Blood Bowl
Dai nostri tavoli ai nostri schermi.
Lo svolgimento delle partite è ovviamente impreziosito da alcune variabili legate agli immancabili dadi, e dunque a una serie di imprevisti che potrebbero pregiudicare la buona riuscita dei vostri piani (come infortuni o, nel peggiore dei casi, morti); ovviamente, anche il “fattore C” ricopre un ruolo tutt’altro che marginale in molti frangenti.
A fronte di una complessità generale tutt’altro che trascurabile (che rende davvero ingiocabile il titolo nel caso in cui non si conoscano le regole), il Tutorial è inoltre un passaggio praticamente obbligato per qualsiasi neofita; gli sviluppatori hanno fortunatamente sviluppato questo aspetto in maniera ottima, spiegando nel dettaglio non solo le regole da seguire ma anche ogni più piccola feature. Conoscere alla perfezione le regole non sarà però sufficiente per padroneggiare il gameplay; chiunque voglia raggiungere grandi risultati sia in single player che online, dovrà infatti armarsi di tanta, tantissima pazienza ed essere pronto a sacrificare una discreta quantità del proprio tempo.
Il titolo presenta un buon numero di modalità, ognuna delle quali può essere intrapresa con innumerevoli squadre. Sono infatti presenti un totale 56 team, divisi per 8 razze: Umani, Nani, Skaven, Orchi, Uomini-Lucertola, Goblin, Elfi Silvani, Caos. Come prevedibile ogni squadra presenta particolari caratteristiche, pregi e difetti.
Gli Orchi, ad esempio, godono di grandissima forza fisica ma di scarsa, scarsissima intelligenza tattica, mentre gli Skaven, pur non potendo contare su un fisico particolarmente potente, possono rivelarsi imprendibili grazie alla loro velocità fulminea.
Alla luce di tali differenze è dunque consigliabile imparare a conoscere ogni razza nel dettaglio, andando poi a scegliere quella più in linea con il proprio stile al fine di non incorrere in terribili sconfitte.
Oltre a Partita Singola, Crea Competizione (per dar vita ai propri tornei personalizzati) e Campionato, è presente anche la Campagna, la modalità più duratura e longeva del titolo. Tale modalità permette infatti di intraprendere un discreto numero di campionati unici, che differiscono non solo per numero di squadre ma anche per la quantità di denaro e prestigio messa in palio.
Il tutto è poi arricchito da una serie di feature inedite, volte a stimolare costantemente i giocatori: valori mutabili per ogni atleta, punti esperienza spendibili per migliorare la squadra, denaro con cui ingaggiare nuovi atleti durante le fasi di mercato o acquistare diversi oggetti tra cui anche interessanti potenziamenti. Insomma, l’ideale per ogni vero appassionato.
Non manca infine un’opzione multiplayer per affrontare altri giocatori sia in locale che online.
Considerando un’intelligenza artificiale non certo insuperabile (specie dopo aver compreso il perfetto funzionamento del gameplay), tale modalità si rivela del tutto imprescindibile ai fini del divertimento, garantendo un numero di variabili nettamente superiore a quelle proposte dalla CPU.
Blood Bowl è dunque un titolo curato oltre che fedelissimo alla sua controparte da tavolo, ma ciò non toglie che la sua originalità rappresenti un’arma a doppio taglio. Sebbene sia infatti innegabile che il lavoro svolto da Cyanide possa fare la felicità di tutti gli amanti del board game, è altrettanto vero che, a fronte della sua grande complessità, molti giocatori potrebbero incorrere in qualche difficoltà di troppo, non riuscendo a comprendere e dunque ad apprezzare il prodotto nella sua interezza. Si tratta dunque di un gioco rivolto quasi esclusivamente agli appassionati, perciò se non foste fra questi fareste meglio ad orientarvi altrove.