Call of Duty: Advanced Warfare, un salto nel futuro - review
Sledgehammer Games rinnova nel solco della tradizione.
Aver venduto 'solo" 12 milioni di copie l'anno scorso con Ghosts ha costretto Activision a ripensare alla serie di Call of Duty, per non rischiare di perdere una sicura fonte di introiti come successe qualche anno fa con Guitar Hero. Il colosso americano ha deciso dunque di riorganizzare il ciclo produttivo del gioco dando più tempo agli sviluppatori per mettere in pratica le loro idee, suddividendoli in tre differenti team che si alternano ogni anno. Dodici mesi fa è stato il turno di Infinity Ward, ora tocca a Sledgehammer Games con la sua interpretazione del celebre shooter.
Lo studio di sviluppo capitanato da Glen Schofield e Michael Condrey, due veterani dell'industria che collaborano insieme dai tempi di Dead Space, si sono trovati a dover rigenerare una serie dalla fortissima identità che però l'ha portata a ristagnare nelle idee e nel linguaggio utilizzato.
La chiave del rinnovamento passa allora attraverso le EXO Suit, delle speciali tute in grado di dare ai soldati del futuro delle eccezionali capacità che vanno dalla forza sovrumana alla possibilità di compiere degli incredibili salti.
Questo ha consentito allo studio di rinnovare il gameplay, andando ad abbracciare gli standard dei moderni shooter online, fatti di doppi salti e super abilità. Il paragone con Titanfall è calzante, ma le radici in comune col gioco dei Respawn Entertainment sono note a tutti. Quelle che inizialmente sono sfuggite sono le tante similitudini con Destiny, ma anche in questo caso il publisher in comune potrebbe aver influito.
Quello che però manca agli FPS appena citati è la velocità, la pulizia del gameplay e la varietà delle modalità garantita dalla serie di Activision. Questo perché a Sledgehammer Games è bastato inserire il doppio salto e la schivata nel classico gameplay di CoD per dare un gusto completamente diverso a tutto il gioco e rendere decisamente più interessanti anche modalità abusate come Cattura la Bandiera o Kill Confirmed. La nuova velocità di spostamento e soprattutto la possibilità di schivare anche in aria danno infatti ai più abili una maggiore imprevedibilità, da sfruttare per sfuggire ai nemici una volta catturata la bandiera o per recuperare delle piastrine un po' troppo esposte.
Il design dei livelli riesce quasi sempre ad esaltare la nuova agilità dei soldati virtuali, aprendo corridoi e percorsi aerei che rendono ancora più difficile asserragliarsi in un punto specifico della mappa.
Gli EXOscheletri daranno la possibilità di equipaggiare anche delle abilità speciali in grado di modificare pesantemente l'approccio alla partita. Potrete infatti decidere se diventare invisibili, più resistenti ai danni o se generare uno scudo protettivo. Tali abilità possono essere combinate anche con i nuovi movimenti. In parole semplici potrete diventare invisibili o usare lo scudo anche mentre state compiendo un doppio salto, ampliando ulteriormente le possibilità a vostra disposizione.
Dovrete comunque essere bravi a sfruttare correttamente queste nuove abilità, prima di tutto perché avranno una durata di pochi secondi e poi perché ci impiegheranno alcuni istanti per essere attivate. Il che è lo stesso problema che accade durante il lancio delle granate, per via di animazioni troppo lunghe in entrambi i casi.
Call of Duty: Advanced Warfare si adatterà comunque ad ogni tipo di giocatore attraverso le diverse modalità che consentiranno sia un approccio più morbido al multiplayer con il Combat Readiness Program, sia un gameplay più classico attraverso appunto la modalità Classica nella quale non si potranno utilizzare le capacità EXO.
Coloro che invece non possono più fare a meno di doppio salto e dash in volo potranno mettersi alla prova in 11 modalità differenti, tra le quali spicca Oddball, una versione della pallamano in salsa CoD su di 13 mappe. Queste saranno di dimensione e struttura variabile, dal design pulito ed essenziale, adattabile ad ogni modalità. Alcune avranno anche degli elementi in movimento o una sorta di Levolution, ma complessivamente sono piuttosto classiche non fosse per la spiccata verticalità.
Grazie al Pick-13 ognuno potrà modellare il gioco in base al proprio stile, alla mappa o alla modalità che si andrà a giocare. Avrete 13 slot da occupare con abilità, perk, scorestreak o accessori per le armi. Come li riempirete dipenderà da una parte dal livello del vostro soldato, dato che le abilità e i perk più interessanti saranno prerogativa di coloro con tanta esperienza di gioco, e dall'altra dal vostro modo di giocare.
