Call of Salveenee, la satira è uguale per tutti - intervista
Marco “Alfieri” Guzzo, sviluppatore del gioco più discusso del momento, ci racconta la sua storia e le sue idee.
Call of Salveenee è il caso del momento. Un'estate particolarmente lenta e noiosa (come questa) ha sempre bisogno di qualche scandaluccio, e a questo giro ci hanno pensato i videogiochi a regalarcelo.
Marco "Alfieri" Guzzo è lo sviluppatore unico di Call of Salveenee, una sorta di gioco d'azione dai toni pesantemente satirici e dai riferimenti assai poco velati. A partire dal titolo è chiaro quale sia l'obiettivo della satira, anche se poi i temi si allargano fino a comprendere una polemica (anche questa ben poco velata) riguardante il mondo della comunicazione politica. Abbiamo quindi deciso di fare una chiacchierata con Marco per farci raccontare i suoi progetti e le sue idee.
Eurogamer.it: Ciao Marco, innanzitutto come ci si sente a essere i protagonisti della scena mediatica?
Marco Guzzo: Ricevo tonnellate di messaggi: risponderò a tutti, datemi tempo e non demordete! Ogni tanto mi fermano per strada per qualche selfie, in posizione di lancio-ruspa o facendo il "no" con il dito dedicato alla Mussolini, che ormai è diventato un meme. Altri mi chiamano per darmi suggerimenti, ci sono anche alcuni politici tra questi! Vorrei ringraziare tutti, mandare un "cinque" virtuale... ma non per me, per la scena indie italiana che sono sicuro ci regalerà tante soddisfazioni!
Eurogamer.it: Avevi messo in preventivo questi sviluppi della vicenda?
Marco Guzzo: In parte sì. Ho pubblicato altri lavori potenzialmente "esplosivi" ma non hanno ottenuto l'effetto sperato. Call of Salveenee invece è andato a segno.
Eurogamer.it: Quali sono questi altri progetti?
Marco Guzzo:Non posso dirti nulla, ma li trovi tutti sulla mia pagina Facebook.
Eurogamer.it: Come nasce Call of Salveenee?
Marco Guzzo: Ho sempre avuto la passione per i videogame, fin dall'età di tre anni e dalle partite a Super Mario. A livello professionale invece sviluppo da quando ne avevo dieci, di anni, con il mitico RPGMaker 2000. È il mio strumento di comunicazione preferito. Call of Salveenee nasce in maniera semplice: idee che trovo divertenti inserite nella mia passione, ciò che mi piace fare veramente, i videogiochi.
Eurogamer.it: Non solo passione, hai anche studiato per questo, giusto?
Marco Guzzo: Si, mi sono laureato in informatica a pieni voti.
Eurogamer.it: Call of Salveenee può essere considerato un videogioco satirico?
Marco Guzzo: Sì, esattamente. La definizione recita, se non ricordo male, pressappoco così: "inserimento di figure politiche o religiose in contesti palesemente ironici, distorti ed esagerati". Call of Salveenee rientra perfettamente in queste categorie.
Eurogamer.it: Allora entriamo nel vivo. Messaggio e ideologia, cosa vuoi comunicare con questo videogame?
Marco Guzzo: Innanzitutto il messaggio mi pare che sia stato colto solo per metà. Non si tratta di un gioco basato esclusivamente sulla figura di Salveenee, ma soprattutto sul comportamento populista dell'italiano medio. Non è un caso che i like di Facebook rappresentino il punteggio del giocatore.
Eurogamer.it: E i marò come entrano in questa visione?
Marco Guzzo: I marò rappresentano il pensiero unico del populista medio. I marò sono persone, con le loro famiglie, ma nel mondo ci sono ben altri problemi, molto, molto più gravi. Inoltre lasciami dire che la satira non è il motivo del disagio ma lo strumento migliore con cui ragionarci sopra criticamente informandosi. Ecco, informarsi e analizzare criticamente, questi sono i modi per migliorare la società, non scagliarsi contro la satira. Abbraccio virtualmente i marò e le loro famiglie, contro cui non ho assolutamente nulla.
Eurogamer.it: Marco stai bruciando le tappe, la domanda sulla satira era più avanti!
Marco Guzzo: Ha ha, perdonami, ci tengo molto a certi concetti...
Eurogamer.it: Allora adesso ti faccio una domanda difficile, per chi voti?
