Bloodborne The Old Hunters - recensione
Bentornati a Yharnam!
Negli ultimi giorni abbiamo avuto il piacere di tornare a cacciare le pericolose bestie di Yharnam per recensire Bloodborne: The Old Hunters, DLC di una delle più interessanti esclusive attualmente disponibili su PlayStation 4.
Dobbiamo ammettere di esserci trovati in difficoltà dopo aver abbandonato il gioco per tanto tempo, soprattutto perché per poter accedere al contenuto scaricabile è comunque necessario sconfiggere un boss nella storia, dettaglio che ci ha costretto a ricominciare l'avventura con una nuova run.
Il boss in questione è il Vicario Amelia. Dopo averlo sconfitto e aver assistito a un breve filmato, è necessario tornare nel sogno del cacciatore per raccogliere un oggetto specifico e, a quel punto, raggiungere il cadavere sotto l'albero nella piazza a sinistra della lanterna di Cathedral Ward.
Una volta soddisfatti tutti i requisiti, si ottiene la possibilità di raggiungere una "nuova" ambientazione, che in sostanza non è altro che una versione rivisitata dell'ambiente attorno a Cathedral Ward.
Tale rivisitazione, tuttavia, si è rivelata essere un meraviglioso esercizio di stile, una dimostrazione di quanto il team di sviluppo sia in grado di giocare con i contenuti disorientando i giocatori facendoli piombare in un abisso di pura agonia.
Nonostante fossimo piuttosto arrugginiti, abbiamo ripreso il ritmo giusto trovando i modi per affrontare le nuove minacce proposte dal DLC. Minacce che, soprattutto all'inizio, possono creare parecchi problemi per via dell'armamentario a loro disposizione.
I cacciatori di The Old Hunters, infatti, sono armati con i nuovi strumenti di distruzione introdotti con questo contenuto scaricabile. Trovare i tempi e le misure per evitare gli attacchi e contrattaccare non è affatto facile, soprattutto all'inizio, ma come sempre è solo una questione di tempo e pazienza.
Avanzando nell'ambientazione distorta e disturbante ci si trova ad affrontare orde di cacciatori, oltre al solito bestiario di creature deformi ed estremamente pericolose. Tra grotteschi insetti carichi di sangue ed enormi troll armati di ascia e in grado di usare la magia arcana per amplificare il proprio già devastante potenziale offensivo, c'è davvero tanta carne al fuoco.
La cosa interessante è che il DLC aiuta il gioco a ridimensionare uno dei problemi che ne caratterizzavano la versione base, ovvero lo scarso numero di armi. Affrontando questo nuovo frammento di avventura si può entrare in possesso di nuovi strumenti con cui infliggere un dolore inimmaginabile ai propri bersagli.
In effetti ogni elemento del DLC lascia pensare a una degenerazione violenta e depravata della Yharnam che tutti conosciamo, come se quanto già visto nell'avventura principale non fosse già abbastanza.
Tutto, a partire dai fondali distorti e quasi irriconoscibili, fino ai folli cacciatori che tentano con tutte le loro forze di smembrare e scarnificare il protagonista, contribuisce a rendere malata e inquietante l'atmosfera che permea The Old Hunters.
Oltre alle armi principali da brandire con coraggio e sadismo, poi, sono state aggiunte anche armi secondarie utili per creare strategie di combattimento inedite, come le interessanti molotov a scoppio ritardato.
Via via che si avanza lungo le strade dell'incubo di The Old Hunters si prende confidenza con oggetti inizialmente estranei e difficili da padroneggiare (la mannaia-frusta può essere letale nelle giuste mani, ma è davvero complessa da gestire), ritrovandosi presto a seminare di nuovo morte e distruzione con estrema tranquillità.
Recuperare tutti i nuovi strumenti di morte non è affatto facile, e se vorrete davvero completare al cento per cento questo DLC dovrete impegnarvi duramente. Nel nostro caso abbiamo completato l'avventura in più di 10 ore, senza però trovare tutto ciò che The Old Hunters mette a disposizione del giocatore.
Il fatto di poter affrontare cinque nuovi boss (uno dei quali completamente opzionale) e di dover esplorare ogni anfratto malato delle tre ambientazioni inedite realizzate dagli sviluppatori per poter scovare ogni oggetto, giustifica ampiamente l'acquisto di un DLC che consigliamo con grande convinzione.
Sappiate però che il livello di difficoltà scelto dagli sviluppatori per questo nuovo frammento di avventura è estremamente elevato, e che per poter avere almeno una possibilità di sopravvivenza dovrete accedere all'incubo solo dopo aver raggiunto il livello 65.
Come da tradizione, infatti, il DLC non è un elemento scollegato dal contesto narrativo di Bloodborne, ma è perfettamente integrato all'interno della trama originale. Con una corposa patch, inoltre, From Software ha aggiunto al gioco una serie di elementi piuttosto interessanti.
Il più importante è senza alcun dubbio quello che permette di evocare cacciatori alleati in alcuni punti specifici della mappa, suonando l'apposita campana. Si tratta di una meccanica che abbiamo già avuto la fortuna di apprezzare in Dark Souls, e che aiuterà tutti coloro che ritengono troppo punitiva questa esclusiva PlayStation 4.
Ora che avete finito di leggere la recensione, andate a meditare. Avrete bisogno di calma, pazienza e stabilità mentale per uscire indenni da The Old Hunters!