Call of Duty: Black Ops 3 - recensione
La quantità al servizio della qualità.
Nel corso degli anni, Treyarch si è trasformata dall'essere la sorella brutta di Infinity Ward, al rivestire il ruolo di studio di punta per la serie di Call of Duty. Il merito va da ricercarsi sia nella qualità e nella capacità di innovare dello studio (basti pensare a Zombie o alla campagna di Black Ops 2) ma anche nell'abilità degli sviluppatori di coniugare il dinamismo di Call of Duty con una narrazione più matura e complessa, sicuramente meno schizofrenica di quella dei Modern Warfare.
Ecco dunque che intorno a Call of Duty: Black Ops 3 si sono concentrate le attenzioni dei fan della serie, desiderosi di scoprire cosa ha in serbo per loro lo sviluppatore californiano. Il menù, quest'anno, è particolarmente ricco, grazie a un po' di sorprese che vanno ad affiancarsi all'ormai classico trittico campagna/multiplayer/zombie.
Per familiarizzare con il nuovo sistema di movimento, diretta evoluzione di quello visto in azione in Advanced Warfare, Treyarch ha creato una modalità chiamata Corsa Libera. Se volessimo fare un paragone diremmo che è una sorta di Mirror's Edge senza velleità narrative, nel quale dovrete superare dei livelli zeppi di piattaforme, salti e ostacoli nel più breve tempo possibile. Un'idea azzeccata, che vi consentirà di imparare a concatenare salti, scivolate e corse sui muri lontani da avversari ostili, oltre che di divertirvi con una manciata di sfide di difficoltà crescente e leaderboard online.
Una volta presa confidenza con i controlli vi potrete gettare sulla campagna, quest'anno con due novità sostanziali. La prima è la possibilità di sbloccare tutte le missioni e giocarle nell'ordine preferito, anche partendo dall'ultima. La reputiamo un'opzione innocua per i più, ma che diventa utile per coloro che si sono arenati in un punto del gioco e vogliono vedere come prosegue la storia.
La seconda novità è la possibilità di giocare in cooperativa, a due in locale tramite split screen e a 4 giocatori online. Come sempre la coop dà una marcia in più ad una campagna, un po' per il fattore umano visto che è sempre divertente condividere con altre persone gli stessi momenti di gioco, un po' perché gli sviluppatori hanno dovuto disegnare livelli dal respiro più ampio del solito, con mappe più grandi e sviluppate su più livelli, così da consentire a chiunque di trovarsi a suo agio col proprio stile di gioco e setup delle armi. In quattro, con il livello di difficoltà settato verso l'alto, alcuni scontri sono davvero gratificanti, con tanti avversari piuttosto coriacei da abbattere, alcuni dei quali di dimensioni davvero enormi. In altre sequenze le battaglie e i livelli sono più classici, ma comunque piuttosto godibili.
Grazie a qualche buon espediente narrativo, Treyarch ha cercato di infilare nella campagna praticamente tutto quello che l'ha resa famosa in questi anni (non diciamo oltre per non rovinare la sorpresa), con la conseguenza che molti livelli sono originali, alcuni sorprendenti, altri persino un po' troppo folli. Guiderete mezzi di trasporto, assedierete giganteschi carri armati e vi infiltrerete in bui sotterranei zeppi di robot. Una varietà di scenari davvero ottima, che solo in alcuni rari casi non funziona a dovere per alcune scelte un po' azzardate di design, come il disattivare il visore notturno in un ambiente buio con avversari che vi corrono incontro, o per una reattività non sempre brillante dell'intelligenza artificiale, un po' miope nel non vedere i suoi compagni cadere sotto i vostri colpi silenziati.
La deriva psicologica che la storia prende a circa metà delle 8-10 ore necessarie a portare a termine la campagna a livello normale, garantisce un finale a sorpresa, ma per alcuni potrebbe risultare un po' indigesta. Le vicende si ingarbugliano un po'e gli echi di Matrix e Inception potrebbero non essere particolarmente adatti ad una platea ampia come quella di Call of Duty.
Sicuramente dopo il finale ci sarà da discutere, c'è chi lo farà andandosi a leggere il riassunto su Wikipedia e chi rigiocandosi l'intera storia, quello che è sicuro è che i bivi di Black Ops 2 non sono più presenti e le vicende narrate saranno le stesse per tutti.