Siete dei fenomeni in grado di accumulare facilmente tanti punti per le scorestreak? Forse vi converrà equipaggiarne tre. Potrete anche decidere se schierare una versione avanzata di questa abilità che, al costo di un punteggio più elevato, vi consentirà di schierare una versione potenziata dello stesso bonus. Per esempio le torrette potranno sparare missili al posto dei semplici proiettili.
Amate gli scontri corpo a corpo? Potreste dunque scegliere di imbottirvi di perk per migliorare la resistenza ai proiettili, per sparire dai radar e la EXOabilità per rigenerare velocemente la salute. Non siete tanto forti? Potreste quindi decidere di equipaggiare i nuovi pacchetti di supporto orbitante, un modo per avere la possibilità di trovare, con l'aiuto di un po' di fortuna, delle scorestreak di livello superiore all'interno di questi contenitori che pioveranno dall'alto.
Cercare il setup più adatto al proprio gioco e alla propria abilità diventa dunque fondamentale per fare bene e richiederà diverso tempo per sperimentare le diverse opportunità. Anche perché a perk e abilità EXO, dovrete abbinare l'arma più adatta.
Similmente a quanto succede in Diablo III o Borderlands, in Call of Duty: Advanced Warfare potrete personalizzare il vostro soldato con centinaia di componenti diverse. Corpetti, caschi e gambali avranno una funzione meramente estetica, utili dunque solo per essere il più tamarro tra i vostri amici, mentre i diversi modelli di arma potranno differire tra loro in accuratezza o cadenza di fuoco, per esempio.
Oltre ai drop casuali, legati principalmente al tempo di gioco, ci saranno anche alcuni oggetti sbloccabili attraverso speciali compiti, come per esempio eseguire un determinato numero di colpi alla testa in una sola partita, che però avranno una scadenza predefinita. Indossarli tutti contemporaneamente sarà un altro modo per mostrare al mondo la vostra bravura.
Potrete ottenere dei nuovi oggetti praticamente in qualsiasi modalità di gioco, anzi, ci saranno dei pezzi da sbloccare specificamente durante la campagna o attraverso l'app. Quest'ultima vi consentirà sia di gestire e comunicare con tutti i membri del vostro clan, sia di modificare lontani dalla console l'emblema della vostra fazione.
Attraverso l'app potrete anche partecipare alla Clan Wars. Si stratta di una serie di sfide pensate per i clan che vi spingeranno a completare determinati compiti prima degli avversari, in modo da poter guadagnare punti che vi faranno battere le squadre avversarie.
L'altra modalità da giocare in compagnia degli amici, sempre che non arrivi la vociferata modalità zombie, che noi comunque non abbiamo riscontrato in sede di recensione, si chiama EXO Survival. Si tratta di una sorta di modalità orda nella quale i giocatori si alterneranno tra fasi nelle quali conterà solo sopravvivere e la risoluzione di qualche semplice compito, come per esempio il disinnescare delle bombe o l'affrontare avversari invisibili.
Si potrà scegliere solo tra tre classi differenti preimpostate (leggero, medio e pensate), da potenziare attraverso alcuni punti guadagnati al termine di ogni ondata. Ogni 25 livelli i vostri bonus si azzereranno, mentre i nemici continueranno a diventare più forti, rendendo la progressione sempre più impegnativa.
Le possibilità di personalizzazione limitate e la scarsa differenza tra di un'ondata e l'altra rendono le EXO Survival presto piuttosto monotone e adatte solo ai giocatori più hardcore, ovvero a quelli che trovano soddisfazione nell'aggiornare costantemente il record (probabilmente a tripla cifra) di ondate affrontate.
L'altro pezzo da novanta di Call of Duty: Advanced Warfare è rappresentato dalla campagna. Le aspettative erano decisamente elevate, un po' perché in Sledgehammer Games lavorano alcuni dei responsabili del bellissimo Dead Space, un po' perché gli sviluppatori hanno cucito intorno a Kevin Spacey un ruolo che sembra preso di peso da House of Cards.
La formula è sempre la stessa: vi troverete di fronte ad un susseguirsi di missioni dall'alto tasso adrenalinico che puntano tutto più sulla forma che sulla sostanza. In altre parole tra esplosioni, inseguimenti e sparatorie, sarete costretti quasi sempre a seguire qualcuno lungo corridoi dalla larghezza variabile, oltretutto non sempre sviluppati in verticale come avremmo immaginato.
