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Carmageddon: Max Damage - recensione

Il reboot di Carmageddon arriva su console, lasciandosi dietro una scia di sangue…e di nostalgia.

Era il 1997 quando Carmageddon sconvolse il mondo intero per la sua inaudita violenza. Il gioco per PC sviluppato dallo studio inglese Stainless Games proponeva delle pazze e sanguinarie corse su strada in cui arrotare e spiaccicare pedoni era non solo parte integrante del gioco, ma anche un elemento chiave del gameplay. Il titolo era talmente crudo e irriverente che fu proibito in alcuni territori come l'Australia e pesantemente censurato in altri (fra cui l'Italia), con zombie a sangue verde che sostituivano i pedoni umani. Il gioco ebbe comunque molto successo, vendendo 2 milioni di copie globalmente, e nacquero porting e addirittura sequel.

Carmageddon TDR 2000 fu però l'ultimo episodio prima che il franchise entrasse in un lungo standby durato fino al 2015, quando Stainless Games, che nel frattempo aveva riacquisito i diritti sul marchio, pubblicò un reboot per PC, Carmageddon: Reincarnation. Il gioco era però pieno di problemi e così si decise di produrre una versione riveduta e arricchita di contenuti, questa volta disponibile su PS4 e Xbox One, Carmageddon: Max Damage, che analizzeremo in questa recensione per capire la validità di questo reboot ulteriormente rimaneggiato, e quanto appeal possa avere un titolo simile al giorno d'oggi.

Appena ci si mette alla guida di una delle estrose auto disponibili si respira subito l'atmosfera tipica del franchise, che chi ha giocato all'originale o ai sequel ricorderà perfettamente. Tuttavia le emozioni nostalgiche si mischiano immediatamente ad altre non proprio positive. Al primo impatto visivo viene infatti da chiedersi se il gioco stia davvero girando su PlayStation 4, perché dettagli grafici, texture e mondo di gioco sembrano proprio al livello della scorsa generazione.

Un SUV della polizia alle costole e un branco di mucche di fronte a noi sul rettilineo…l'unica cosa da fare è schiacciare a tavoletta!

La sensazione di frustrazione aumenta quando ci si rende conto che la vettura è totalmente incontrollabile e che si fa fatica persino a fare una semplice curva senza sbandare (anche se fortunatamente è un problema più accentuato solo nelle vetture di basso profilo). Non parliamo poi di quando si subisce uno speronamento da parte degli avversari: saremo totalmente in assenza di controllo, senza avere la possibilità di sganciarci per svariati secondi, avendo buone possibilità di essere distrutti finendo schiantati su un muro.

Una volta metabolizzate queste frustrazioni iniziali, Carmageddon: Max Damage inizia però a delineare i suoi pregi. Le modalità disponibili sono Carriera, Gioco Libero e Multigiocatore Online. La carriera offre una serie di eventi in successione attraverso vari mondi di gioco, che potremo sbloccare accumulando punti nel corso delle competizioni. Queste si suddividono in diverse tipologie: gare classiche, in cui dovremo arrivare al traguardo per primi, gare in cui l'obiettivo sarà di conseguire il numero più alto di checkpoint disposti casualmente, gare in cui dovremo investire dei pedoni selezionati prima degli altri concorrenti, altre di autoscontro e infine una divertente caccia alla volpe.

Sicuramente la varietà di tipologie di gare non manca, così come il numero di vetture e di tracciati, decisamente alto e persino aumentato rispetto alla versione per PC, Reincarnation. Uno degli aspetti più gradevoli e riusciti della struttura del gioco è l'immensa estensione di ogni tracciato. Sebbene infatti il percorso di gara sia grosso modo delineato, si possono liberamente esplorare le immense mappe di gioco: sarà possibile scalare colline, salire sui tetti degli edifici, correre su lunghissimi litorali, e persino immergersi in laghi e mari. L'esplorazione è incentivata dalla presenza, nei posti più reconditi delle mappe di gioco, di gettoni di miglioramento, che potremo utilizzare per potenziare le nostre vetture nel garage.

Mentre corriamo verso il traguardo dovremo cercare di sopravvivere agli speronamenti avversari, e di raccogliere i potenziamenti tramite i barili disseminati sul percorso. Spesso non sarà facile.

Tutto il percorso è disseminato di pedoni da investire e da potenziamenti e bonus vari costituiti da barili, disposti in maniera capillare. I barili sono di vario tipo e colore in base alla categoria di arma o potenziamento che conferiscono. Per certi versi la grande estensione delle mappe e la possibilità di arrivare al traguardo seguendo percorsi arbitrari ricorda Fuel di Codemasters, con la differenza che qui, oltre alla libera esplorazione e al raggiungimento del traguardo finale, le gare si possono vincere anche distruggendo tutti gli altri avversari (ma non in tutte le tipologie di gare).