La rigiocabilità è però garantita da due elementi: uno è il livello di difficoltà realistico, quello che vi farà morire dopo un unico colpo di arma da fuoco, che spingerà a riunire quattro giocatori per arrivare alla fine in tempi ragionevoli. Il secondo è la modalità Incubo, che si sbloccherà terminata l'ultima missione e che reinterpreterà l'intero gioco levandovi i Cybercore e infarcendolo di zombie. Una trovata davvero originale e divertente, che raddoppia la longevità di questa modalità. Senza considerare Dead Ops. Arcade II, un divertente twin stick shooter nascosto tra le pieghe della base mobile, e alcune missioni virtuali all'interno di un simulatore bellico.
L'inesperienza non solo del team di sviluppo, ma dell'intera serie nelle cooperative online si nota anche da una scelta a nostro avviso davvero poco azzeccata, ovvero quella di teletrasportare tutti al check point successivo non appena un giocatore raggiunge questa linea immaginaria. Colui che è in testa o i giocatori nelle sue vicinanze non noteranno grossi cambiamenti, dato che verranno fluidamente introdotti nella sequenza successiva, gli altri invece verranno bruscamente teletrasportati nel punto in cui sono i compagni.
Non è una scelta particolarmente elegante, ma in tanti hanno già fatto una cosa del genere. Il problema è che Treyarch ha scelto di non fermare il gioco durante il caricamento dei nuovi assets con la conseguenza che i giocatori teletrasportati termineranno il caricamento del nuovo livello a metà di un filmato o addirittura una volta che questo è terminato, spesso non capendo quello che è successo.
Facciamo un esempio: voi state combattendo mentre un compagno arriva alla fine del livello. Quest'ultimo vede un pulsante, lo preme e si lancia nel vuoto per evitare un'esplosione, finendo nell'acqua. La sua esperienza è stata ottimale, senza interruzioni tra il momento di gameplay e le cut-scene. Diversa è l'esperienza vostra e di tutti coloro che si trovano lontani da quella "gazzella". Il vostro gioco, infatti, verrà interrotto, non importa che siate nel bel mezzo di una sparatoria o durante la gestione dell'inventario, e vi troverete a fissare una schermata di caricamento. Questo terminerà dopo qualche secondo, ma più che sufficiente per non farvi vedere il momento nel quale il compagno preme il pulsante e si getta. Vi ritroverete semplicemente nell'acqua senza sapere il motivo, nonostante abbiate potuto sentire l'audio del filmato che vi farà intuire qualcosa, anche se non tutto. A nostro avviso è una scelta poco felice, che potrebbe privare alcuni giocatori di importanti parti della storia.
Un altro elemento non particolarmente riuscito è il bilanciamento dei vari poteri Cybercore. Alcuni sono decisamente utili, altri un po' meno. Gli sviluppatori avrebbero potuto limitarli in modo da tenere solo quelli principali senza per questo diluire troppo le idee in varianti alla fine poco utilizzabili. Un'altra cosa che non abbiamo apprezzato è come a volte non si capisca da che parte arrivino i colpi, con la conseguenza che vi troverete agonizzanti a terra prima ancora di avere la possibilità di reagire.
Nel complesso, però, la campagna di Black Ops 3 si lascia giocare più che volentieri, con qualche scena molto forte, diverse buone idee di design, molta varietà, ma nessun picco davvero epico. Quello che le manca, forse, è un po' di coraggio sotto il profilo del gameplay e del design, coraggio che aveva sempre caratterizzato i precedenti lavori di Treyarch.
Dove Treyarch stupisce è nel quantitativo di contenuti davvero notevole inserito all'interno del disco, forse il più ampio destinato al "single player" che va ad affiancarsi ad un'altrettanto ricca offerta per zombie e il multiplayer.
Coloro che acquisteranno le edizioni limitate del gioco potranno mettere le mani su ben due campagne zombie. La prima sarà una loro esclusiva e si chiamerà The Giant e non sarà altro che una rivisitazione di Der Rise, la modalità zombie di World at War. La seconda, invece, sarà disponibile per tutti. È chiamata Le Ombre del Male e vi catapulterà in uno scenario davvero ispirato, una via di mezzo tra la Rapture di Bioshock e le atmosfere di Fallout 4. Qui interpreterete un personaggio scelto tra un Mago, una Femme Fatale, un Detective e un Pugile, catapultati in una dimensione da incubo per cercare la redenzione.
