Bravely Default - review
Un imperidibile viaggio nella tradizione.
I giochi di ruolo hanno reso famosa Squaresoft prima del suo matrimonio con Enix, ma da tanto, troppo tempo questo genere sembra essere diventato una dannazione per la compagnia nipponica. I fan si lamentano infatti per i troppi sequel di Final Fantasy e per una generale mancanza di idee. Uscito lo scorso anno in Giappone, Bravely Default è riuscito nella difficile impresa di tamponare questa situazione, riportando gli appassionati sui terreni ben conosciuti dei GdR "old style, fatti di trame epiche, personaggi tormentati e combattimenti a turni.
Tra pochi giorni Bravely Default approderà finalmente sugli scaffali europei e dopo aver passato gli ultimi giorni in sua compagnia posso tranquillamente dire che valeva davvero la pena aspettare. Bastano pochi minuti, quelli necessari per affrontare il prologo/tutorial, per essere investiti da un piacevole senso di déjà vù. Il gioco infatti rivela fin da subito le origini dei suoi creatori e la sua natura da JRPG puro, con alcune interessanti variazioni sul tema che ne rendono il gusto ancora più saporito.
Forse non tutti sanno che questo gioco era stato inizialmente concepito come sequel di Final Fantasy: The Four Heroes of Light, uscito su Nintendo DS circa quattro anni fa, e questa influenza della serie Square per antonomasia s'intuisce da moltissimi elementi. Anche nella trama di Bravely Default troverete cristalli elementali che reggono l'equilibrio del pianeta, guerrieri mistici, navi volanti e ovviamente una bella catastrofe che stravolge la vita del protagonista così come dell'intero regno in cui viveva.
Pur non raggiungendo i picchi emozionali di Final Fantasy VII o del sottovalutatissimo e meraviglioso Lost Odyssey, il gioco sviluppato da Silicon Studio coinvolge il giocatore in una storia matura, forse un po' troppo farcita di cliché ma comunque coinvolgente e gustosamente dark. Molti personaggi non sono quel che sembrano e i protagonisti apparentemente stereotipati che conoscerete all'inizio nascondono ben più di un lato scuro... ma mi fermo qui per evitare pericolosi "spoiler".
Lo stile grafico scelto per quest'opera ricorda quello di quadri impressionisti, con forme morbide e colori piuttosto tenui. L'imponente lavoro svolto dagli artisti del team di sviluppo si nota in tutto il suo splendore quando si lascia per qualche secondo il protagonista fermo. La telecamera si allontana automaticamente per mostrare una visione d'insieme del livello in cui ci si trova e spesso la vista è letteralmente mozzafiato. Basta un piccolo tocco ai comandi per tornare a giocare, lo zoom inquadra in un attimo il protagonista e l'avventura può proseguire...
"Lo stile grafico scelto per quest'opera ricorda quello di quadri impressionisti, con forme morbide e colori piuttosto tenui"
Come nella più classica tradizione dei JRPG, i primi minuti servono per prendere confidenza con le meccaniche di gioco ma credetemi se vi dico che ve ne basteranno davvero pochi per tornare a muovervi come facevate giocando a Chrono Trigger o girovagando nel Garden di Balamb.
I dialoghi con gli NPC che incontrerete, e saranno davvero tanti, avverranno tramite baloon che non stridono minimamente col tocco pittorico del gioco. Ai più anziani di noi questa scelta ricorderà vagamente lo stile di Vagrant Story, altro titolo Square che non molti hanno avuto la fortuna di giocare.
Quasi tutti gli altri elementi di gameplay fanno parte del "manuale del perfetto gioco di ruolo nipponico anni '90", con oggetti e bonus nascosti negli scenari (preparatevi a esplorare ogni angolo), classica gestione dell'inventario, PV, PM, attributi di Forza, Vitalità e Intelligenza, Immunità e Resistenze ai vari elementi e così via.
Proprio per quanto riguarda la gestione dei menu, va segnalata l'impossibilità di muoversi tra questi tramite lo stick analogico. Solo la croce direzionale è adibita a questa funzionalità mentre, al contrario, solo il suddetto stick è preposto al movimento del protagonista. Sarebbe stata gradita maggiore elasticità in questo ambito, che avrebbe evitato le iniziali difficoltà dovute alla notevole frequenza con cui si passa da un tipo di comando all'altro.
"Va segnalata l'impossibilità di muoversi tra i menu tramite lo stick analogico"
Fatta l'abitudine a questo piccolo neo, il gioco fila via liscio per parecchie ore, senza quasi che il giocatore se ne accorga e, come accennavo poco fa, tira fuori i suoi caratteri distintivi rappresentati da una piccola variante al solito sistema di combattimento a turni e una gestione delle classi snella e versatile. Ma andiamo con ordine...
Per quanto riguarda i combattimenti, uno dei fulcri del gameplay di questo genere di gioco, va tolto subito il primo dente: anche in Bravery Default esistono gli scontri casuali. Amati da molti e odiati da altrettanti, questi possono tornare utili per potenziare più velocemente il proprio party ma al tempo stesso sono in grado di portare all'esasperazione se troppo frequenti. Nei settaggi di default ne affronterete uno all'incirca ogni 30 secondi di esplorazione, ma sappiate che è possibile aumentarne o diminuirne la frequenza in un apposito menù.
