Bloody Good Time
Ciak, si muore!
Pochi di voi ricorderanno The Ship, un curioso FPS uscito in sordina per il mercato PC nel corso del 2007: sviluppato da Outerlight, il titolo narra le tragicomiche vicissitudini dei passeggeri di una prestigiosa crociera, costretti a uccidersi l'un l'altro nei modi più assurdi pur di salvare la vita dei propri famigliari.
A tre anni di distanza il team scozzese si riaffaccia sul palcoscenico internazionale sotto l'imponente egida di Ubisoft con Bloody Good Time, FPS che reinterpreta in chiave comica l'antico concetto di "mors tua, vita mea", catapultando il giocatore in un set cinematografico hollywoodiano zeppo di aspiranti attori pronti a tutto, anche a scannarsi a vicenda, pur di diventare delle star: il tutto per la gioia di Director X, un regista horror non molto raccomandabile.
Bloody Good Time è uno sparatutto "non convenzionale", dai contenuti sfrontati e grottescamente irriverenti, con una forte vocazione al multiplayer competitivo. Uccisioni, tante armi e sangue a volontà? Non solo, oltre a fare i conti con un nugolo di avversari infuriati, ciascuno degli otto buffi personaggi sarà costretto a gestire in real time i propri "bisogni primordiali": come accadeva in The Ship, sarà necessario mangiare, dormire e recarsi in bagno regolarmente per evitare di morire ancor prima d'essere colpiti dall'altrui mano.
L'obiettivo da conseguire in questa dimensione sadica sarà dunque l'eliminazione della concorrenza, ma attenzione: lo stile delle uccisioni è il fattore determinante del nostro successo. Eliminare l'avversario con un colpo di accetta ben assestato anziché usando un lanciamissili risulterà meno coreografico ma sicuramente più fruttuoso per salire rapidamente nella classifica.
La presenza di un set di oltre venti armi (bianche e non) e perk dalle funzioni più assurde (invisibilità, aumento della resistenza, possibilità di far addormentare l'avversario), combinata alle trappole disseminate nei tre scenari di gioco, garantisce un parterre di esecuzioni invidiabile. E se aggiungiamo la possibilità di sbeffeggiare l'altrui cadavere, guadagnando persino ulteriori punti, c'è davvero da sbizzarrirsi.
L'azione di gioco, sia off che on-line, si snocciola su quattro modalità differenti: immancabile è il classico deathmatch, con l'unico obiettivo di sopravvivere e uccidere più degli altri. Segue Caccia Grossa dove, facendo il verso ad Assassin's Creed Brotherhood, dovremo eliminare la preda assegnata senza essere uccisi dal nostro inseguitore.
La modalità Vendetta introduce al precedente un sistema di taglie: più un personaggio uccide, più alta sarà la ricompensa per il giocatore che lo eliminerà. Non può infine mancare Eliminazione, un Grand Guignol mediatico in cui dovremo eliminare a uno a uno tutti i contendenti.
Occasionalmente, Director X indirà alcune "sottomodalità" speciali, della durata di pochi minuti, grazie alle quali ottenere ulteriori punti: una su tutte, una sorta di Zombie Escape dove il giocatore infetto deve riuscire a raggiungere un non-morto entro un tempo limite, liberandosi dal contagio. Attenzione però a non essere visti: la sorveglianza degli Studios è sempre all'erta e, qualora scovati con l'arma estratta in pugno, non penserà due volte a metterci al tappeto.
Con un comparto grafico rifinito con cura, dallo stile scanzonato e autoironico che si contrappone allo spirito sanguinolento del titolo, e un audio impreziosito dalla localizzazione italiana, la fatica di Outerlight si configura come un acquisto interessante tra le proposte di Xbox Live.
Peccato per la presenza di soli tre scenari (la casa degli orrori, la spiaggia e il casinò), destinati auspicabilmente ad aumentare tramite DLC, e per un sistema di combattimento alle volte impreciso, specie nell'utilizzo delle armi bianche. Ma al costo di soli 400 MP (poco più di 4 euro), la pellicola di Director X merita sicuramente d'essere vista almeno una volta.