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Bose Companion 5 - review

Il surround simulato di Bose si adatta al gaming?

Negli ultimi tempi, un numero sempre maggiore di produttori è entrato nel mercato dell'audio PC con sistemi pensati per un pubblico attento alla qualità della riproduzione di musica, film e videogiochi. Quest'oggi recensiamo il prodotto di un'azienda che da ormai cinquant'anni è sinonimo di audio entertainment ad alto livello, ovvero Bose. L'impianto Companion 5 per PC e Mac è una soluzione 2.1 di fascia alta pensata per andare incontro alle necessità di un pubblico piuttosto esigente ma che non vuole, per motivi di spazio o opportunità, orientarsi a soluzioni 5.1.

Appena tolti dalla confezione, gli elementi del Companion 5 colpiscono per tre aspetti: la forma piuttosto sobria dei due satelliti venduti di serie col supporto da tavolo si affianca alle dimensioni assolutamente importanti del subwoofer, che fanno il pari con un peso altrettanto notevole. L'ingombro dei satelliti è minimo e permette di posizionarli su qualsiasi scrivania mentre il subwoofer è invece molto imponente: nella parte posteriore fa anche da punto di connessione centralizzato dell'ingresso dell'alimentazione e collegamento del controllo volume.

"L'ingombro dei satelliti è minimo e permette di posizionarli su qualsiasi scrivania mentre il subwoofer è invece molto imponente"

L'estetica del sub non si discosta molto da quella di altre periferiche Acoustimass che Bose da tempo mette sul mercato, anche se il frontale argentato sicuramente si sposa bene con il look dei due satelliti. I materiali usati sono di ottima qualità: plastiche robuste per lo chassis e un alluminio satinato per le griglie molto gradevole al tatto.

Il Companion 5 di Bose è un impianto dalla forma piuttosto tradizionale: i due satelliti sono molto compatti, il sub è invece molto voluminoso e va nascosto ai lati della vostra scrivania.

L'installazione è facilissima al punto da essere quasi disarmante: il Companion 5 può infatti essere collegato a qualsiasi computer Windows o Mac dotato di un'uscita USB 2.0. Nel giro di pochi secondi l'installazione si completa senza la necessità di alcun intervento aggiuntivo da parte dell'utente che non sia il posizionamento di elementi e controllo volume. Di fatto, acquistando il Companion 5, vi portate a casa una scheda audio esterna di buona qualità, per quanto del tutto priva di software particolarmente sofisticati a corredo.

Il montaggio è leggermente penalizzato dalla lunghezza dei cavi che connettono i satelliti al sub, purtroppo limitata a circa un metro e mezzo. Chi lavora su scrivanie ingombranti rischia di avere qualche problema anche se il manuale del Companion 5 suggerisce di posizionare i due satelliti a non più di sessanta centimetri di distanza tra loro. Per gestire il Companion 5 si usa il controllo volume che incorpora un ingresso per le cuffie e uno per una fonte sonora esterna: un sensore a sfioramento (forse troppo sensibile) sulla parte superiore permette di accendere o mettere in standby il dispositivo.

L'attivazione a sfioramento è forse un po' troppo sensibile: spesso regolando il volume si spegne accidentalmente l'impianto.

"È possibile iniziare ad utilizzare il Companion 5 senza installare alcun software"

Come detto, è possibile iniziare ad utilizzare il Companion 5 senza installare alcun software: l'unico accorgimento che vi consigliamo di eseguire immediatamente è di effettuare la calibrazione attivando un microfono nella posizione abituale di ascolto. Verranno eseguiti una serie di test acustici per misurare la riproduzione del suono in base alla conformazione dell'ambiente in cui ci si trova.

Si tratta di una procedura molto importante in quanto Bose propone il Companion 5 come un vero e proprio sostitutivo dei sistemi 5.1, in grado di rendere l'audio surround anche con solo due satelliti a disposizione. Una volta terminata questa operazione abbiamo proceduto alla consueta serie di test, spaziando dall'ascolto di musica CD di vari generi alla visione di film da DVD e il test di vari giochi con supporto stereo e 5.1.

La performance musicale in stereo è stata esattamente come ce l'aspettavamo: un'eccellente riproduzione audio sotto tutti i punti di vista di bassi, medi e alti che ci ha permesso di appezzare le sfumature musicali più fini. La musica classica pare andare particolarmente a genio a questo impianto ma pure il pop e il metal si sono comportati molto bene, anche a livelli particolarmente sostenuti, per quanto non sia possibile esagerare.

