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Carmageddon Reincarnation, pars destruens - recensione

Uno dei più controversi giochi degli anni '90 torna a farci visita.

L'idea alla base di Carmageddon Reincarnation è piuttosto semplice: vestire quello che è stato una piccola icona degli anni '90 con un abito moderno, riadattato a gusti e canoni odierni. Il gioco ha per questo motivo destato la curiosità di più di un nostalgico appassionato, facendo leva su aspettative che, a seguito della nostra prova, crediamo siano state in parte disattese.

Come da tradizione ci troviamo di fronte ad un vero araldo dell'ignoranza videoludica. Una delle modalità del gioco, Carma Classico, incarna questa filosofia, poiché per vincere è necessario scegliere se investire tutti i pedoni sparsi per il livello, eliminare a suon di speronamenti gli avversari o cimentarsi in una "tranquilla" gara, con checkpoint sparsi all'interno della mappa. I confini fra queste tre attività, come è intuibile, sono assai labili e ogni partita è piacevolmente all'insegna del caos.

La sezione Carriera è dedicata al singleplayer e ci vedrà impegnati a superare una serie di livelli, da giocare fino a quando non si ottengono abbastanza punti da sbloccare la serie successiva. Al suo interno trovano spazio, oltre alla già citata Carma Classico, le modalità Fuggi Fuggi al Punto e Insegui i Pedoni, nelle quali guadagnare punti raggiungendo per primi rispettivamente un checkpoint o un pedone.

Quasi mai il gioco è piacevole a vedersi: la quantità di effetti è esigua e la loro qualità è bassa.

Ma vi troviamo anche la gara classica, chiamata Corsa Mortale, Frantuma Vetture, in cui demolire otto avversari prima degli altri, e Volpe e Segugi, una sorta di "ce l'hai" in cui è necessario fuggire dagli avversari per un totale di due o tre minuti senza essere toccati. In tutte le attività è possibile rubare punti o giri agli avversari distruggendoli a speronate o con i potenziamenti a nostra disposizione, fattori che aggiungono un pizzico di tattica alla formula.

I potenziamenti sono folli, come è lecito aspettarsi, e troviamo grandi classici come la gravità potenziata, le molle respingi-avversari o il detonatore di pedoni. La qualità di questi ultimi è però altalenante: emblematico è il caso dei raggi laser, disponibili in diverse varianti che però si differenziano solo in base al nome e non all'effetto prodotto, ossia un ingente danno inflitto ad un singolo bersaglio.. Esistono poi molte armi e potenziamenti le cui modalità di utilizzo non sono esattamente immediate e nemmeno con qualche partita di esperienza si riesce a capire esattamente il loro utilizzo.

Varietà garantita anche per quanto riguarda il numero di auto utilizzabil. Inizialmente infatti il gioco ce ne metterà a disposizione solo due, ma ad ogni gara ci verrà assegnato un bersaglio, la cui demolizione ci permetterà di utilizzarne impunemente il veicolo nelle gare successive. Ciò permette di scegliere se metterci al volante di un'auto veloce, di una robusta, di una pesante o magari di una che si posiziona a metà di queste categorie, decidendo fra un totale di 24 vetture sbloccabili.

Primo e più triviale degli ostacoli che giustificano il voto che siete andati a sbirciare a fine articolo è il sistema di guida. In un gioco dalle scarse velleità simulative è giusto non trovarsi di fronte ad una trasposizione fedele del comportamento di una vettura, ma non è esattamente piacevole avere a che fare con auto poco maneggevoli, a tratti ostiche da domare. In parte il problema si risolve col tempo migliorando la Potenza dei veicoli, uno dei tre parametri su cui si può influire insieme ad Armatura e Offensivo, spendendo i gettoni a forma di chiave inglese reperibili in giro per la mappa.

Ma anche non volendo considerare questo aspetto, che come abbiamo accennato è di poco conto e volendo anche soggettivamente importante, c'è almeno un altro pachidermico neo che allontana Carmageddon Reincarnation dalla sufficienza: un comparto tecnico da denuncia.

Volendo soprassedere su una realizzazione di auto, pedoni e ambiente non certo di prim'ordine, che avvicina il lavoro di Stainless Games ai livelli di un prodotto per smartphone o tablet di quelli che si vedevano qualche anno fa, sono le performance del motore grafico a lasciare allibiti.

Sulla nostra configurazione di prova, che monta una scheda grafica GTX 760 e una CPU i5-4670, mai abbiamo giocato una partita senza essere testimoni di rallentamenti inspiegabili, blocchi dello schermo e crash del gioco. Anche nei momenti in cui tali fenomeni si facevano meno frequenti il gioco non ha mai brillato per fluidità e pur rimanendo entro i limiti della giocabilità ha spesso oltrepassato quelli della frustrazione.

Modificando al ribasso le (poche) impostazioni grafiche i risultati in termini di fluidità migliorano in qualche misura, senza però eliminare i rallentamenti di cui sopra e i blocchi totali. Il tutto, va ricordato, a due mesi dalla sua uscita ufficiale, senza contare l'anno abbondante passato in Accesso Anticipato su Steam.

Il gioco non perde l'occasione di sfoggiare la propria ironia, il tutto completamente tradotto nella nostra lingua.

Per chi vi scrive è davvero un dispiacere parlare in questi termini di Carmageddon Reincarnation, perché è evidente che con un pizzico di impegno e attenzione in più il gioco avrebbe potuto ottenere ben altri risultati. Così, invece, non vale nemmeno la pena tenerselo sul proprio hard disk per una partita sporadica, anche perché il caricamento di un livello richiede due minuti di orologio. Il che, a fronte di partite della durata media di dieci minuti, non ci sembra un buon compromesso.

L'ironia pesante e dissacrante, la potente e azzeccata colonna sonora e un gameplay che quando tutto funziona non è da buttare di sicuro non bastano a consigliare l'acquisto di Carmageddon Reincarnation, ora proposto a €24.99 su Steam e teoricamente in arrivo anche su PS3, PS4, Xbox 360 e Xbox One. Solo l'effetto nostalgia potrebbe tentare qualcuno abbastanza da aprire il portafogli ma, a questo punto, forse sarebbe più saggio virare direttamente sui capostipiti della serie.

5 / 10
Avatar di Matteo Tabai
Matteo Tabai: È un ragazzo abbastanza alto, appassionato di videogiochi, musica, montagna e buon cibo. Onnivoro sia a tavola che con un controller in mano, ha l'assurda pretesa di fare dei videogames la sua professione. Chi vivrà, vedrà.

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In this article

Carmageddon: Reincarnation (TBC)

PS4, Xbox One, PC, Mac

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