Castlevania: Harmony of Despair
Un esperimento da rivedere.
Fallita la missione, un nuovo tentativo costringe a ricominciare dall'inizio, con l'unica consolazione data dal salvataggio del denaro e degli oggetti ottenuti nella sessione precedente. In questo nuovo Castlevania, quindi, la perseveranza viene premiata con una lenta (forse sarebbe meglio dire lentissima) crescita del personaggio, che partita dopo partita acquisisce abilità ed equipaggiamenti sempre più potenti, che gli permettono di superare più rapidamente le difficoltà che precedono il boss di turno.
Giocando da soli questo meccanismo si rivela davvero frustrante, visto che prima di ottenere le caratteristiche necessarie per affrontare i livelli (e soprattutto i loro boss) senza lasciarci le penne, bisogna affrontare davvero troppe volte ogni singola mappa.
Il design di ogni ambientazione, inoltre, è stato pensato per premiare la cooperazione di più giocatori, che possono dividersi per raggiungere zone diverse della mappa dove azionare determinati interruttori, attivando porte e meccanismi che liberano la strada verso la meta finale.
Anche la tragedia della morte è meno punitiva, nelle partite multiplayer. Finché almeno uno dei giocatori è ancora in vita, infatti, dopo aver ricevuto il colpo fatale gli altri compagni possono continuare a giocare vestendo i panni di semplici scheletri (ovviamente privi di tutte le abilità del personaggio selezionato), in attesa di essere resuscitati con un freschissimo gavettone di acqua santa.
Avrete capito, quindi, quanto il single player di Harmony of Despair sia noioso e deludente. Al tempo stesso, però, il multiplayer in co-op rappresenta una variante fresca e davvero piacevole da affrontare, che permetterà ai fan della serie di confrontarsi nuovamente con una serie di creature ed enigmi già superati a suo tempo sui titoli originali... questa volta con l'ansia di dover fare attenzione al bastardissimo limite di tempo.
Nel gioco è presente anche una modalità competitiva, un Survival Mode che spinge i giocatori ad attaccarsi tra loro cercando al tempo stesso di sfruttare a proprio vantaggio le trappole e le creature sparse per i livelli. Francamente abbiamo trovato la modalità in questione praticamente inutile, a causa del pessimo bilanciamento dei personaggi e, soprattutto, del sistema di combattimento davvero troppo limitato (perfetto per avere a che fare con le creature del single player, troppo semplificato quando ci si scontra con giocatori in carne ed ossa).
Parlando di personaggi, prima di tutto viene spontaneo chiedersi per quale motivo i programmatori ne abbiano inseriti solo cinque, visto che il multiplayer prevede fino a sei giocatori contemporaneamente su schermo. Al di là di questa considerazione, comunque, ognuno degli eroi presenti può contare sulle abilità che lo caratterizzavano nel capitolo di cui era originariamente il protagonista.
È proprio qui che si nota la totale assenza di bilanciamento tra i personaggi, visto che alcuni di essi possono contare su abilità davvero potenti, che li rendono molto più forti degli altri membri del roster. In alcuni casi, inoltre, è necessario avere una pazienza incredibile per ottenere le nuove abilità, come nel caso di Soma Cruz e delle anime ottenute dalle creature uccise (il bestiario è diviso attraverso i vari livelli, quindi se non si superano almeno una volta i primissimi ostacoli, non si possono raccogliere anime differenti).
Sicuramente ci troviamo di fronte a un gioco che non vale 1200 Microsoft Point. A una cifra inferiore è infatti possibile scaricare, su Xbox Live o sul PSN, l'indimenticabile Symphony of the Night. Se siete alla ricerca di un Castlevania tradizionale, quella rappresenta sicuramente la scelta ideale. Se cercate quel genere di esperienza in qualcosa di più attuale, Shadow Complex è un'altra possibile alternativa. Harmony of Dispair può essere preso in considerazione se volete provare una divertente esperienza multiplayer da condividere con gli amici... e non vi tirate indietro di fronte a un prezzo troppo alto.