Il cast ingaggiato per l'occasione è d'eccezione e vede nomi come Jeff Goldblum (Jurassic Park, Independence Day), Heather Graham (The Hangover 1-3, Californication), Neil McDonough (Captain America: The First Avenger, Band of Brothers), Ron Perlman (Sons of Anarchy, Hellboy) e Robert Picardo (Star Trek: Voyager, Stargate SG-1) prestare i loro volti e le loro voci per l'occasione.
Dal punto di vista delle meccaniche, la struttura di base è quella classica, solo che si torna ad interpretare "normali" soldati, privi dunque di tute speciali o innesti cibernetici, in grado di donare loro poteri sovrannaturali che si sarebbero mal sposati con l'atmosfera da anni '40 di Le Ombre del Male. Sono molto più in tema, invece, strane caramelle allucinogene in grado di donare particolari poteri a chi le ingoia, oltre che particolari postazioni che vi trasformeranno in un mostro degno di The Darkness. A questa mutazione sono legate nuove meccaniche di combattimento, ma anche alcuni segreti che dovrete essere bravi a scovare.
Il mostro, infatti, potrà usare i suoi tentacoli per appendersi su determinate sporgenze o la sua elettricità per attivare alcuni interruttori. State dunque attenti a tutti i suoni, alle scritte sul muro e alle indicazioni luminose, perché Treyarch ha infarcito la modalità di easter egg e cose da scovare. Le Ombre del Male ci ha piacevolmente stupito anche per le musiche e l'ambientazione, che rendono questo nuovo zombie davvero stiloso e originale.
Ultimo, ma non ultimo, troviamo il multiplayer. Proseguendo nel solco tracciato da Advanced Warfare, Treyarch ha ulteriormente evoluto la mobilità dei suoi soldati virtuali, garantendo loro movimenti quasi a 360°, anche in aria. Fino a quando non si esaurirà il boost del movimento, infatti, potrete continuare a dare nuovi impulsi al vostro soldato, decidendo quindi se avere un unico salto che vi proietterà in alto, o se dare piccoli colpetti, in modo da ottenere traiettorie più lunghe. I giocatori più esperti combineranno queste possibilità con scivolate, corse sui muri o scarti di lato mentre si è in aria, dando vita a quelle che potrebbero rivelarsi le partite più dinamiche e spettacolari della serie. Si potrà, infatti, anche combattere sott'acqua, per creare diversivi e agguati sempre nuovi.
A queste capacità di movimento si abbina uno Specialista, ovvero un personaggio con un determinato "superpotere" che in pieno stile Destiny vi darà nuove opzioni offensive. Si andrà da un arco in grado di far fuori un avversario con un solo colpo a granate che scateneranno uno sciame di insetti killer, passando per la capacità di velocizzare le score-streak, diventare invisibili o vedere i nemici attraverso i muri.
Alcuni di questi poteri sono molto utili in qualsiasi circostanza, altri solo in alcune modalità (ci viene in mente la possibilità di muoversi più velocemente in Cattura la Bandiera), mentre altri praticamente inutili. Anche in questo caso Treyarch avrebbe potuto limitare il numero di opzioni a disposizione, al posto di darne 18 tra le quali alcune davvero poco pratiche. Inoltre l'avere personaggi prestabiliti limita molto le possibilità di personalizzazione del proprio Avatar, elemento che ha ancora in Advanced Warfare il suo zenith.
Il problema del bilanciamento è forse quello che andrà curato maggiormente nelle prossime settimane, soprattutto considerando le velleità eSport di Black Ops 3. Anche le armi, infatti, sembrano aver bisogno di una regolata, con il Man-of-War un po' troppo potente rispetto alle altre bocche da fuoco.
Ogni arma sarà personalizzabile in maniera piuttosto profonda grazie a nuovi attachment, sbloccabili sia utilizzando intensivamente lo stesso ordigno, sia trovando le personalizzazioni nel Mercato Nero di Danny, un personaggio molto simile a Xur. Questa funzionalità vi consentirà di utilizzare le Cryptokey che guadagnerete nel gioco per ottenere oggetti esclusivi.
