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Bungie: "Halo Reach non è Halo 4"

Uno stand-alone per stile e contenuti.

Bungie ha ribadito, nel corso di un’intervista pubblicata da Edge Magazine, che Halo: Reach è un progetto stand alone e non la prosecuzione ideale della storia raccontata in Halo 3.

“Non riprende la storia di Master Chief, né si tratta del primo episodio di una nuova trilogia”, racconta il produttore esecutivo Joseph Tung. “È un progetto a sé stante”.

“Volevamo creare un titolo stand alone, il culmine della nostra esperienza decennale con questa saga”, aggiunge il creative director Marcus Letho.

Conseguenza immediata di questa mutata prospettiva sarà un’atmosfera più tenebrosa, con nemici realmente spaventosi. Il design di alcune tipologie di “cattivi” quali gli Elite, principali avversari in Halo: Reach, è stato ridisegnato dalle fondamenta. A tali variazioni si accompagnerà l’utilizzo, per la prima volta da parte di Bungie, di tecniche di motion capture. Anche le armi saranno rivisitate alla luce di un nuovo stile e i colpi al plasma lasceranno segni visibili su corpi e armature.

Chris Opdahl insiste infine sulle migliorie apportate alla tecnologia alla base del gioco, oggetto di critiche in occasione della pubblicazione di Halo 3 e di Halo 3: ODST. “Stiamo spingendo la Xbox al limite”, sostiene Opdahl.

Oltre alla campagna per giocatore singolo non mancheranno naturalmente le modalità cooperative e competitive, ma Bungie sembra avere altri assi nella manica. “Senza voler anticipare niente, siamo sicuri che ci saranno alcune sorprese che spingeranno i giocatori ad affrontare più volte la campagna principale”.