Marco Guzzo: Per nessuno. Vedi, io mi reputo una persona di scienza. Amo la scienza e la studio da sempre. Quello che mi piace dell'approccio scientifico è che non ci sono opinioni in questo campo; le opinioni sono il campo della politica. Qualsiasi partito che conosco ha sempre "tirato sfondoni" (ndR: errori grossolani) in campo scientifico: dalle bufale sugli OGM al supporto di crimini come il "metodo" Di Bella.
Il problema è che ci sono troppo pochi scienziati o tecnici in politica, e spesso si tende a votare il più carismatico. Questo criterio non garantisce assolutamente il livello intellettuale delle scelte che poi verranno prese una volta al potere. Inizierò a votare quando troverò un partito che informi sempre correttamente i cittadini su tutti i temi, soprattutto quelli scientifici.
Eurogamer.it: Cosa pensi della Lega?
Marco Guzzo: Semplice, la Lega è un partito. Vedi sopra per quello che penso dei partiti.
Eurogamer.it: I sostenitori della Lega usano un'argomentazione principe: gli immigrati sono troppi, gli italiani hanno un diritto di priorità sulle risorse italiane. Cosa ne pensi?
Marco Guzzo: Non farmi discorrere su questi temi. Ammetto di avere una scarsa cultura politica, economica e storica. So soltanto che odio vedere la sofferenza, ovunque essa sia, Italia o Africa; mi piacerebbe vedere qualche problema risolto attraverso i due strumenti che io ritengo fondamentali, l'istruzione e lo sviluppo di un'economia sostenibile.
Eurogamer.it: Torniamo alla satira. Quando si verificarono i tragici fatti di Parigi nella redazione di Charlie Hebdo la politica si schierò compatta in difesa della satira...
Marco Guzzo: Esatto, incoerenza pura: siamo tutti Charlie con l'ideologia degli altri. Ma sono sicuro che chi ha fatto certe affermazioni possa fermarsi un attimo e capire che un videogioco del genere è qualcosa di goliardico e del tutto scherzoso. Come le vignette di Charlie. Potremmo dire che Caluri e Pagani con Don Zauker facciano lo stesso tipo di satira religiosa, mentre altri all'interno dello stesso Vernacoliere (rivista che adoro, nonostante io sia un pisano) fanno politica. Non si capisce però perché un certo tipo di satira nei fumetti, riviste e comizi vada bene, mentre nei videogiochi si creino queste polemiche.
Eurogamer.it: Violenza e videogiochi, secondo te qual è il rapporto tra i due?
Marco Guzzo: I videogiochi sviluppano la curiosità, attività mentale e in alcuni casi anche cultura. Fanno sfogare e portano divertimento. Facendo questo abbassano di molto il livello di violenza nella società.
Eurogamer.it: E le stragi di studenti negli Stati Uniti?
Marco Guzzo: Certo i videogiochi sono presenti nella cultura teen americana ma il rapporto causa-effetto non regge. I videogiocatori sono milioni. Tanto vale pensare che sia l'acqua che beviamo a causare la violenza! I videogiochi fanno parte della società e aiutano a pensare e capire cosa va fatto e non va fatto. Se un individuo nasce in ambienti violenti è quella la causa della violenza. Non il videogioco.
Eurogamer.it: Esattamente, ma l'ambiente comprende anche il videogioco...
Marco Guzzo: Vogliamo vedere quante risse (e morti) avvengono negli stadi e quante se ne verificano in tornei mondiali di videogiochi? Nonostante ci siano poliziotti in tenuta antisommossa allo stadio e ci siano cori razzisti, il calcio NON istiga alla violenza. I motivi sono da trovarsi fuori.
Eurogamer.it: L'altra accusa che ti viene rivolta è relativa alla facile pubblicità che potresti ricavarne; cosa rispondi?
Marco Guzzo: Che non c'è nulla di facile nel fare un videogioco! Mettete mani su un motore come l'Unreal Engine e imparate a programmare e ditemi se è facile! Codice, matematica, fisica, grafica 3d, luci, game design e tutto il resto.
Eurogamer.it: Ma chi ti critica non si riferisce al lato tecnico, ma a quello promozionale.