Troviamo infatti inspiegabile la scelta di non dare al giocatore la possibilità di sfruttare le capacità EXO in qualsiasi momento, ma di forzarlo ad utilizzare solo due tipologie di configurazioni predefinite, di cui una oltretutto senza il doppio salto.
Questo rende un po' confuso il gameplay, dato che non saprete mai quali abilità e quali armi avrete a disposizione, con la conseguenza che raramente utilizzerete i poteri EXO a vostra disposizione. L'assenza dell'HUD, in questo senso, al posto di aiutare l'immersività, impedisce di avere facilmente il polso della situazione, dato che non avrete modo di capire in maniera immediata, anche se forse poco elegante, le armi a vostra disposizione.
Inoltre il doppio salto e la nuova mobilità erano i biglietti da visita più forti e riconoscibili del gioco e non vederli nella metà delle missioni della campagna è una mancanza curiosa. Senza considerare che il layout dei comandi è molto differente tra multiplayer e single player, generando ulteriore confusione nella gestione delle abilità. Fortunatamente l'utilizzo delle granate è più veloce durante la campagna, consentendovi di sfruttarle in maniera più efficace laddove in multiplayer il tempo di lancio è più lungo.
Un'altra novità piuttosto apprezzata è la presenza di alcuni mini-obiettivi, che vi consentiranno di ottenere dei punti coi quali migliorare le prestazioni del protagonista. In questo modo potrete renderlo più resistente ai colpi nemici o limitare il rinculo delle armi.
Quello utilizzato da Advanced Warfare è un linguaggio narrativo piuttosto vecchio, forse un po' abusato ma assolutamente funzionale con quello che una campagna di Call fo Duty deve fare, ovvero intrattenere senza troppi fronzoli, anche riutilizzando alcuni espedienti già incontrati nei precedenti capitolo.
La modalità in singolo giocatore si lascia dunque divorare senza grossi problemi, complice un ottimo ritmo che alterna missioni molto varie e lascia davvero poco tempo per fermarsi a riflettere su quello che si sta vedendo. In questo modo si può apprezzare una storia raccontata in maniera facilmente comprensibile che porta in scena una manciata di discreti personaggi, come il protagonista, Jack Mitchell, interpretato dall'onnipresente Troy Baker, e Jonathan Irons, ovvero l'alter ego di Kevin Spacey.
Sledgehammer Games ci racconta di come in un futuro poi non molto distante le compagnie militari private assumeranno un ruolo sempre più predominante all'interno dello scacchiere internazionale. Alla loro efficacia sul campo si contrappone l'assoluta mancanza di regole, che potrebbe portare persone senza scrupoli ad abusare del loro ruolo.
Dopo le classiche 6-7 ore di gioco, quello che rimane sono alcune missioni piuttosto riuscite, una manciata di paesaggi mozzafiato e una realizzazione dei filmati impressionante, capace di assottigliare ulteriormente la distanza tra gli attori in carne ed ossa e quelli digitalizzati.
Per il resto la produzione alterna momenti di assoluto impatto, come la missione in Antartide dove l'illuminazione tra i ghiacci lascia impressionati, ad altri decisamente meno stupefacenti per via di una conta poligonale migliorabile. Call of Duty: Advanced Warfare soffre dunque del medesimo problema di Watch_Dogs: di notte o con effetti atmosferici particolari gli sviluppatori sono stati in grado di mascherare i limiti del motore grafico grazie ad una serie di effetti particellari di pregio, ma durante il giorno fatica a mascherare un'ossatura convenzionale.
Lasciamo ai Digital Foundry disquisire su risoluzioni e qualità delle texture, quello che ci limitiamo ad osservare è che tutte le versioni hanno mostrato un framerate molto stabile in tutte le occasioni, fatto salvo qualche occasionale rallentamento durante i filmati sulla versione Xbox One.
Dopo il passo falso di Ghosts, la serie di Call of Duty torna allora sui binari che le competono, offrendo un prodotto solido che si fonda su di un multiplayer frenetico e divertente, e una campagna non particolarmente originale e raffinata ma sicuramente godibile.
Sfortunatamente Sledgehammer non ha voluto/potuto sperimentare ulteriormente per scardinare la serie da vecchie regole autoimposte, come la sete di farsi giustizia da soli, la propaganda filo americana o la necessità di seguire sempre qualcuno. Lo sviluppatore non è riuscito anche a confezionare un'esperienza cooperativa all'altezza dei celebri Nazi-Zombie o delle Spec. Ops, ma nonostante questo abbiamo comunque tra le mani uno dei capitoli più interessanti degli ultimi anni.