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Bloccati a casa? Ecco 10 videogiochi da recuperare - articolo

Backlog? Ecco il momento per provare a smaltirlo, con stile.

Sono giorni particolari, per tutti noi. Giorni di sacrificio, di responsabilità, quelli che ci aspettano nell'affrontare una situazione di emergenza. Sono anche giorni di solitudine per molti, a causa dell'invito regolamentato a stare a casa. Ebbene, ora più che mai potrebbe trattarsi dell'occasione buona per smaltire un po' di arretrati videoludici o, perché no, per recuperare alcuni dei titoli meno in voga, sommersi dai ritmi di un mercato febbrile.

Avete pile di confezioni impolverate, ancora da scartare, sulla scansia? Massicce librerie digitali che vi chiamano da mesi, o magari quel titolo cicciotto a cui non avete mai avuto tempo e coraggio di avvicinarvi, ingabbiati dalla frenesia della vostra routine? No? Ebbene, in tal caso siete decisamente più fortunati di chi scrive. Ad ogni modo, abbiamo preparato una lista di ben dieci titoli che potreste aver trascurato nei mesi passati, e che potrebbero briosamente accompagnare le vostre prossime giornate, nell'attesa solidale di poter tornare nuovamente ad abbracciarci. Mettetevi comodi.

Dead Cells (PS4, Xbox One, PC, Switch)

Non è passato propriamente in sordina, eppure Dead Cells non è certo una produzione da copertina. Budget alla mano, certamente no. In quanto a sostanza ludica, invece, è tutta un'altra musica. Un roguelike stimolante ed impegnativo, che fonde una struttura piuttosto convenzionale per il genere d'appartenenza a dungeon con tracce di metroidvania e scontri in stile souls, tecnici e basati su studio e pattern dei nemici. Lo stile e la sostanza della creatura di Motion Twin non sono passati affatto inosservati all'occhio vigile di critica e buona parte di pubblico. Lo trovate praticamente ovunque, e a spicci. Imbracciate le celle e lanciatevi alla caccia dei Custodi. Armati di una buona dose di pazienza, e pronti all'ennesima sfida onerosa all'ultimo colpo.

Lo script di Disco Elysium ha più di un milione di parole. Impressionante.

Observation (PS4, PC)

2001 Odissea nello spazio, prototipo HAL 9000: è evidente e quasi sfrontata l'ispirazione che gli scozzesi di No Code hanno attinto dal maestro Kubrick. Observation è una space-opera videoludica anticonvenzionale, che mette il giocatore per la prima volta negli inediti panni dell'IA di una stazione spaziale. Una prospettiva narrativa originale, unitamente a solerzia tecnica e ad una scrittura attenta ci regalano una produzione interessante, che si muove tra l'avventura grafica ed il puzzle game. Peccato per una componente ludica non sempre centrata, che alterna momenti di labirintite e meccaniche troppo morbide a fasi decisamente più riuscite. Tuttavia un'atmosfera di primo livello, una buona cura dei dettagli e un sound design eccellente rendono Observation una quasi certezza per gli amanti dello sci-fi.

Disco Elysium (PC)

Eccoci ad una delle più grandi sorprese di un frizzante 2019, che molti di voi magari hanno sentito appena nominare. Disco Elysium è un progetto che rende lustro al panorama indipendente, un inno al genio, alla scrittura ed all'impegno. Dalla mente dello scrittore estone Robert Kurvitz si dipana un rpg a visuale isometrica pregno di estro e sostanza. Un thriller investigativo ricco, brutale e libertino, dichiaratamente ispirato al baluardo di Planescape. Una perla rara, già osannata da critica e pubblico, ma che potrebbe essere slittata in fondo alla vostra lista, appannata dalle roboanti voci dei Death Stranding o dei Call of Duty. Questo potrebbe essere il momento ideale per spuntarla, una volta per tutte. E per rispolverare, magari, il vostro inglese.

