Skip to main content

Bloccati a casa? Ecco le serie TV e i film da recuperare su Amazon Prime e Apple TV - articolo

Gli ultimi consigli per passare il tempo con piacere!

In questo terzo capitolo, completiamo la nostra proposta per la visione di serie tv, film e documentari, meno chiacchierati ma ugualmente meritevoli, che possono ben riempire questi tempi più dilatati che stiamo vivendo. Qui parliamo di Amazon Prime e anche di Apple, pur se la loro offerta è ancora limitata.

Su Amazon abbiamo riscoperto una vecchia serie francese, Le Bureau, sobria e priva di stereotipi di genere, fedele ricostruzione dell'ambiente della DGSE, la CIA francese, con la storia dell'agente Dabailly (un ottimo Mathieu Kassowitz), da troppi anni infiltrato nelle aree del Medio oriente, in equilibrio non più stabile fra realtà e finzione. Molto apprezzata, 4 stagioni dal 2015. Certo non adrenalinica. Originale è anche Modern Love, serie sentimentale che parla della verità (vi prego) sull'amore ai nostri giorni, mai melensa, divertente ma anche malinconica, con un cast assai variegato che cambia ad ogni episodio.

Degna di recupero è Mozart in the Jungle, serie diretta e scritta da Roman Coppola e Jason Schwartzman, alta borghesia creativa a NY, e ben si nota, per l'ambientazione sfiziosa nel mondo dei teatri e della musica sinfonica, per i molti cameo di celebrità, per le musiche raffinate che vengono eseguite e citate. Divertente anche se con punte grottesche la caratterizzazione di Gael Garcia Bernal. Si mettono in scena carriere e ambizioni, amori e carriere, ancora carriere e lavoro, insomma la carriera innanzi tutto, per un gruppetto di protagonisti molto originali.

Fleabag.

Chi non l'avesse ancora vista, deve provare a guardare Fleabag, che piacerà molto o respingerà, a seconda di sesso e tipo di humor dello spettatore (con una seconda stagione sorprendente). "Fleabag" (sacco di pulci, termine genericamente svilente) è la protagonista, una giovane donna londinese in cerca della sua strada. Fra il fallimento del suo bar a tema porcellino d'India, la morte in un incidente della sua migliore, unica amica e i difficilissimi rapporti con la sua famiglia, che definire disfunzionale è un complimento, la sua vita sentimentale è improntata all'autolesionismo. Amara e spiritosa, politicamente e onestamente scorretta, la serie ha anche il merito di aver rivelato la sua protagonista e autrice, Phoebe Waller-Bridge, faccia e carattere spigolosi. Ha poi scritto Killing Eve e No Time to Die.

Si è troppo poco parlato di I Love Dick, sublime presa in giro degli intellettual-chic di N.Y. nelle cui vite irrompe Dick, un Kevin Bacon in gran fulgore, che fa traballare il rapporto fra Chris, artista multimediale in crisi, e il marito Sylvère (impolverato teorico dell'Olocausto). Dick è l'oggetto del desiderio più sfrenato, artista di successo e docente universitario in una landa texana, macho arrogante e scostante. Esilarante anche se non si volessero cogliere tutti i colti riferimenti culturali all'ambiente di provenienza di Chris Kraus, autrice del romanzo del '97 da cui è tratta la sceneggiatura, scritta anche da Soloway, sceneggiatrice di Six Feet Under e Transparent. Gradimento di critica, non di pubblico, cancellata, si può vedere solo qui. Fate caso all'attrice Kathryn Hahn, se non l'aveste ancora notata. Era anche nell'ottima Happyish (su Nowtv), scritta da Shalom Auslander, ingiustamente cancellata pure lei.

I Love Dick.

Lodge 49 si consiglia ai nostalgici di Lebowski: l'ex surfista Dud non ha mai accettato la morte del padre molto amato e non si è più alzato dal divano, su cui scola birre a non finire, mentre la sorella lavora per due. Entrando nella misteriosa Loggia 49, troverà il senso della vita. Perché cercare gli unicorni quando abbiamo i rinoceronti? Storia difficilmente catalogabile di patetici falliti, relitti che la vita ha ributtato sulla spiaggia come avanzi di un naufragio, è di difficile catalogazione ma piacevole. Il bravo Wyatt Russell è il figlio di Kurt e di Goldie Hawn, gran cast di contorno.

Future Man è una serie brillante, molto leggera, ricca di citazioni spassose, di fanciullesca stupidità, rielabora l'immaginario degli anni '80, dei suoi personaggi e della sua estetica. Un frustrato inserviente di una clinica dove si cura l'herpes, con la faccia un po' imbambolata di Josh Hutcherson, appassionato di videogiochi, vede materializzarsi nella sua vita i protagonisti di Biotic Wars, due duri e grezzi guerrieri, che lo costringono a unirsi a loro per salvare il mondo. Prodotto "ignorante" ma divertente, scritto da Seth Rogen e Evan Goldberg.

