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Borderlands

Il futuro di Gearbox dopo Brothers in Arms.

Nella mente di qualunque Game Designer, più o meno blasonato, alle prime armi o con un’importante storia alle spalle, sarà capitato almeno una volta di pensare ad un titolo ambientato in un ipotetico scenario apocalittico. Fin qui niente di strano, diciamo che potremmo intenderlo come un riferimento tendenzialmente classico e scontato. Poi sulla scena compare Borderlands e viene spontaneo pensare che, tutto sommato, sia sempre la solita minestra. Un mondo di gioco dominato da lande desolate e brulle, gli abitanti in preda alla miseria e allo sconforto.

Se avete prestato attenzione in questi mesi, fin dall’annuncio avvenuto nel corso della Game Convention 2007, saprete che non è questo il caso. Gli sviluppatori di Gearbox non ci tengono a confezionare un prodotto lineare e scontato. In effetti si tratta di un distante pianeta chiamato Pandora, dove una campagna di colonizzazione di scarso successo ha spinto svariate fazioni di sbandati a combattere su pianure deserte e spoglie, vestiti di stracci mentre parlano di insediamenti e temibili banditi. Completamente differente dal solito, non credete?

Scherzi a parte, tralasciando quelle che sono le linee guida per l’ambientazione e il plot narrativo, il nuovo titolo di 2K Games si propone come un interessante connubio del genere First Person Shooter e della corrente RPG. Si sceglierà fra tre differenti ruoli, ognuno con le sue abilità e la sua pletora di soluzioni a disposizione.

Per gli utenti meno esperti sarà implementata una barra di punti esperienza situata nella parte bassa dello schermo e mentre si salirà di livello si renderà necessario decidere quali tra le molteplici vie sfruttare per il potenziamento del proprio personaggio, oltre a migliorare la propria abilità con alcune armi specifiche in relazione alla quantità di utilizzo che ne viene fatta. Ad esempio gli amanti dei fucili a pompa apprenderanno l’assorbimento del rinculo e nel tempo colpiranno da una distanza superiore.

Il personaggio scelto sarà utilizzabile in differenti sessioni di gioco e in quest’ambito entra in campo la componente cooperativa. Gli sviluppatori hanno confermato questa specifica scelta che consentirà di prendere parte alla partita di un altro giocatore senza doversi preoccupare del proprio livello attuale, né tantomeno degli equipaggiamenti e delle abilità possedute. Ogni progresso registrato in questi frangenti potrà essere poi trasferito automaticamente alla sessione di gioco in single-player, così come essere adoperato in una nuova partita cooperativa con un utente differente.

Una ripulita in questo posto non guasterebbe..!

Viene da chiedersi come venga gestita la scoperta degli oggetti da parte dei due giocatori qualora si decida di rigiocare una parte vecchia con un amico. Nessun problema assicura Gearbox, per molteplici ragioni. La principale risiede nel fatto che le armi nel gioco sono generate in modo procedurale, ciò comporta che gli sviluppatori abbiano inserito un ampio spettro di parametri (meccanismi di caricamento, impugnatura, dimensioni della canna e quant’altro) e il gioco provvederà autonomamente alla creazione di nuovi modelli, con una straordinaria possibilità di variazione, si parla di oltre 650.000 combinazioni differenti. .