SAM è l'IA della Observation. Ecco che le telecamere della stazione spaziale diventano gli occhi del giocatore, in una prospettiva narrativa inconsueta.

Gris (PC, Switch)

Se una sfida degna e quello che viene comunemente annoverato all'interno dell'espressione "gameplay" è ciò che principalmente cercate in un videogioco, allora è quasi certo che vi siate tenuti ben distanti da Gris. E avete fatto male. Perché ridurre, nel 2020, un videogioco al connubio tra grafica e gameplay, estetica e sostanza, senza tener conto del sottile filo semantico che li lega, è una visione quantomeno limitata. Nessuna azione o salto, in Gris, sarà uguale o paragonabile a quello di qualsiasi altro platform. Non vi porterà pressoché mai al game over, certo. Tuttavia vi resterà dentro, per l'immensa capacità di disegnare e raccontare il dolore, senza dire una parola. Gris vi resterà dentro per la soave e fuggevole capacità di coniugare interazione ed espressione, azione e racconto, come difficilmente vedrete altrove. E vi resterà dentro persino per un'estetica sublime, che già di per sè vale molto.

Children of Morta (PS4, Xbox One, PC, Switch)

La straordinaria potenza comunicativa dei videogiochi non passa soltanto dai blockbusteroni, dalla recitazione digitale e dalla tecnologia. Passa anche da esperienze come Children of Morta, un action-rpg con elementi rogue-lite che ci porta nei meandri e nelle vicissitudini di una famiglia. È significativo l'incastro tra narrazione e struttura ludica: il gioco, infatti, ci mette nei panni di uno di sei eroi progressivamente sbloccabili, ciascuno dotato di abilità singole e di gruppo. 9 dungeon da superare, generati proceduralmente ed alla caccia del consueto boss, rendono ogni partita diversa, e spingono il giocatore tra le spire di un racconto ben somministrato e tratteggiato, che vale da solo il prezzo del biglietto. Nel quale, per giunta, è compresa pure una discreta dose di divertimento. Con il recente arrivo su Nintendo Switch, inoltre, potrete portarvi la famiglia Bergson a spasso (ma solamente in casa, per il momento). Serve altro?

Il legame tra Amicia e Hugo, insieme alla peste, sono i protagonisti di A Plague Tale: Innocence.

A Plague Tale: Innocence (PS4, Xbox One, PC)

Un racconto intenso e ben congegnato di due fratelli che rifuggono gli orrori della peste e della guerra nella Francia del '300: benvenuti in A Plague Tale: Innocence. Un action-adventure estremamente lineare, piuttosto semplicistico se vogliamo sotto il profilo delle meccaniche, quello realizzato da Asobo Studio. Sequenze scriptate, fasi stealth, boss fight leggere. Un dark fantasy che scorre piacevolmente, che cattura per la sua intensità e per il legame genuino tra i fratelli protagonisti, Amicia e Hugo. Se cercate un'esperienza narrativamente intensa e ludicamente leggera, questa potrebbe essere la vostra avventura. E in tempo di contagio il quadretto, quantomeno, è utile per sdrammatizzare.

Ori and the Blind Forest (PC, Xbox One, Nintendo Switch)

Ori è poesia, magia, sfida, bellezza ed emozioni. Emozioni che passano da un metroidvania riuscito, che coniuga alla perfezione una direzione artistica d'eccellenza ed un sostrato ludico solido ed appagante. Un livello di sfida soddisfacente, al netto di una gestione non troppo riuscita di checkpoint e salvataggi, rende merito al talento dei ragazzi di Moon Studios. I tempi sono anche particolarmente azzeccati per abbandonarsi al fascino della fiaba, e per farsi magari un bel pieno con l'arrivo del seguito, Ori and the Will of the Wisps, disponibile dall'11 Marzo. Ah, ora e sempre: grazie, Microsoft. Grazie, Game Pass!

