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Castlevania Advance Collection recensione - Quattro sfumature di Dracula

Un'occasione imperdibile?

Quanto è spettacolarmente soddisfacente quando, durante un evento, viene annunciato un gioco che diventa disponibile pochi minuti dopo? Va dato atto a Nintendo di essere diventata regina di quelli che ormai tutti chiamano "shadow drop", e gli ultimi due poi sono spettacolari: ActRaiser Renaissance e la Castlevania Advance Collection.

In questa sede ci concentriamo su quest'ultima, una raccolta che include tre capitoli della saga Konami usciti nei primi anni 2000, ai quali è stato aggiunto il prequel di Symphony of the Night, quel Dracula X che fece la gioia dei giocatori PC Engine nell'ormai lontanissimo 1993.

Castlevania: Circle of the Moon, Harmony of Dissonance e Aria of Sorrow uscirono invece tra il 2001 e il 2003 sull'allora neonato Game Boy Advance. Il primo dei tre fu addirittura un titolo di lancio e chi vi scrive lo acquistò proprio insieme al suo glorioso GBA viola, per scoprire quasi subito la pessima qualità dello schermo dell'allora nuova console Nintendo, praticamente ingiocabile sotto il sole. Per poter portare a termine l'avventura era necessario, anzi obbligatorio, giocare al chiuso e senza una luce diretta... ma alla fine la missione venne portata a termine.

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I tre titoli condividono trame simili che, come da tradizione, vedono contrapposte le forze del male dai canini appuntiti e tre coraggiosi protagonisti pronti a far fronte alla minaccia. In Castlevania: Circle of the Moon (Akuma Jō Dracula: Circle of the Moon - GBA 2001) l'eroe è Nathan Graves, un apprendista cacciavampiri che si avventura nel castello di Dracula per impedirne l'ennesimo ritorno.

Questo capitolo, contraddistinto da una palette di colori e da un mood molto più dark rispetto agli altri capitoli, introduce un nuovo sistema di armi secondarie offensive/difensive chiamato Dual Setup System, che prevede l'utilizzo di speciali carte combinabili per la creazione di oltre 80 incantesimi da abbinare all'unica arma del gioco, la mitica frusta. C'è però un solo "problema": il gioco è piuttosto avaro nel droppare i tarocchi più interessanti, quindi preparatevi ad un bel po' di backtraking e a cercare segreti un po' ovunque.

La struttura è quella classica, con una mappa le cui estremità più recondite si svelano al giocatore con la progressiva acquisizione dei poteri. Il livello di difficoltà è come sempre medio-alto e, come al solito, ci si imbatte in quella mezza dozzina di "punti focali" (leggi Boss) che fanno sudare almeno metà delle proverbiali sette camicie per essere superati. Dovessimo dare un voto singolo a Castlevania: Circle of The Moon, sarebbe un 8 pieno.

La modalità Riavvolgimento permette di tornare indietro di qualche secondo per evitare gli errori commessi e fare la partita perfetta.

Harmony of Dissonance (Kyassuruvania: Byakuya no Koncheruto - GBA 2002) è per certi versi l'esatto contrario del gioco precedente. Le tinte oscure lasciano spazio ad una tavolozza di colori estremamente più accesa e ad una definizione di sprite e ambientazioni molto più marcata. Se il gioco precedente era praticamente ingiocabile in condizioni di scarsa illuminazione, per questo siamo al limite dell'utilizzo degli occhiali da sole.

Al centro della scena stavolta troviamo Juste Belmont, nipote del ben più celebre Simon che ha deciso di seguire le orme del nonno. Purtroppo per questo capitolo gli sviluppatori sembrano essersi un po' adagiati sugli allori. Il level design è più anonimo, in quanto diluito in una mappa eccessivamente grande e anche il sistema di potenziamento (chiamato Spell Fusion) legato al combat system è molto meno ispirato e variegato rispetto a quello di Circle of the Moon. Rimane comunque un buon gioco, da 7 scarso diciamo, anche perché è il primo della serie a prevedere una modalità Boss Rush.

