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Carcassonne - recensione

Lo storico boardgame debutta su Switch.

Quando si parla di Carcassonne (ideato da Klaus-Jürgen Wrede), si fa riferimento a uno di quei giochi da tavolo che la community tavolo ha consacrato come punto di riferimento nei "GdT" moderni. Una vera e propria nuova "Golden Age", quella dei giochi di società, alimentata da una costante crescita di appassionati e di numeri sul mercato.

Tra i tanti, Ticket to Ride, Coloni di Catan e appunto Carcassonne, sono indubbiamente i maggiori esponenti di questo movimento; parliamo di prodotti che hanno saputo vendere milioni di copie nel mondo, si sono arricchiti da nuove espansioni e conseguito importanti premi, trasformandosi lentamente in dei veri e proprio gateway per introdurre il GdT moderno alle nuove leve.

Dopo svariati passaggi digitali su altre piattaforme (tra cui il mondo mobile e Xbox Live), il titolo di Wrede sbarca anche su Nintendo Switch grazie ad Asmodee Digital. Un matrimonio, quello tra GdT e Switch, dall'enorme potenziale ludico, come ha in parte dimostrato un titolo che si rifà in maniera piuttosto lampante ai concetti base del boardgame, Super Mario Party.

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Purtroppo però dobbiamo ammettere che, dopo alcune partite svolte sulla versione digitale di Carcassonne, le potenzialità di questa intrigante unione non sono state espresse al massimo. Se il divertimento e la parte strategica del gioco (mitigata da una percentuale di casualità data dalla pesca delle tessere)  rimangono simili in tutto e per tutto alla versione da tavolo, è nella realizzazione e nei contenuti che troviamo qualche mancanza su cui non si può soprassedere.

Prima di addentrarci in queste magagne, è bene spiegare brevemente cosa sia Carcassonne per chi non lo conosce. Il titolo, sebbene di origine tedesca, in realtà è ambientato all'interno dell'omonima cittadina francese di Carcassonne, località famosa per le sue mura e fortificazioni.

Da due a sei giocatori, attraverso l'utilizzo di tessere quadrate, devono cercare di costruire una mappa comune, stando però attenti a non far guadagnare troppi punti agli avversari. Punti che sono acquisiti attraverso la costruzione di città (più è grande la cittadella, maggiori sono i punti che si guadagnano), circondando le tessere con i monasteri, costruendo strade e cercando di accaparrarsi il possesso dei campi che circondano le città completate.

La componente strategica è fondamentale. Il piazzamento di un singolo Meeple può davvero ribaltare il risultato della partita.

Eccezione fatta per questi ultimi, i punti vittoria si guadagnano in due momenti precisi del gioco: durante la partita nel momento in cui si consegue uno degli obiettivi sopracitati e alla fine della stessa. Chi avrà guadagnato più punti alla fine della partita, sarà eletto vincitore.

Senza entrare troppo nei dettagli delle regole, Carcassonne offre un'esperienza light, facilmente digeribile anche da chi non abbia dimestichezza con questo tipo d'intrattenimento. Inoltre la versione base del gioco offre già due espansioni comprese nel pacchetto, aumentano (seppur non di molto) la variabilità della partita. Una terza espansione, chiamata "Locande e Cattedrali", è disponibile all'acquisto su Nintendo eShop.

Nonostante la qualità del prodotto originale, l'adattamento su Nintendo Switch soffre di alcune piccole imperfezioni che rendono un po' troppo "legata" l'esperienza di gioco. Tra le cose più fastidiose c'è sicuramente la mappatura dei tasti: il tasto di conferma di "fine turno" è lo stesso con cui si dispongono i meeple (i simpatici omini di legno) per prendere possesso di una strada, di un pezzo di città, e così via. Questa scelta porta spesso a confondersi, piazzando magari un meeple quando si vuole semplicemente passare. Mettere il posizionamento dell'omino e il passaggio del turno sullo stesso tasto, non è stata proprio un'idea geniale.

Oltre al gioco base, le espansioni disponibili sono tre. Due già all'interno del pacchetto, e una a pagamento.

A questo elemento si aggiunge la fastidiosa impossibilità di manovrare la telecamera durante il turno degli altri giocatori quando si gioca con la CPU. Intelligenza artificiale che, al contrario di quello che vi abbiamo descritto fino ad ora, è ben sviluppata e offre diversi livelli di "aggressività" ed esperienza per partite più o meno competitive.  

Tuttavia, la più grande mancanza di questa versione è l'online. Se è vero che giocare a fianco a fianco è uno dei valori aggiunti di un GdT e soprattutto di Switch, quando si parla di controparte digitale, non prevedere minimamente questa funzione è un piccolo autogol.

Nulla da ridire invece sulla parte tecnica. Graficamente il titolo ha subito un leggero restyling rispetto al passato, con addirittura qualche graziosa animazione, come ad esempio quelle che animano le città una volta completate.

Il dettaglio grafico, seppur non particolarmente estroso, è gradevole e colorato.

Quello che rimane di questo Carcassonne è quindi l'essenza del gioco che, nonostante i limiti palesati, non tradisce in termini di divertimento e coinvolgimento. Comprarlo o no dipende unicamente dalla voglia che avete voi di possedere questo titolo all'interno del vostro catalogo portatile dell'ammiraglia di Nintendo.

6 / 10