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Blue Toad Murder Files: The Mysteries of Little Riddle

Un invito a cena con party-game dai creatori di Buzz!

Facendo un salto sul sito ufficiale di Relentless Software è facile pensare che negli ultimi anni gli sviluppatori abbiano lavorato con calma e bene. La serie di Buzz! ha avuto un successo eccezionale e probabilmente è proprio per questo motivo che la serie di Blue Murder Files arriva accompagnata da un interesse esagerato per una serie di questo tipo.

La saga inizia con un paio di contenuti scaricabili disponibili da qualche giorno sul PlayStation Store. Il giocatore, anche in compagnia di un massimo di tre amici, sceglie un membro della Blue Toad Detective Agency per rappresentare se stesso nel gioco, e arriva così alla piccola cittadina inglese di Little Riddle, dove quasi immediatamente si imbatte in un terribile omicidio.

Il fatto che la cittadina sia piccola è piuttosto chiaro, grazie a una serie di indizi alquanto evidenti: gli effetti sonori sono dominati dai versi delle papere e dal richiamo del macellaio, e il narratore ci accompagna costantemente con commenti tediosi ma mai inappropriati.

Già, perché andando avanti con il gioco e interrogando i vari personaggi di Little Riddle, ci si rende conto del fatto che tutte queste cose non sono state messe lì per caso, e riescono a creare un'atmosfera piacevole e coinvolgente nella sua semplicità.

Il sistema di controllo è estremamente semplice. Si utilizzano solo la croce direzionale e due tasti.

Ogni episodio della serie contiene 12 enigmi da risolvere, alternati tra i vari giocatori per assicurarsi che l'attenzione non cali mai. Al termine della giostra viene richiesto di indicare l'assassino e di provarne la colpevolezza attraverso le prove raccolte fino a quel momento.

Ogni puzzle inizia con la sequenza di un interrogatorio, dove la voce del narratore pone le domande in nostra vece. Mentre l'interrogato risponde, viene offerta la possibilità di esaminare gli oggetti sparsi sullo sfondo, senza per questo perdersi i divertenti discorsi dei vari personaggi.

Una volta superata questa fase si arriva all'enigma vero e proprio. Per giungere alle soluzioni è necessario seguire diversi tipi di logica: può capitare di dover spostare dei sacchi, di organizzare le api attorno a dei fiori, di affrontare puzzle basati sui calcoli o sulle parole, oppure di dover semplicemente puntare sullo spirito d'osservazione.

Tecnicamente il prodotto prevede la competizione fra più giocatori, con la distribuzione di medaglie basata sui tempi di risposta, sul numero di tentativi utilizzato per arrivare alla soluzione e così via, e la natura dei puzzle spinge le persone a dare il massimo. Spesso ci si ritrova a chiedersi se gli altri del gruppo siano già riusciti a risolvere l'enigma, e a porsi mille domande prima di dare la propria risposta.

Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

Scopri come lavoriamo alle recensioni leggendo la nostra review policy.

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