Call of Cthulhu - recensione
L'incubo non è finito.
Ad un anno quasi esatto dalla recensione originale, torniamo a parlare di Call of Cthulhu in occasione della sua uscita su Nintendo Switch. Come al solito l'interrogativo principale in questi casi è sempre lo stesso: si tratterà di una conversione convinta e ben fatta o dell'ennesima operazione commerciale volta a vendere qualche migliaio di copie in più grazie alla popolarità della piattaforma?
Il progetto ha avuto una genesi travagliata. Quasi a metà dello sviluppo passò di mano dal team Frogwares ai ragazzi francesi di Cyanide Studios, ma il cambio ebbe grosse ripercussioni sulla qualità di entrambi i titoli ispirati alle opere di H.P. Lovecraft. The Sinking City era eccellente nelle sue fasi investigative ma falliva nel momento in cui si passava all'azione vera e propria. Call of Cthulhu ha invece un'anima da adventure puro e sarebbe stato più adatto alle caratteristiche del team che in passato ci ha regalato ottime trasposizioni delle storie di Sherlock Holmes.
Per i dettagli sulla trama e il background del gioco vi rimandiamo ovviamente alla recensione scritta a suo tempo dal nostro Alessandro. Prima di passare a sottolineare quanto di buono (o meno buono) è stato fatto per questa conversione Switch è però opportuno spiegare di cosa stiamo parlando. Call of Cthulhu è un'avventura a tinte fosche ispirata al gioco di ruolo "cartaceo" risalente agli inizi degli anni 80. Stiamo parlando di una storia dal ritmo compassato, quasi riflessivo, utile ad esplorare a fondo l'anima del protagonista, che con il passare delle ore affonderà in un abisso di follia ma al tempo stesso si risolleverà dalla sua misera vita.
In base al modo in cui farete evolvere i diversi aspetti "ruolistici" di Edward Pierce e alle decisioni che prenderete, vi avvierete verso uno dei due finali possibili... dei quali ovviamente ci guarderemo bene dal rivelare dettagli. Tutto ciò avviene seguendo elementi di gameplay canonici come la modalità investigazione, che permette di rilevare elementi importanti negli scenari, e le risposte a scelta multipla. Alcune opzioni di gioco diventano disponibili solo nel caso decidiate si sviluppare determinate abilità del protagonista, dall'eloquenza al fiuto, passando per poteri mistici potenziabili unicamente con il ritrovamento di particolari oggetti.
Nella seconda metà del gioco, che ha una durata approssimativa di 10/12 ore, sono presenti alcune brevi sezioni stealth e il ritmo tende ad aumentare un po', ma per la maggior parte dell'avventura è l'investigazione e la ricerca dei dettagli a farla da padrone. Ciò significa che se siete alla ricerca di qualcosa di più movimentato non è certamente questo il titolo a cui dovete rivolgere lo sguardo.
La conversione su Switch è di discreta fattura ma anche in questo caso presta il fianco a qualche critica, dovuta ad un po' di pigrizia da parte del team di sviluppo. Dodici mesi non sono sufficienti per rivoluzionare un gioco, e in questo caso non ce ne sarebbe neanche stato bisogno, ma bastano e avanzano per modificare quelle asperità tecniche e visive che affliggevano l'originale. Nel caso di Call of Cthulhu parliamo di imperfezioni grafiche e glitch presenti un po' ovunque, ma anche di caricamenti tra una zona e l'altra DECISAMENTE troppo lunghi.
Graficamente il gioco risulta piacevole in modalità portatile, ma una volta sparato "in docked" su un pannello più ampio e con risoluzione più alta mostra i limiti dell'hardware su cui gira. La differenza di definizione tra i filmati in tempo reale e il gameplay è ancora più netta. Durante le fasi di gioco tutto appare molto meno nitido e anche il frame rate soffre di qualche calo che tuttavia non influisce più di tanto sulla fruizione di un'avventura che, fatta eccezione per fasi sporadiche, è contraddistinta da un ritmo piuttosto blando.
Rimane intatta l'eccellente atmosfera di un gioco che è chiaramente indirizzato agli amanti del mito creato dal celebre scrittore e saggista americano. È chiaro però che chi fa parte di questa categoria non si è lasciato scappare l'uscita originale per PC, PS4 e Xbox One. L'arrivo su Switch non porta alcuna novità, fatta eccezione per l'ormai consueta possibilità di proseguire l'avventura anche fuori casa. Un motivo sinceramente troppo debole per convincere gli appassionati ad una seconda run, ma ottimo per convincere chi all'epoca ignorò il richiamo di Cthulhu.