Marco Guzzo: La pubblicità sulla mia persona non m'interessa affatto, ciò che mi interessa è la pubblicità sui lavori che faccio, è molto bello vedere gente che apprezza e offre consigli costruttivi. Ringrazio chiunque si sia avvicinato a Call Of Salveenee. Aggiungo che non è l'unico gioco a cui ho lavorato. Ho in cantiere anche Mendeleev vs Zombie, un gioco che insegna concetti di chimica dedicato alle scuole superiori. Un misto tra Minecraft con la tabella periodica e un survival horrror.
Eurogamer.it: Allora parliamo di videogiochi! Generi e titoli preferiti?
Marco Guzzo: Adoro i GDR, le avventure grafiche, gli indie game e gli strategici. Sono un fan sfegatato della serie Baldur's Gate e di Monkey Island; figurati che alla mia festa di laurea ho festeggiato con in mano un pollo di gomma con carrucola in mezzo!Per quanto riguarda i titoli recenti, mi è piaciuto molto anche The Stanley Parable, un gioco totalmente assurdo ma che rende evidente il "peso" delle nostre scelte in chiave ironica. Concludo citando anche due titoli italiani che amo follemente: Doom&Destiny, un RPG italiano tanto appassionante quanto demenziale, e Grezzo2, l'emblema del trash italiano trasposto in un FPS.
Eurogamer.it: E Call of Salveenee? In che genere lo incaselliamo? Ci saranno delle feature particolari?
Marco Guzzo: In un genere tutto suo: lo spararuspe in terza persona!I miei piani includono feature come boss, finali alternativi e minigame contro l'istigazione alla violenza pieni di gattini da coccolare.
Eurogamer.it: Qualche dettaglio: piattaforme, prezzo, ma soprattutto, data di rilascio?
Marco Guzzo: Per la data di rilascio dipende da come andrà la campagna di crowdfunding che sto per lanciare. Stessa cosa dicasi per le piattaforme: con i giusti finanziamenti potrei portarlo facilmente anche su console. Per quanto riguarda il prezzo invece, se ti chiami Gianluca Buonanno (parlamentare europeo della Lega Nrd, ndR) il gioco costa soltanto 500.000 euro, altrimenti, come sempre affermato, è totalmente gratuito per chi condivide il trailer su Facebook. Ovviamente sto scherzando, il gioco sarà gratuito anche per Buonanno, basta che prometta di impegnarsi a comprendere che il gioco è satirico e non ha intenzione di ledere nessuno!
Eurogamer.it: Abbiamo letto che hai in programma altri giochi con protagonisti altri personaggi della politica; puoi parlarci di questi nuovi progetti?
Marco Guzzo: Sì, tempo e risorse permettendo non escludo di farne uno su Renzie e forse qualcosa su Berluscony. La scena politica italiana regala tante idee interessanti: dagli 80 euro lanciati come shuriken allo "Shish", reso famoso grazie a ChristianIce (uno dei miei YouTuber preferiti).
Per Berluscony e Salveenee alla Rai su Agorà è stato annunciato un matrimonio tra loro due, perciò perché non azzardare una visual novel in stile dating sim? Mi piacerebbe anche collaborare con qualche mangaka italiano, qui siamo pieni di artisti sconosciuti che fanno disegni bellissimi, perché non metterli in un videogioco?
Eurogamer.it: Abbiamo visto l'intervista su LA7; com'è stata l'esperienza del primo contatto coi politici italiani?
Marco Guzzo: Un po' squallida, ma mi son comunque divertito. Non sono stato avvisato della presenza della Mussolini in studio, e già qui ci vedo un difetto di onestà. La trasmissione è subito diventata un talk show in cui il diritto di parola era esclusiva di Morelli e Mussolini, che, tra l'altro, hanno dato sfoggio di grande ignoranza in diversi argomenti, oltre che fare affermazioni totalmente false sul gioco.
Invito loro, del tutto pacificamente, ad una maggiore onestà intellettuale, mentre ringrazio Parenzo e le altre due giornaliste che con cognizione di causa hanno difeso il gioco e il diritto di satira. Grazie.
Eurogamer.it: Ultima domanda Marco, particolarmente difficile, sei pronto?
Marco Guzzo: Vai!
Eurogamer.it: Ma alla fine i muletti diventeranno effettivamente delle ruspe?
Marco Guzzo: Ha ha, sì ma solo acquistando il DLC "True Ruspah For True Padania's Soldiers"!
Ovviamente scherzo!