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Capsized

Orti botanici alieni.

Quanti platform avete giocato in vita vostra? Qui in redazione ad Eurogamer.it praticamente milioni ma ogni volta c’è qualcosa di inspiegabile che ci spinge a prendere in mano il pad e affrontare l’ennesima sequela di salti, sparatorie e ricerca di bonus nascosti. Capsized non fa eccezione e conferma della tradizione che vede Steam come inesauribile serbatoio di produzioni indipendenti che fanno un uso intenso della fisica e delle buone idee per realizzare un titolo di qualità.

Anche questo Platform, uscito da pochi giorni fa sulla piattaforma digitale di Valve, ha molto a che vedere con un titolo simile recensito la settimana scorsa intitolato Beep: se in quell’occasione era la fisica peculiare del protagonista (un robottino su ruote dotato di raggio traente) a fare da catalizzatore, stavolta l’ambientazione e i protagonisti sono diversi ma il gameplay è molto simile.

In Capsized controlliamo infatti un astronauta precipitato con i suoi compagni sulla superficie lussureggiante di un pianeta alieno: scopo ultimo del nostro eroe sarà quello di darsela a gambe da questo luogo inospitale il più velocemente possibile visto che piante tossiche, insetti mutanti, animali aggressivi e la tribù di alieni nativa del luogo non gradiranno la sua presenza.

Per sopravvivere alle minacce di questo luogo, composto da un numero piuttosto consistente di livelli a tema, la sequenza è sempre la stessa: si entra in un punto e si esce dall’altro. Nel mezzo troviamo una sfida mediamente piuttosto difficile con creature da abbattere, salti da compiere ed enigmi da risolvere.

Gli alieni di Capsized non scherzano. Dateci dentro se non volete finire male…
Le zone meno accessibili presuppongono la soluzione di enigmi che prevedono l’uso di tutti i gadget a nostra disposizione: rampino, repulsore, armi, jetpack.

Oltre alla difficoltà, ciò che caratterizza Capsized rispetto al suo concorrente è il maggior numero di varianti del gameplay che derivano dal numero di gadget a disposizione del nostro intrepido astronauta. Oltre a vari tipi di armi dalle munizioni limitate che si possono usare in determinate situazioni, alla base del gameplay di Capsized troviamo tre elementi ben distinti: il rampino in stile Bionic Commando, il repulsore e il jetpack.

Con il primo è possibile sbizzarrirsi in una serie di acrobazie utili per muoversi da una parte all’altra della mappa senza nemmeno toccare terra; ma è chiaro fin dai primi livelli che imparare a muoversi fluidamente in stile Tarzan è una componente essenziale del sistema di movimento. Con l’aumentare della difficoltà, aumentano infatti anche i salti da compiere alla perfezione e quelli alla cieca che vanno oltre i bordi dello “scenario conosciuto”.

Il rampino non serve solo per attaccarsi alle pareti ma anche per attrarre a sé oggetti di vario genere come massi e altre strutture metalliche: questi possono essere spostati per aprire un passaggio, ammonticchiati per raggiungere una zona scarsamente accessibile o anche usati come arma per colpire nemici poco mobili. In quest’ultimo caso torna utile proprio il repulsore che in concomitanza con salti e oscillazioni del rampino può sparare molto lontano oggetti decisamente più grossi del protagonista.

Da buon estimatore della tecnologia, e a patto di trovare il carburante necessario, il nostro cosmonauta può anche sfruttare le caratteristiche propulsive del jet pack collegato alla tuta spaziale, molto utile per arrivare in zone inarrivabili giocando con la fisica che spesso corrispondono a stanze segrete piene di bonus da accumulare in vista delle prove più impegnative.

Per avere un’idea precisa di come si gioca Capsized ecco un filmato illustrativo del gameplay che illustra molto bene la varietà di situazioni cui è possibile andare incontro in questo gioco, oltre alle notevoli qualità del motore grafico con livelli estremamente ben caratterizzati e una fisica eccellente.

Elvin alle prese con il pianeta alieno di Capsized.

In definitiva, Capsized è sicuramente un ottimo platform capace di garantire parecchie ore di divertimento agli appassionati di questo genere: è più difficile della media ma anche molto più ricco di situazioni e varianti al classico gameplay a enigmi che ultimamente va per la maggiore su Steam.

Questo grazie soprattutto a un ottimo level design e a un sistema di combattimento che obbliga a mescolare abilità manuale nel movimento/combattimento e parecchio pensiero laterale nel risolvere gli enigmi più complicati. L’uso di un pad analogico è vivamente consigliato ma anche con mouse e tastiera ci si difende discretamente bene, dopo il giusto periodo di pratica. Isomma, se i platform sono il vostro pane, fateci più di un pensierino perché Capsized, per quanto non sia un super innovativo, appartiene a quella categoria di giochi che fanno della combinazione tra Steam e la scena indie una minaccia mortale per il vostro tempo libero.

8 / 10