Segnaliamo Grantchester, tratta dai romanzi di James Runcle, per chi sentisse la mancanza della tranquilla campagna inglese, percorsa da brividi omicidi, con reminiscenze letterarie. Grantchester è il nome del tranquillo paesino dove finisce il prete bello in crisi di vocazione, che è interpretato da James Norton, attore in ascesa, che potrete trovare anche nel buon thriller McMafia, storia di complotti e ammazzamenti fra glaciale alta finanza londinese e feroce mafia russa.

Lodge 49.

Su Amazon troviamo anche una chicca, l'introvabile The Hunger, un'antologia di storie horror dell'anno 1997, con ossessioni distruttive, passioni letali, sesso perverso, vampiri e cannibali moderni, ispirata all'omonimo film diretto da Tony Scott, in italiano tradotto con Miriam si sveglia a mezzanotte (quello famoso con Deneuve, Sarandon e Bowie). Tony qui produce insieme al fratello Ridley. Noti attori nel cast, come Daniel Craig, Jason Scott Lee, Gianni Ribisi, Jennifer Beal, Brad Dourif. Le voci narranti sono di Terence Stamp per la prima stagione, e per la seconda David Bowie.

Imperdibile The Looming Tower, per soffrire mentre si assiste alla rivalità fra CIA e FBI, che ha indiscutibilmente facilitato l'11 settembre, come poi abbiamo colto in tante allusioni disseminate il film e documentari su quel tragico evento e sul periodo successivo. Rigorosa e drammatica ricostruzione della catena di errori le cui conseguenze hanno influenzato pesantemente la storia, è prodotta dal documentarista Alex Gibney, senza trascurare l'approfondimento dei caratteri. Grandissimo Jeff Daniels.

Il suo braccio destro, l'agente Ali Soufan, che qui ha la faccia più conosciuta di Tahar Rahim, compare anche nel film The Report, sempre su Amazon (pur affidato a un attore meno noto), film che anche consigliamo a chi volesse qualcosa per approfondire la nostra storia recente. E questo si potrà fare anche grazie ai documentari che sono numerosi anche su Amazon, su argomenti impegnativi o più frivoli, su scandali finanziari, politici e casi di cronaca (il docu sul Metanolo), ma anche dedicati a cantanti e gruppi notissimi, fra cui un altro docu che racconta ancora una volta di Notorious BIG e Tupac (Murder Rap) o personaggi famosi (come Lauda).

Fra i film segnaliamo qualche recupero: il bel noir 1981 indagine a New York, di cui è splendido protagonista Oscar Isaacs insieme a Jessica Chastain. Si racconta il tentativo di ascesa sociale del piccolo imprenditore di origini cubane Morales, che sarà vaso di coccio fra la Legge e i gangster. Gran cinema anni '70, girato in una New York fredda e fangosa, in un inverno che tutto copre di candida neve, un attimo prima che diventi sporca fanghiglia. E sempre, come per Tony Manero, si staglia lontano lo skyline della magica mela di cui tutti vogliono un pezzo.

Future Man.

Merita un recupero anche Edison, film appassionante e istruttivo, trascurato in sala: verso la fine del 1800 negli USA, uomini geniali mettevano al lavoro le loro menti brillanti in una sfida che spostava sempre più in alto l'assicella del successo. Gente come Thomas Alva Edison, George Westinghouse, Nikola Tesla. Il film racconta il loro rapporto, l'incrocio delle loro vite, mentre con sistemi tecnicamente diversi e supporti economici sbilanciati miravano allo stesso scopo, portare l'energia elettrica in ogni casa degli Stati Uniti. Gran cast, il film era rimasto bloccato da varie vicissitudini dopo l'esplosione dello scandalo Weinstein, che aveva imposto un final cut d'emergenza, pressato dall'incombere della sua vicenda giudiziaria. In seguito i produttori Bekmambetov e Iwanyk avevano lottato invano con i curatori fallimentari per rientrare in possesso del film, ma solo con l'intervento di Martin Scorsese, il regista Gomez-Rejon è rientrato in possesso del suo film.

