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Bloodborne: ritenta, sarai più fortunato - prova

Scopriamo insieme se è davvero più facile di Dark Souls.

L'attesa per molti si sta facendo davvero estenuante: Bloodborne arriverà sugli scaffali dei negozi soltanto il prossimo febbraio ma sulla rete ci sono già migliaia di persone che pagherebbero oro per mettere le proprie mani sul nuovo titolo sviluppato da From Software per PlayStation 4.

Alcuni giocatori hanno avuto la fortuna di provare in anteprima la versione alpha grazie ai codici che Sony ha spedito nelle loro caselle di posta elettronica nelle scorse settimane, ma grazie alla Milan Games Week in corso di svolgimento nel capoluogo lombardo, anche noi abbiamo finalmente potuto farci un'idea più chiara del successore spirituale di Dark Souls.

Facciamo un breve riepilogo nel caso vi siate persi qualche informazione negli ultimi mesi: Bloodborne ci mette nei panni di un misterioso cacciatore in viaggio verso Yharnam, un'antica cittadina che pare essere la meta di molte persone malate in cerca di cure speciali per guarire. Una volta arrivato in tra le rovine di Yharnam il nostro alter-ego si renderà presto conto che una piaga ha trasformato l'intera popolazione in mostri assetati di sangue.

La trama non sembra essere delle più originali ma data la scarsità di informazioni a riguardo, passiamo a concentrarci sul gameplay. La demo ci ha permesso di scegliere tra quattro differenti set-up per il nostro cacciatore: standard, heavy, sword + heavy e veloce, ognuno con i suoi pro e contro. Da bravi avventurieri ci siamo affidati al settaggio "pesante" e abbiamo cominciato a perlustrare le umide strade di Yharnam.

La storia di Bloodborne rimane ancora avvolta nel mistero, e non vediamo l'ora di scoprire anche quali segreti si celino dietro il protagonista.

Ad attenderci troviamo carrozze ribaltate, focolai appiccati in ogni angolo, bare e cadaveri, senza contare i gentili cittadini sopravvissuti che non vedono l'ora di farci a pezzettini. Il primo di questi lo incrociamo dopo solo qualche istante, armato di un forcone e di brutte intenzioni. Si scaglia contro di noi come una velocità inaspettata e c'infilza il suo bastone a tre punte nello stomaco senza pensarci su due volte. Non un gran bel modo di cominciare.

I quattro tasti dorsali del DualShock 4 sono adibiti ai vari tipi di attacco, ognuno assegnato ad un arma equipaggiata (nel nostro caso una pistola e una grossa ascia) o a un incantesimo, mentre per schivare sono presenti diversi tipi di difesa che richiedono l'utilizzo anche dello stick analogico destro.

Eliminato lo spavaldo contadino ci avviciniamo al suo cadavere per rovistare nelle sue tasche, nelle quali troviamo un paio di preziose munizioni. Continuando il vagabondaggio per la città recuperiamo anche tre bombe molotov e ci arrampichiamo sul tetto di una casa, per poi scorgere quella che ha tutta l'aria di essere una processione in grande stile.

Gente che brandiscono fiaccole, avanzi di galera che si portano appresso un'ascia... La situazione non promette bene ma decidiamo di tuffarci sulla strada con un po' di timore, e non passano che un paio di minuti per finire a terra ricoperti completamente di sangue.

L'impatto visivo è già da ora notevole, nonostante lo stato arretrato del codice che abbiamo provato. E non è detto che i ragazzi di From Software non trovino altro tempo per migliorarlo!

Non demordiamo e ci riproviamo, scegliendo questa volta l'equipaggiamento standard, che ci permette di muoverci un po' più velocemente rispetto al precedente settaggio e di eliminare qualche nemico più facilmente. Lanciamo un paio di bombe infuocate da una zona rialzata e riusciamo ad indebolire i poveri malcapitati, i quali si accorgono subito della nostra presenza e iniziano ad avvicinarsi con modi non esattamente cordiali.

L'intelligenza artificiale è decisamente sopra le righe, e ogni singolo scontro necessita di un minimo di strategia se non si vuole finire anzitempo all'altro mondo. Dosare con moderazione attacco e schivata è fondamentale come nei precedenti titoli di From Software, ma l'impressione è che ora il tutto sia meno "rigido", a favore di un gameplay leggermente più immediato ma non per questo più facile.

La via battuta dai cittadini infetti porta come prevedibile a una piazza dove al centro è stato appiccato un falò enorme con una povera anima pia crocifissa sopra le fiamme. Per evitare di fare la stessa fine tentiamo un approccio stealth, che sciaguratamente culmina con la nostra morte davanti a un portone gigantesco che non riusciamo così a varcare.

Quello che più ci ha sorpreso però è stato il comparto tecnico ideato da From Software, e fa quasi sorridere vedere il notevole salto di qualità rispetto agli appena sufficienti motori grafici utilizzati in Demon's Souls e Dark Souls. Merito della nuova console Sony ma anche e soprattutto del team capitanato da Hidetaka Miyazaki, che sembra avere realizzato un engine capace di gestire una grossa quantità di elementi, senza rinunciare però alla fluidità.

Zombie, preti indemoniati, cittadini infuriati e bestie di ogni forma e dimensione sono all'ordine del giorno in Bloodborne. Ricordatevi di equipaggiarvi per bene prima di affrontarli.

Le nostre impressioni al momento non possono che essere che positive, nonostante molti aspetti richiederanno molto più tempo per essere approfonditi nel dettaglio. Grafica e gameplay appaiono sin da ora convincenti e coloro che vivono col timore che possa essere più facile del suo predecessore, possono mettersi il cuore in pace.

All'uscita di Bloodborne nei negozi mancano ancora poco più di tre mesi ma state pur certi che torneremo molto presto a parlavi di questa imponente esclusiva per PlayStation 4.

Avatar di Manuel Stanislao
Manuel Stanislao: Manuel muove i primi passi nel mondo videoludico all’età di 8 anni, dopo essere rimasto stregato dal NES del vicino di casa. Nel 2010 entra a far parte di JAVS, per poi approdare ad Eurogamer nel tardo 2011 grazie a un'ignota congiunzione astrale.
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