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BlazBlue: Calamity Trigger

Un erede per Guilty Gear.

Se siete amanti dei beat ‘em up bidimensionali, il nome di Arc System Works vi sarà senz’altro familiare. Sin dalla sua nascita, la compagnia nipponica si è infatti concentrata prevalentemente su questo genere videoludico, dando vita ad ottimi titoli come il più recente Battle Fantasia ed il franchise di Guilty Gear. La perdita dei diritti per quest’ultima serie ha però creato un grande vuoto nel portfolio di Arc System, un vuoto che gli sviluppatori sperano di colmare proprio con BlazBlue: Calamity Trigger, il più recente picchiaduro della casa. Missione compiuta?

La prima cosa che salta agli occhi è senz'altro il generale abbassamento della curva d’apprendimento rispetto ai vecchi Guilty Gear. Sebbene gli sviluppatori abbiano deciso di proporre alcuni dei propri marchi di fabbrica come i doppi salti, i recuperi in aria e le incredibili combo aeree, BlazBlue si dimostra un prodotto sostanzialmente accessibile.

Questo non significa che chiunque sarà in grado di esibirsi in mosse complesse e articolate, ma semplicemente che gli appassionati incorreranno in minori difficoltà rispetto ai precedenti titoli targati Arc System. Le meccaniche di gioco ricalcano inoltre quelle di SNK, con tre diverse tipologie di attacco (leggeri, medi e pesanti) accompagnate dal "Drive", un'abilità unica ed originale che varia in base al personaggio utilizzato.

Ah...l'odore del cabinato...

E sono proprio i Drive a rendere Blaz Blue così interessante e coinvolgente. Oltre a non essere determinati nell’economia di gioco (a causa di una potenza sostanzialmente limitata), queste mosse speciali sortiscono grandi effetti solo se sono utilizzate con grande cura e precisione (nel corso di una combo, ad esempio).

BlazBlue è uno dei primi picchiaduro bidimensionali concepti, sin dall’inizio, per l’HD, ma sebbene l’alta definizione non abbia innalzato più di tanto gli standard di Arc System per quanto concerne le animazioni (già di grande spessore) e gli scenari (dettagliatissimi e con una grande profondità di colore), la realizzazione dei 10 personaggi che compongono il roster è davvero ottima: tutti i combattenti, seppur stilisticamente simili a quelli di Guilty Gear, si presentano appariscenti, colorati e soprattutto originali.

A questo punto, dopo aver letto il precedente paragrafo, potreste essere rimasti delusi dalla notizia che vi siano solo 10 personaggi giocabili, ma questa, a differenza di ciò che accade con molti altri titoli della categoria, è stata una precisa scelta di game design, volta ad esaltare la personalità e le caratteristiche di ogni singolo elemento del roster. A questo si aggiungono poi le storie di ogni personaggio volte a incrementare il senso d’immersione nel gioco e d’immedesimazione nel proprio alter ego.

BlazBlue: Calamity Trigger è dunque un prodotto di prim’ordine, ma la sua particolare natura potrebbe non piacere a tutti. Il numero così contenuto di personaggi (seppur pienamente giustificato), unito a una struttura in 2D ben lontana dagli appariscenti picchiaduro di nuova generazione, potrebbe infatti rivelarsi deludente per chiunque non sia un vero “cultore” di questo genere videoludico. Al di là di questo, se foste in cerca di un titolo di qualità, capace di rievocare il ricordo dei celebri beat’em up del passato, Blaz Blue farà senz’altro al caso vostro.

8 / 10
Avatar di Davide Persiani
Davide Persiani: Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.

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BlazBlue: Calamity Trigger

PS3, Xbox 360, PC

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