mark of the Wolves (i due punti di riferimento del genere), ma il risultato finale lascia comunque a bocca aperta.
La rosa di personaggi poi è piuttosto limitata con solo dieci lottatori selezionabili più due sbloccabili, ma la varietà di gameplay di ogni di essi è lodevole. Ogni guerriero presente in BlazBlue non si differenzia dagli altri unicamente per il proprio set di mosse, ma anche per l'approccio al combattimento.
Noel, per esempio, grazie alle proprie pistole può tenere a bada l'avversario anche a distanza, mentre il piccolo Carl Clover è in grado di controllare con maestria Nirvana, la sua bambola guerriera, per attaccare l'avversario da due direzioni differenti. E che dire della vampira Rachel Alucard (splendida citazione) e delle sue bizzarre trappole da attivare a comando dopo averle piazzate? Con i personaggi di BlazBlue i ragazzi di Arc System Works hanno continuato la strada presa con i vari Guilty Gear, offrendo un'esperienza davvero completa e gratificante.
Quando dico completa, intendo che nulla è stato trascurato, visto che anche sul fronte delle modalità e degli extra sbloccabili c'è abbastanza roba da far girare la testa a qualsiasi appassionato. Oltre alla classica sfida arcade è possibile dedicarsi alla modalità storia (affrontabile singolarmente con i vari personaggi, in modo da scoprire un pezzo alla volta tutti i dettagli della trama del gioco), guardare i replay salvati dei propri incontri online (scegliendo anche la velocità di riproduzione, in modo da studiare ogni singolo frame delle più belle combo sfoggiate dagli avversari), giocare offline contro un amico, sfidare altri giocatori online e godersi la splendida gallery con le illustrazioni sbloccabili.
La qualità del gioco online di BlazBlue è piuttosto buona, e nella maggior parte dei casi le partite possono essere affrontate senza lag, ma è proprio online che il ritardo dell'uscita europea si fa sentire di più. Molti dei giocatori che infestano la rete, infatti, sono dei veri e propri mostri, che hanno avuto a disposizione molto tempo per allenarsi ed entrare nelle dinamiche del gioco.
La colonna sonora e la sceneggiatura appartengono a generi ben definiti (rock barocco con chitarrone e organi, e bizzarri drammi tecno-fantasy), e nonostante la loro qualità potrebbero non incontrare i gusti di alcuni giocatori.
Nonostante questo, comunque, se siete alla ricerca di un picchiaduro veloce, frenetico e profondamente tecnico (ma con un approccio completamente diverso rispetto all'imminente Super Street Fighter IV di Capcom), buttatevi a capofitto su BlazBlue: Calamity Trigger, anche solo per godervi la meravigliosa realizzazione tecnica che lo caratterizza.