Una volta scesi in campo contro un qualsiasi nemico, tutto sembra come al solito. Il vostro personaggio (o party) attacca seguendo i suoi parametri e lo stesso avviene per i nemici, che possono essere affrontati in singole unità o gruppi di numero variabile. Ci sono però alcune varianti da tenere in considerazione e rispondono al nome di Brave e Default.
Queste due modalità possono essere scelte nel corso dei combattimenti al pari dei semplici attacchi fisici o magici, ma hanno effetti completamente diversi, anche se complementari. Selezionando la voce "Brave" dal menù potrete portare due o più attacchi, ma ogni comando in più selezionato vi costerà un turno... il che significa rimanere alla mercé degli avversari. La voce "Default", invece, fa saltare il turno di attacco ma permette di aumentare le proprie difese assorbendo parte dei danni. Al tempo stesso questa modalità consente di accumulare PB che serviranno in seguito per usare più volte il Brave.
"Impiegherete non più di una decina di minuti per imparare il sistema di gioco ma padroneggiarlo sarà tutt'altra storia"
Complicato? Neanche per sogno, credetemi. Impiegherete non più di una decina di minuti per imparare questo sistema ma padroneggiarlo sarà tutt'altra storia. Con i nemici più deboli potrete permettervi qualche errore, ma fatene troppi contro boss o gruppi di nemici e vi ritroverete a ricaricare l'ultimo salvataggio più spesso di quanto possiate credere. Capire quando è meglio accumulare PB tramite Default per poi rilasciare una devastante combo di attacchi tramite più Brave consecutivi può fare davvero la differenza.
Ci sono poi altre variabili da tenere in considerazione durante gli scontri come la possibilità di mettere in pausa in qualsiasi momento la battaglia premendo Start. Tale modalità si chiama Bravely Second e richiede il consumo di PS, che possono essere accumulati in vari modi, anche quelli più inaspettati. Mettere in Modalità Riposo il 3DS mentre si gioca, ad esempio, permette di guadagnare un PS ogni otto ore, ma se non volete attendere potete sempre optare per una bevanda PS e proprio qui entra in gioco una novità che nel mercato mobile è diventata ormai standard, mentre rappresenta una vera rarità nel mondo console: le micro-transazioni.
Le suddette bevande, infatti, sono oggetti Premium che possono essere acquistati solo con denaro reale e non con la valuta del gioco. "Bevi responsabilmente", avverte un documento nel gioco per mettere in guardia gli avventori da incauti acquisti che potrebbero costare davvero cari.
"Bravely Default mette a disposizione del giocatore una vasta gamma di lavori con cui personalizzare i vostri personaggi"
Proprio come avveniva in Final Fantasy 3, Bravely Default mette a disposizione del giocatore una vasta gamma di "lavori" con cui personalizzare i vostri personaggi. Si inizia il gioco con la classe Tuttofare, ma andando avanti nel gioco è possibile potenziare due dozzine di specializzazioni, non tutte disponibili dall'inizio.
Un solo "job" principale può essere equipaggiato e sarà quello l'unico che verrà potenziato, tuttavia è possibile sceglierne uno secondario che pur non progredendo, permette di utilizzarne le abilità sbloccate fino a quel momento. Sebbene non sia totalmente originale, tale "feature" dona al gioco un notevole spessore, ulteriormente ampliato dalla possibilità di potenziare il tutto andando a caccia di missioni secondarie e di boss particolarmente generosi nel drop finale.
Fin qui tutto sembra bellissimo ma piuttosto standardizzato, vero? E se vi dicessi che a dare un po' di pepe a questa produzione già di per sé eccellente troviamo una serie di modalità aggiuntive derivanti dallo StreetPass? Una di queste permette di evocare i personaggi di uno o più amici (a patto che possiedano il gioco) per contribuire alla battaglia. Per far sì che tutto ciò accada, ogni giocatore deve registrare un proprio attacco e caricarlo in rete per consentire ai suoi amici di utilizzarlo.
Lo StreetPass può essere utilizzato anche per aiutare Tiz, il protagonista, a ricostruire la sua città. Comunicando con altri giocatori in Modalità Riposo, questi andranno ad accrescerne la popolazione e inizieranno a lavorare aprendo nuovi negozi e aumentandone il valore. Maggiore sarà quest'ultimo e più numerosi (e preziosi) saranno i bonus ottenuti. Molte armi ed equipaggiamenti rari del gioco possono essere ottenuti solo in questo modo e ciò non fa che aumentare ulteriormente la qualità dell'esperienza offerta da Bravely Default.
Un'ultimo applauso va fatto alla colonna sonora, capace di alternare sapientemente splendide melodie orchestrate con pezzi al limite del metal, che si adattano perfettamente al ritmo del gioco. Anche in questo caso l'ispirazione ai Final Fantasy storici firmati Nobuo Uematsu è piuttosto evidente, ma questo non può che essere visto come un pregio.
Bravely Default arriverà nei negozi europei il prossimo 13 dicembre e non possiamo che consigliarvene l'acquisto, soprattutto se siete giocatori nostalgici e avete voglia di un JRPG molto simile ai vecchi Final Fantasy. In questo momento il 3DS sembra essere la console perfetta per il ritorno in grande stile dei JRPG, siano essi strategici come il supremo Fire Emblem: Awakening o questo affascinante viaggio nella tradizione chiamato Bravely Default.