Il charachter design e le boss fight di Remnant from the Ashes sono convincenti, merito di una buona resa tecnica e di pattern dei nemici vari.

Sea of Solitude (PS4, Xbox One, PC)

L'autorialità è un fattore importante, anche in un'industria come quella del videogioco. Lo sappiamo bene noi, addetti ai lavori ed appassionati, così come sappiamo altrettanto bene quanto il medium abbia toccato vette di maturità comunicativa sbalorditive. Ecco che un codice, degli asset e dei pixel, attraverso la magia dell'interazione, veicolano e amplificano racconti ed emozioni, arrivando a segnarci ed insegnarci. Questo è quanto la carismatica Cornelia Geppert riversa in Sea of Solitude, racconto di solitudine, di amore, di gioia, di difficoltà. Un racconto personale, che diventa impersonale. Di tutti. Perché noi tutti siamo protagonisti della drammatica e straordinaria favola che è la vita. Un racconto che ci mostra di come una professione, il progetto di anni di vita possa divenire catartico, e che ci mostra la forza genuina della condivisione e del racconto. Un'avventura grafica ludicamente scarna ed imperfetta, breve ma intensa. Preziosa, per la sua intensità e per il suo lascito emotivo. In un periodo di estrema sensibilità come questo, magari, può persino aiutarci.

Remnant from the Ashes (PS4, Xbox One, PC)

Un soulslike incentrato su scontri a fuoco e a distanza: questo è, in una frase, Remnant from the Ashes. Le firme sono quelle di Darksiders 2 e 3, e siamo di fronte ad un'altra di quelle produzioni meritevoli che potreste aver trascurato nei mesi scorsi, e che fareste bene a recuperare se amate le sfide. Un level design che ripesca direttamente lo stile dalle produzioni di Miyazaki, nemici convincenti sotto il profilo dell'IA, boss fight avvincenti e la possibilità di affrontare l'intera avventura in compagnia di un massimo di altri due amici sono alcune delle peculiarità dell'opera di Gunfire Games. Un'opera che si insinua nel panorama degli action-rpg senza inventare nulla, con un mix di istanze già ampiamente viste e rodate, ma lo fa con intelligenza e sostanza, portandoci un'avventura dinamica, adrenalinica, tecnica e profonda il giusto. Ideale per le vostre sopite giornate in casa.

Gris si destreggia soavemente tra arte e psicologia. Una favola visiva interattiva, profonda ed affascinante.

Ashen (PS4, Xbox One, PC, Switch)

Chiudiamo il nostro listone scomodando nuovamente la vecchia e buon' anima di From Software. Il soulslike di A44 e Annapurna non è certo una delle produzioni più in voga del genere. Eppure Ashen è quella che più ci ha sorpreso, nella sua evidente essenzialità, ed in un sottogenere videoludico inflazionato. Un viaggio misterioso ed impegnativo di un eroe senza volto, che ha accompagnato ed assuefatto la nostra nostalgia da Souls. Un action-rpg molto più action che rpg, impegnativo il giusto, bello da vedere e divertente da giocare, che introduce delle meccaniche multigiocatore automatizzate in parte originali ed interessanti. Un'altra di quelle produzioni da supportare e da vivere con la curiosità e la passione per un settore che ha molto, molto da offrire.

E voi a cosa giocherete in questi giorni? Siamo felici di leggere le vostre esperienze, per farci compagnia anche in questo periodo particolare!

Avatar di Luca Del Pizzo
Luca Del Pizzo: Sedotto dalle avanguardie tecnologiche e da tutto ciò che porti emozione, Luca non può restare indifferente al fascino prorompente dei videogiochi. Ha la fortuna di coniugare questo amore con quello incondizionato per la scrittura. La vita, a volte, riserva cose meravigliose. Sino ad un nuovo Silent Hill degno di questo nome, tuttavia, non è ancora abbastanza.
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