Chernobylite - prova
L'erede di S.T.A.L.K.E.R. è finalmente arrivato?
Molto probabilmente se vi chiedessi cos'è successo il 15 maggio 2018 all'interno del mondo dei videogiochi moltissimi non saprebbero neanche lontanamente trovare una risposta. Quel giorno di praticamente un anno e mezzo fa è per certi versi storico per alcuni videogiocatori, per una schiera di appassionati che per anni ha coltivato speranze quasi sempre prive di fondamento. Purtroppo quelle speranze rimangono per l'appunto solo speranze ancora oggi perché S.T.A.L.K.E.R. 2 rimane solo una bellissima promessa.
Un concetto quello di promessa che nel mondo dei videogiochi è ormai sempre più all'ordine del giorno tra fenomeni come il crowdfunding e iniziative come gli accessi anticipati e le varie versioni alpha e beta più o meno pubbliche e gratuite. Lanciando una campagna Kickstarter prima e proponendo la vendita in Early Access poi, i ragazzi di The Farm 51 stanno proprio vendendo una promessa tanto affascinante quanto rischiosa: dare agli orfani di un nuovo S.T.A.L.K.E.R. un'alternativa degna di essere chiamata tale soddisfacendo l'evidente voglia di avventura di tanti giocatori.
Dopo aver raccolto più di $200.000 a fronte di una richiesta della metà, Chernobylite è sbarcato in Accesso Anticipato su Steam da ormai un paio di mesi puntando a un'uscita completa su PC nel 2020 o al massimo nel 2021, con l'arrivo su console (magari PS5 e Xbox Series X?) tra l'altro tutt'altro che da escludere. Lo studio polacco ha il non semplice compito di gestire ambizioni notevoli all'interno di un videogioco che mischia tante anime diverse arrivando, indovinate un po', a promettere tantissimo.
Con la consapevolezza dell'interesse e dell'importanza che accompagna un possibile successore spirituale di S.T.A.L.K.E.R. non potevamo che lanciarci in una prova con mano in cui potenziale e dubbi, luci ed ombre vanno a braccetto nell'indecifrabile valzer che è l'universo early access. Ma prima di addentrarci nei meandri più pericolosi e oscuri della zona di alienazione di Chernobyl vale la pena scoprire brevemente di chi è figlio quest'avventura tra FPS, stealth, survival e gestionale.
Perché non si può parlare di Chernobylite senza parlare di The Farm 51 e senza citare almeno brevemente due giochi molto diversi ma comunque importanti per questo progetto: World War 3 e Get Even. Il primo è un FPS che nonostante le ambizioni continua a non convincere su Steam e sotto molti aspetti è stato abbandonato a se stesso facendoci temere per la buona riuscita di un altro accesso anticipato. Il secondo, invece, sembra per certi versi un fratellastro del protagonista della nostra prova, nel bene e nel male.
Sotto diversi punti di vista il nostro primo contatto con questa reimmaginazione di una Chernobyl post disastro nucleare si porta dietro alcuni dei difetti chiave del passato degli sviluppatori con sezioni shooter prive di mordente e un focus sullo stealth con tanto di takedown silenziosi che scricchiola di fronte a una intelligenza artificiale non particolarmente reattiva. Parlare di un fallimento assoluto lato gameplay sarebbe però decisamente ingiusto considerando come questi aspetti possano essere migliorati nel tempo e come il contorno delle altre meccaniche sia in realtà interessante.
Dopo un incipit lineare che ci accompagna nella centrale nucleare tra visioni del passato e misteriosi messaggi della fidanzata scomparsa del protagonista, Tatyana, abbiamo lentamente scoperto quanto potenziale si nasconda dietro la legnosità delle fasi prettamente action di Chernobylite. L'FPS cede velocemente il passo all'esplorazione e a una raccolta di risorse fondamentale per nutrire noi e i nostri alleati ma anche per migliorare e costruire armi, equipaggiamenti e oggetti di varia utilità.
L'avventura si suddivide in giorni con missioni da portare a termine in prima persona e altre da affidare a uno dei nostri compagni scegliendo il più capace per l'occasione. Una volta scelta la missione si viene sostanzialmente teletrasportati in una mappa esplorabile piuttosto ampia caratterizzata da diversi punti di interesse oltre all'obiettivo principale. La presenza al momento di due soli tipi di nemici e i problemi di IA già sottolineati in precedenza rendono l'esplorazione e l'atmosfera dell'avventura i pregi più evidenti del lavoro di The Farm 51.
Trovare la quadra tra tutte le anime di Chernobylite non è facile considerando la presenza almeno per ora non troppo approfondita anche di una progressione in stile RPG con punti abilità da utilizzare per migliorare alcune capacità. La natura estremamente sfaccettata dell'avventura si traduce anche nell'interessante scelta di poter selezionare il livello di difficoltà di tre aree distinte del gameplay quali survival, combattimento e management. Non una scelta inedita nei videogiochi ma comunque gradita e per certi versi inaspettata.
Come detto in apertura le promesse sono una marea e nonostante i bug, l'ottimizzazione che per ora non fa gridare al miracolo, l'assenza dell'italiano (il russo e l'ucraino però garantiscono un'autenticità niente male) e la necessità di un affinamento importante nel gameplay c'è un certo ottimismo nei confronti della buona riuscita di un titolo che probabilmente non sarà mai S.T.A.L.K.E.R. (anche per precise scelte di design) ma che comunque sta dimostrando una crescita costante di aggiornamento in aggiornamento.
L'Unreal Engine 4, inoltre, non può che aiutare grazie alla sua duttilità e alla sua capacità di adattarsi a videogiochi e meccaniche spesso molto diverse. A livello tecnico non tutto brilla ma la decisione di affidarsi a scansioni della Chernobyl reale e alla fotogrammetria contribuisce ad alzare l'asticella dell'accuratezza di ambientazioni e atmosfere e il coinvolgimento ringrazia.
C'è tantissima carne al fuoco in questo progetto ma c'è anche la sensazione che, al di là della trama interessante e intrigante e delle notevoli atmosfere che miscelano soprannaturale, horror e thriller, l'impegno per bilanciare e migliorare tutte le diverse tessere del complicato puzzle che è il gameplay attualmente dovrà essere davvero notevole.
Il tempo a disposizione fortunatamente c'è eccome e sarebbe un peccato ingiustificabile non sfruttarlo considerando il fascino di certe fasi di gioco. Ritrovarsi in spazi angusti completamente immersi nell'oscurità con il contatore geiger impazzito e con le orecchie tese al più piccolo minaccioso fruscio è una sensazione dalla forza impressionante già ora e la voglia di veder nascere un successore anche solo spirituale di S.T.A.L.K.E.R. è alle stelle.