Aria of Sorrow (Kyassuruvania: Akatsuki no Menuetto - GBA 2002) è forse ancora oggi il capitolo più rivoluzionario della serie Castlevania e uno dei pochi "classici" a non essere stato diretto dal creatore della serie, Koji Igarashi. Lo scheletro del gameplay rimane più o meno lo stesso ma la storia e il suo protagonista sono sicuramente quelli più distanti dal canone della saga ed ancora oggi tra i più apprezzati dai fan di lunga data.

Come in ogni raccolta che si rispetti, tra gli extra troverete un player con le colonne sonore e un bel po' di artwork, alcuni dei quali inediti.

Soma Cruz è uno studente, vive nell'anno 2035 e suo malgrado si ritrova intrappolato nel Castello di Dracula insieme alla sua amica Mina. L'eclissi di sole in corso al di fuori del maniero testimonierà la sua battaglia per trovare un'uscita e proteggere la sua pseudo-fidanzata. Soma scoprirà presto di avere il potere di assorbire le anime dei nemici, che vengono trasformati in strumenti di attacco e difesa, uno stile che verrà poi ripreso in forma simile da altri capitoli portatili.

Il ritmo è molto simile a quello dell'immortale Symphony of the Night e anche la qualità complessiva si avvicina molto al capolavoro di Iga. Il voto per l'avventura di Soma sarebbe un 9 abbondante. Un seguito ufficiale di Aria of Sorrow, intitolato Dawn of Sorrow, venne pubblicato su GBA nel 2005 e sinceramente ci chiediamo perché non sia stato incluso in questa raccolta.

Ciliegina un po' amara sulla torta è il quarto gioco, Castlevania: Dracula X, ovvero la versione Super Nintendo del prequel del già citato Symphony of the Night: Rondo of Blood (Akumajō Dracula X Chi no Rondo - PC Engine 1993). Considerata una reinterpretazione del gioco originale, fu criticata all'epoca per la sua eccessiva linearità, la mancanza di una miriade di segreti presenti nel titolo di riferimento e il livello di difficoltà schizofrenico. Possiamo confermare che si tratta della gamba zoppa di questa compilation, che solleva un secondo interrogativo: perché non includere il ben più scintillante e ispirato Rondo of Blood?

Il drop-rate dei poteri in Aria of Sorrow non è altissimo, ma comunque estremamente più generoso di quello di Harmony of Dissonance.

Tutti i giochi offrono le opzioni a cui buona parte delle retro-compilation ci hanno abituati: colonne sonore da ascoltare a piacimento, bozzetti e artwork da gustare in un'apposita sezione, varie modalità di visualizzazione (tra le quali è OVVIAMENTE obbligatoria la Pixel Perfect), filtri, salvataggi veloci, rewind e via dicendo. Davvero un bel pacchetto che come spesso accade sarebbe stato migliore con qualche innesto più oculato, ma nessuno è perfetto.

Va inoltre tenuto conto che tre di questi titoli sono praticamente inediti su console non-Nintendo. Gli utenti PlayStation e Xbox (ma anche PC) potranno finalmente godere di tre avventure di eccellente livello, con Aria of Sorrow che si eleva almeno un gradino sopra le altre, tenendo però presente che i personaggi e le ambientazioni "pixelose" sparati su schermi particolarmente grandi tenderanno inizialmente a mettere alla prova le vostre diottrie. Ci farete comunque l'abitudine e il godimento prenderà il sopravvento.

Su Switch il discorso è leggermente diverso visto che l'opportunità di godere della doppia modalità casalinga-portatile rende il pacchetto ancora più invitante. A prescindere dalla piattaforma di preferenza, non possiamo che consigliarvi l'acquisto di questa Castlevania Advance Colletion, che dimostra ancora una volta quanto il gameplay 2D di questa saga non ne voglia proprio sapere di invecchiare.

8 / 10