La personalizzazione estetica delle armi è invece ottima e vi consentirà di applicare nuovi gingilli e di rivestire le armi a vostro piacimento. La classe verrà gestita attraverso il Pick 10, ovvero quella funzionalità che vi consentirà di equipaggiare un massimo di 10 oggetti, liberamente abbinabili. Le scorestreak saranno invece gestite separatamente.
Per quanto riguarda le mappe, ve ne saranno 12, tutte di medie dimensioni e di buona fattura, mentre le modalità di gioco 11. Tra queste figurano le classiche Cattura la Bandiera, Deathmatch a squadre, Uccisione Confermata e Dominio. L'unica novità è rappresentata da Salvaguardia, una modalità nella quale gli attaccanti devono scortare un androide da un punto all'altro della mappa, standogli vicino per farlo camminare e riavviare nel caso in cui gli sia finita l'energia. I difensori, invece, devono impedire che questo accada, impedendo agli attaccanti di scortare il robot a destinazione. Simpatica, ma nulla più.
Per il lato competitivo, Treyarch ha pensato a un paio di accorgimenti per rendere più semplice sia la trasmissione delle partite, sia più spettacolari gli incontri. L'interfaccia è stata ridisegnata per i broadcaster, in modo da poter personalizzare velocemente le grafiche e le statistiche di gioco, così da poter raccontare meglio l'incontro.
Per l'organizzazione dei match, invece, ha pensato alla modalità draft, un'idea presa di peso dai MOBA. In altre parole prima di ogni partita ogni team dovrà decidere se bannare o proteggere un determinato oggetto, Specialista o abilità, così da limitare le opzioni tattiche o i punti di forza degli avversari. Come idea non ci sembra malvagia, anche se la tensione e la tattica che stanno dietro alle scelte di un DotA 2 o LoL sono di un altro spessore.
Anche in questo caso quello che forse manca a Black Ops 3 è il guizzo capace di far fare il salto alle modalità online. Le mappe sono piacevoli, le modalità ormai sono rodate e il sistema degli specialisti è divertente, anche se un po' derivativo. Sembra un comparto molto solido, ma che manca di apportare quelle novità che in tanti aspettano, come magari un po' di distruttibilità o modalità più varie, a bordo di mezzi di trasporto o con qualche guizzo di design particolare, come le mappe sviluppate in verticale da giocare col rampino di Advanced Warfare.
Dal punto di vista tecnico gli sviluppatori si sono concentrati nel realizzare un motore grafico in grado di reggere in maniera granitica i 60 frame al secondo, in qualsiasi modalità. Il prezzo da pagare sono le solite geometrie un po' squadrate degli ambienti, alcune texture non bellissime e l'assenza della fisica. Va però apprezzato lo sforzo di aver creato livelli sempre piuttosto ampi e articolati per permettere a quattro giocatori di non pestarsi i piedi. Buono come al solito il comparto audio, con un ottimo doppiaggio originale (buono quello italiano), e dei discreti effetti sonori.
Alla fine dei conti quello che manca a questo Call of Duty: Black Ops 3 è, sportivamente parlando, il colpo di reni finale. Il pacchetto di Treyarch stupisce per la quantità di contenuti, fornendo in un'unica soluzione due campagne, co-op, Dead Ops Arcade II, due modalità Zombie (una per chi comprerà le edizioni deluxe del gioco) e il multiplayer. Che siate un amante dei non morti, delle sfide competitive o della storia, in questo CoD avrete molto con cui giocare.
Il confezionamento, però, sembra estremamente professionale ma privo di quella verve creativa che ha caratterizzato i precedenti lavori di Treyarch. Lo sviluppatore di Santa Monica ha provato a stupire con una trama dai risvolti psicologici e alcune scene molto sanguinolente, senza però colpire perfettamente nel segno.
Online il gioco è molto solido e siamo curiosi di scoprire se le nuove opzioni per il broadcasting e gli eSport verranno bene accolte dai giocatori professionisti, che dovranno abbandonare la scena Xbox a favore di quella PlayStation.
Le Ombre del Male ci sembra invece una modalità davvero riuscita, ma da sola non basta a far raggiungere l'eccellenza a un capitolo che sicuramente soddisferà i fan di Call of Duty, ma non farà innamorare tutti.