Impostando al massimo il controller del volume siamo stati infatti in grado di saturare con efficacia una stanza di dimensioni normali di circa venti metri quadrati, mentre un salone di grandi dimensioni è effettivamente fuori dalla portata del Companion 5, ma è piuttosto ovvio che non si tratta di un sistema pensato per questo. Come risaputo, Bose non rilascia le caratteristiche tecniche dei suoi prodotti ma, da quello che abbiamo sentito, l'impressione è di trovarsi di fronte a un sistema capace di gestire pienamente 30 Watt RMS in modo molto pulito.

Con il film da noi testato, l'immancabile Transformers 3 e il gioco, l'altrettanto valido sotto il profilo audio Dead Space 3, la resa qualitativa delle fonti sonore è stata eccellente quanto quella musicale, con una performance sempre pulita e priva di alcun genere di distorsione su tutta la gamma sonora, il che conferma il Companion 5 come un sistema molto ben bilanciato nelle sue caratteristiche tecniche e costruttive. Il discorso è invece diverso per quanto riguarda il surround 5.1: le prestazioni sono direttamente proporzionali alla tipologia d'ambiente in cui l'utente può posizionare i satelliti e questo si ricollega all'importanza della procedura di calibrazione descritta poc'anzi.

"Il Companion 5 è un sistema molto ben bilanciato nelle sue caratteristiche tecniche e costruttive"

Ecco le prese nella parte posteriore dell'impianto. L'installazione è facilissima: basta effettuare tutti i collegamenti e nel giro di un minuto l'impianto è pronto all'uso.

I nostri primi test surround 5.1 con i film e giochi sono stati eseguiti in una stanza lunga cinque metri e stretta poco più di due e mezzo: la resa è stata ottima per i canali frontali e per quello centrale (simulato in modo eccellente) ma solo accennata per quelli posteriori. La sensazione era infatti che più che da canali posteriori, il suono fosse generato da canali laterali, come se da un impianto 7.1 venissero tolti i due diffusori alle spalle. L'effetto è sicuramente piacevole ma non allo stesso livello di un vero impianto 5.1 in cui viene data all'utente la possibilità di posizionare i satelliti a piacimento.

Abbiamo quindi cambiato le condizioni del test, avvicinando la posizione nell'impianto a poco più di due metri dal muro alle nostre spalle, rieffettuato la calibrazione e lanciato film e gioco. La differenza di prestazioni è stata evidente fin dai primi necromorfi di Dead Space che ci sono sbucati alle spalle, confermando i nostri sospetti: la simulazione dell'effetto surround è possibile solo se si ha la possibilità di posizionare le Companion 5 a non più di tre metri da una superficie regolare su cui il suono possa rimbalzare in modo adeguato, per darci la sensazione di provenire effettivamente dalle nostre spalle.

L'estetica del Companion 5 non è niente male, con forme eleganti senza troppi fronzoli, in linea con lo stile Bose.

Anche in questa condizione specifica, la simulazione del surround non è tuttavia perfetta: se la qualità del suono frontale e laterale è ottima, non altrettanto precisa e definita è la percezione della direzione delle fonti sonore dovuta appunto alla mancanza di diffusori posteriori. Si riescono quasi sempre a distinguere gli effetti dietro di noi tra destra e sinistra, mentre le transizioni non sono altrettanto precise: percepire un'auto che transiti dietro di noi da sinistra a destra, è veramente molto difficile.

"La simulazione dell'effetto surround è possibile solo se si ha una superficie regolare su cui il suono possa rimbalzare in modo adeguato"

Nonostante questo, ciò che riesce a fare questo impianto sotto il profilo dell'audio posizionale è per certi versi sorprendente, a conferma di come molto sia stato investito nell'elaborazione del suono usando solo tre diffusori.

In definitiva, il Bose Companion 5 è sotto certi versi un buon prodotto, a tratti ottimo, ma le sue caratteristiche di base lo rendono difficilmente apprezzabile anche da chi esige prestazioni surround di buon livello. La riproduzione stereo è ineccepibile sotto il profilo qualitativo per tutti gli utilizzi possibili; molto della performance surround dipende invece dalla conformazione dell'ambiente in cui verrà posizionato. L'uso in condizioni ideali riesce a dare un'ottima sensazione di spazialità tra destra e sinistra, il problema è l'infinita varietà di situazioni d'utilizzo a rendere aleatoria la percezione tra i canali anteriori e posteriori o tra i canali posteriori.

Il mancato raggiungimento di questo risultato fondamentale, unito al prezzo veramente elevato cui viene proposto al pubblico (399 Euro), non ci permette di spingerci oltre questa valutazione, nonostante i pregi elencati qui sopra. Se non avete la possibilità di effettuare un'installazione cablata e la vostra postazione di lavoro è in un ambiente di piccole dimensioni, prendetelo in considerazione, ma non aspettatevi prestazioni identiche a un impianto surround tradizionale.

7 / 10
Avatar di Matteo Lorenzetti
Matteo Lorenzetti: Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.

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