Investire pedoni e seminare distruzione servirà inoltre a beneficiare di tempo bonus per arrivare ai checkpoint. Oltretutto, distruggendo le auto avversarie si possono rubare loro punti, giri del percorso e persino il veicolo stesso, se non è ancora presente nel vostro garage. Tutti questi elementi sommati faranno perdere molto appeal al modo canonico di gareggiare, e la competizione si trasformerà in un sadico, cinico e spietato "destruction derby". Ad ogni scontro subito la nostra auto riporterà sempre più danni, fino a non riuscire più a muoversi, momento spesso prossimo all'esplosione. È possibile auto-ripararsi al costo dei punti, ed anche il respawn dall'ultimo punto del tracciato stabile (sempre al costo di punti), qualora finiste in anfratti o stiate per volare giù da un precipizio.

Le armi e i potenziamenti da raccogliere sono davvero vari e numerosi, e basterà fare un bel giro per la mappa di gioco per dotarsi di un valido arsenale con cui distruggere gli altri veicoli e collezionare punti. Il sistema di gioco premia inoltre con ulteriori bonus gli stili di guida più aggressivi, le uccisioni più violente e quelle in serie. Se amate il cinismo e seminare distruzione, Carmageddon: Max Damage avrà quindi tanto da offrirvi.

L'esplorazione delle mappe è fondamentale per trovare e raccogliere i Gettoni di Miglioramento, con cui potremo potenziare i veicoli al garage.

Se teniamo conto che le gare possono durare persino mezz'ora per via dell'impostazione delle stesse descritta poc'anzi, viene da sé che la carriera, peraltro abbastanza longeva, vi terrà impegnati per parecchi giorni, soprattutto se vorrete riuscire a collezionare tutte le vetture nel vostro garage (in totale ve ne saranno più di 30). La colonna sonora, che offre pezzi rock ed heavy metal è perfettamente consona all'atmosfera del gioco, e si adatta bene senza essere mai fastidiosa o troppo invasiva.

I pregi di Carmageddon: Max Damage finiscono però qui, ed ora parliamo dei difetti. Abbiamo già parlato dell'aspetto grafico non all'altezza dei tempi e soprattutto della piattaforma, ma a questo si aggiunge un frame rate di 30 fps spesso instabile (peraltro inaccettabile visto il grado di dettaglio). Infatti in situazioni concitate e investimenti a raffica, con sangue che scorre copioso sullo schermo, sarà facile che si scenda sotto i 20fps e che si verifichino fastidiosi effetti di tearing.

Le vetture sono molto spesso difficili da controllare, e benché alcune siano in grado di raggiungere i 180 miglia orari, è sconsigliabile il più delle volte raggiungere tali velocità, poiché la sensazione è medesima al pattinaggio su ghiaccio, e uno schianto suicida è quasi garantito. Inoltre solo fino a 6 vetture possono gareggiare contemporaneamente, un numero non adeguato a un titolo racing del 2016, specialmente in chiave multiplayer (visto e considerato che l'IA lascia a desiderare e vorrete confrontarvi con avversari più furbi). Grande assente è il multiplayer locale, che sarebbe stato sicuramente più che gradito. Se a questo aggiungiamo che le partite online scarseggiano e se ne trovano poche anche negli orari di punta, e che abbiamo anche riscontrato problemi ad entrare nelle sale d'ingresso delle partite online, la situazione peggiora drasticamente.

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Tra gli ulteriori punti dolenti, abbiamo constatato tempi di caricamento delle gare abbastanza lunghi e sopra la media, nonostante il gioco testato sia in versione digitale e quindi possa beneficiare dei tempi di caricamento più rapidi dell'hard disk.

Tirando le somme, Carmageddon: Max Damage è un prodotto che non riesce a centrare l'obiettivo. Forse il suo gameplay cinico, brutale e sanguinario poteva avere molto appeal 20 anni fa, ma dopo che la scena si è evoluta con GTA, Saints Row e compagnia, che offrono molto altro in più rispetto alle meccaniche chiave di Carmageddon, l'interesse che un simile gioco può suscitare nel grande pubblico è decisamente inferiore rispetto al passato. I problemi tecnici e la grafica non all'altezza dei tempi sono inoltre aspetti troppo penalizzanti, e mancano la fluidità e la facilità di controllo che ci si aspetta in un gioco di corse, seppur molto particolare. Non bastano un valido e sfaccettato editor di replay e oltre 90 potenziamenti per rendere questo gioco consigliabile ai più, specialmente al prezzo di lancio, non proprio budget, di €39,99.

Investire pedoni, mucche, orsi, coyote e persino pinguini può divertire certo, ma per quanto tempo? Dopo un po' la noia inizierà a subentrare, ben prima di aver terminato la carriera. Ci sentiamo quindi di consigliare Carmageddon: Max Damage ai giocatori che hanno apprezzato l'originale o i capitoli precedenti dello scorso millennio, o a chi non ha mai provato nessun capitolo della serie ed è incuriosito. Le novità rispetto a Reincarnation sono troppo poche per consigliare l'acquisto a coloro che lo posseggono, considerando anche che molti problemi permangono. A tutti gli altri consigliamo di aspettare una fortissima riduzione di prezzo per dargli una chance, sempre che la violenza smodata di questo titolo non infastidisca, altrimenti è proprio da evitare.

5 / 10