L'inedito The Voices è una macabra storia di follia con un ottimo Ryan Reynolds, un poveraccio segnato da un'infanzia devastante, che vive con un gatto e un cane che gli parla, destabilizzante e desideroso di ferire il primo, accomodante e positivo il secondo. Il protagonista sembra un bambolotto innocuo, tenero e patetico, corteggia una che non se lo fila, accumula frustrazioni e ingiurie varie, fino al momento di rottura. Primo film in inglese di Marjane Satrapi, una commedia nerissima pervasa da uno humor feroce. Mai distribuito in sala è First Reformed con Ethan Hawke, attore che sceglie con molta cura i suoi film, qui diretto dal grande moralista Paul Schrader, racconta di un reverendo in grande crisi, devastato da un lutto famigliare, alle prese con un mondo spietato, avvelenato, incomprensibile, in cui non vede più la mano di Dio.

Raffinato e glaciale è Il filo nascosto, Phantom Thread (il titolo originale allude al filo che il sarto nasconde dentro i bordi di alcuni abiti, come un marchio segreto), scritto e diretto da Paul T. Anderson. Insolito thriller sentimentale, dalle inattese svolte psicologiche sulla reciproca manipolazione, consente di rivedere su grande schermo il sempre splendido Daniel Day Lewis, algido couturier coinvolto in un freddo gioco fra vittima e carnefice, in cui ciascuno dovrà comprendere quale ruolo vuole ricoprire. Magari entrambi.

Cane mangia cane.

Il sempre godibilmente trash Nicolas Cage in Cane mangia cane, ancora diretto da Paul Schrader, tratto da un romanzo di Edward Bunker, si muove fra soggetti borderline, gentaglia da marciapiede senza scrupoli o morale, abituata a vite dall'esagerata violenza, spesso immotivata, irrazionale (ruolo ideale per Cage, che si lascia dilagare). Si potrebbe dare un'occhiata anche a un vecchio film con un bel cast, Al Pacino, Christopher Walken, Alan Arkin, Stand Up Guys, in italiano Uomini di parola, il canto del cigno di tre vecchiacci, l'ultima notte brava (incombe la malattia, incombe la vecchiaia, incombe l'ora dell'esecuzione). I tre vecchi eroi, senza l'epica romantica dei samurai stanchi di Too o la lealtà suicida degli eroi di Peckinpah, andranno incontro a testa alta e pisola spianata a un destino già scritto ma non nei minimi dettagli. Si può sempre prendere un sentiero diverso per arrivare comunque alla fine della strada. Ma sfogliando la programmazione si trovano anche molte commedie italiane, alcune valide, altre più commerciali, e parecchi film di Verdone

Apple TV nei mesi scorsi è partita con alcuni prodotti davvero interessanti e per tutti i gusti, quelli più impegnativi sono The Morning Show, storia molto attuale non solo sulle ormai prevedibili molestie sessuali ma in generale sugli equilibri di potere in un grande network televisivo, con personaggi assai ben scritti e grandi interpretazioni. For All Mankind, un what if, che nel suo percorso cambia direzione, diventando più soap che ucronia. Siamo nell'estate del 1969. È un russo però il primo uomo a mettere piede sulla Luna. Sono gli anni della Guerra Fredda, nella Nasa, dove lavora Von Braun, tutti, tecnici, burocrati, politici e piloti sono devastati e devono trovare una soluzione. Serie stranamente senza pathos, impegnativa, richiede una certa costanza anche se alla fine ripaga dello sforzo. Si parte dallo spazio per poi concentrarsi sulle vicende intime dei personaggi. Non è insomma Man in High Castle.

Servant.

Molto interessante è Servant, che vede come produttore esecutivo e regista di due episodi M. Night Shyamalan, in costante equilibrio fra thriller e horror, assai intrigante, pur se interpretato da attori non notissimi. Episodi brevi. Little America, serie antologica anche lei con puntate brevi, racconta otto diverse storie di immigrati alla ricerca di una vita migliore, di un equilibrio interiore in paesi tanto lontani da casa, che è Nigeria, Messico, Cina, Europa, Medio Oriente, qualcuna toccante, un paio più cupe, altre più leggere. Pacata, senza proclami. Va detto che finora Apple ha prodotto cose di medio livello, impegnative come realizzazione ma non travolgenti, vedremo nel proseguimento della programmazione.

Intanto sta arrivando anche Disney + e quindi possiamo dire che il consiglio di restarsene a casa in questo periodo può essere seguito senza troppa sofferenza. Che non sia appunto quel mal di schiena o di altre articolazioni che può essere indotto da troppa sedentarietà. Ma per il resto, piuttosto che sprecare tanto tempo in inutili chiacchiere con gente di cui spesso non ci importa molto, potremmo anzi migliorare le nostre conoscenze, oseremmo dire la nostra cultura, e l'emergenza si potrebbe risolvere in un momento più positivo di quanto si potesse pensare. Cerchiamo faticosamente di consolarci.