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Call of Duty: Black Ops

Analizziamo il gioco dei record a sei mesi dall'uscita.

Tanto tuonò che piovve, viene da dire, visto che scrivere una valutazione a posteriori su quello che è stato il blockbuster per eccellenza del 2010 suona come cercare di comprendere le proprietà benefiche dell'acqua calda per chi soffre di geloni.

Cosa si può dire di un gioco che al Day One ha venduto oltre sei milioni di copie e due mesi dopo è arrivato a fatturare oltre un miliardo di dollari? Effettivamente non tutto il bene possibile, perché, obbiettivamente, non ci troviamo di fronte a un gioco perfetto sotto tutti i punti di vista, sopratutto in relazione alle qualità tecniche del multiplayer per Home Computer.

Immediatamente a ridosso della pubblicazione, infatti, a fronte di alcune magagne per le versioni console, si sono avuti numerosi problemi per quella PC sia per quanto riguardava la performance del motore grafico, sia sul fronte della qualità della connessione in multiplayer.

La modalità Domination è a tutt'oggi una delle più giocate per tutte le mappe a disposizione.

In molti al momento della pubblicazione avevano pensato che non ci sarebbero stati problemi di sorta vista l'esperienza accumulata in passato da Treyarch con World at War e invece il ritorno all'architettura client/server, tipica degli sparatutto PC (Modern Warfare 2 era stato gestito esattamente come le console, con un sistema di lobby automatizzato), è stato foriero più di forum al napalm che di flessibilità e migliori prestazioni.

Attualmente la maggioranza dei giocatori riesce a connettersi senza problemi con ottimi tempi di risposta ma una minoranza piuttosto consistente tuttavia non riesce ancora a giocare senza problemi: lag, stuttering e scarse prestazioni del motore grafico condizionano un'esperienza di gioco che le numerose patch susseguitesi nel tempo hanno risolto solo per un numero limitato di utenti.

Gli interventi correttivi si sono susseguiti fino a pochi giorni fa, ma nessuno è stato realmente risolutivo al 100% per cui, a fronte di una maggioranza che popola i server e gioca senza problemi, una minoranza ha suscitato (giustamente) parecchio clamore sui forum ufficiali (e non) rimarcando come, a sei mesi di distanza dalla pubblicazione, problematiche tutto sommato normali per questo genere di prodotti non sono state ancora risolte.

La possibilità di scommettere l'esperienza è sicuramente l'aggiunta più interessante del sistema di progressione di Black Ops.
L'opzione di registrare l'intera partita su server PC per riguardarla in seguito ha causato molti problemi di latenza extra.

La storia si è ripetuta, anche se in modo diverso, su console: a fronte di una versione Xbox 360 molto solida dal punto di vista delle prestazioni, molti utenti PS3 si sono lamentati di un gioco tecnicamente inferiore a quello messo in mostra dalla concorrenza, cui si sono aggiunti numerosi bug e problemi di connettività (in particolare le migrazioni delle lobby e i party), che hanno reso problematica l'esperienza di gioco fino a metà gennaio.

L'arrivo della patch 1.6 ha risolto la quasi totalità di questi problemi e aggiunto anche alcune delle funzionalità mancanti, rendendo molto simile la qualità del multiplayer delle due versioni console. Rimangono alcune differenze di prestazioni dovute al porting (il gioco è nato su Xbox360) ma la qualità dell'esperienza di gioco delle due versioni si può ormai considerare quasi identica.

Sul fronte dei contenuti proposti da Treyarch, il ragionamento da fare a bocce ferme è sicuramente diverso e in questo caso non si può sfuggire dal confronto con l'illustre predecessore targato Infinity Ward. Come avevamo avuto modo di rimarcare in sede di recensione, a fronte della perdita delle mai abbastanza osannate missioni cooperative, troviamo il ritorno degli zombie di World at War con mappe e modalità di gioco dedicate. Alla valanga di modalità per il multiplayer già viste per Modern Warfare 2, se ne sono aggiunte quattro nuove che hanno portato qualche elemento di varietà rispetto a quella che altrimenti sarebbe stata una semplice riproposizione di quanto visto in precedenza.

Le nuove modalità hanno avuto un discreto successo, mentre il revival del coop-zombie è stato sicuramente gradito ma non ci sono dubbi sul fatto che il grosso della community sia rimasto ancorata al gameplay classico di Team Deathmatch, DM, Quartier Generale e Domination (tra le tante), che grazie all'ottima combinazione di mappe e varianti di gameplay, garantiscono anni di gioco anche al più schizzinoso degli appassionati.

Anche se i contenuti del multiplayer sono ottimi e abbondanti, Activision non si è fatta scappare l'occasione di rincarare la dose con i classici DLC che ovviamente non possono mancare anche per questo capitolo della serie.