Chorus Recensione: Un viaggio oltre l'infinito
Un gioco ispirato a classici come Star Wars, Star Trek e Battlestar Galactica.
Chorus racconta come non si possa sfuggire dal passato senza prima sacrificare una parte di sé stessi. Non è una cosa facile, non per chi abbia vissuto nell'oscurità per tanto tempo mentre l'intera Galassia veniva assoggettata da un male capace di distruggere intere popolazioni e pianeti con un semplice schiocco delle dita.
Ovviamente non stiamo parlando della Morte Nera e del malvagio Khan di Star Trek, e neppure di Thanos e delle sue armate provenienti dai meandri più tenebrosi dell'Universo.
Parliamo dei Fishlabs, un team di sviluppo con sede ad Amburgo dalle grandi ambizioni che ha creato un universo sci-fi affascinante e coinvolgente, proponendo una storia intensa e ben raccontata, matura e spietata.
Di Chorus, infatti, ne abbiamo già scritto nella nostra anteprima esaminando alcune trovate che abbiamo trovato intriganti per uno shooter ambientato in una Galassia sconosciuta piena di misteri, dissapori, dissidi e guerre fratricide.
Ispirato a classici della fantascienza come Star Wars, Star Trek e Battlestar Galactica, Chorus è un videogioco davvero sorprendente. Non si accontenta soltanto di raccontare una storia attraverso una narrazione capace di coinvolgere ed emozionare, ma appassiona grazie a un gameplay ben strutturato e ricco di sfumature.
In Chorus impersoniamo Nara, un'Anziana, una guerriera inflessibile che è stata sottoposta sin dall'infanzia a un rigido addestramento da parte della Cerchia, una setta religiosa che domina la Galassia col pugno di ferro. La giovane, addestrata per essere un'arma di distruzione di massa, fugge poco dopo aver spazzato via un pianeta, costretta dal Grande Profeta per purificare il cosmo dalla Resistenza, una formazione composta dai più impavidi guerriglieri della Galassia.
Il percorso di Nara, ormai lontana dalle guerre della Cerchia e dall'oscurantismo con cui è cresciuta, l'ha condotta a un nuovo inizio, lontana dai sentieri pericolosi a cui era abituata. S'è mischiata tre le popolazioni di sfollati ai confini della Galassia per evitare la Cerchia, lavorando al soldo del miglior offerente proteggendo i mercanti o i pellegrini dai pirati nell'intero sistema di Stega con l'amico Sav, che l'ha accolta senza chiederle da dove provenisse.
La pace, però, non può durare per chi è un marchiato: un'offensiva improvvisa della Cerchia, forte di un esercito capace di travolgere persino le tribù dei pirati, mette in allerta i popoli del confine, costringendo Nara a combattere contro il suo passato per difendere la propria gente.
Scongiurando un attacco spietato e improvviso, la giovane si accorge che nascondersi è del tutto inutile, e che l'unico modo che ha per vivere è annientare il Grande Profeta. E per farlo deve affrontare il suo passato, liberando la sua navicella spaziale Forsaken, un amico che ha abbandonato dopo essere fuggita dal suo mentore.
Senza fare spoiler che potrebbero rovinare l'esperienza agli interessati, Chorus incastra una storia appassionante di redenzione con la voglia di rivalsa e il desiderio di vendetta, in un Universo curato in ogni particolare.
Il team è riuscito a costruire una lore che ci ha spinto a esplorarne le peculiarità, apportando una ventata d'aria fresca a un genere che raramente propone delle novità. Complice infatti un gameplay godibile e ben strutturato, ci siamo trovati di fronte un'esperienza inaspettata.
Di sicuro Chorus non è innovativo ma neppure derivativo: è originale, divertente e profondo. Arriva all'obiettivo con semplicità grazie alla passione sconfinata di un team di sviluppo appassionato.
Come accennavamo il titolo è uno shooter in terza persona dove affrontiamo i nemici a bordo della Forsaken in scontri spaziali epici, lasciando dietro di noi i detriti delle navicelle dei nostri avversari.
Spiegato così sembra facile ma non lo è per niente: il sistema di combattimento è fluido e ci dà modo di affrontare i caccia della Cerchia sfrecciando tra gli asteroidi e le rovine di antichi avamposti.
Sparare con la mitragliatrice risulta semplice, una volta abbassato lo scudo del nostro avversario con dei raggi al plasma inseguendolo alla velocità della luce mentre armiamo i missili contro un Avvoltoio Caricato della Cerchia, ostico se affrontato senza mettere in atto una strategia attendista.
Ad averci colpito sono proprio le varie tipologie di nemici, che ci costringono ad usare diverse strategie per affrontarli durante le battaglie più impegnative. Qualora le nostre difese dovessero cadere, la soluzione migliore potrebbe essere quella di curarsi, tornando all'attacco più agguerriti di prima sfrecciando tra gli astri come se fossimo al comando del Millennium Falcon.
Quando non combattiamo possiamo potenziare le armi e lo scafo della Forsaken negli hangar delle stazioni per i vari sistemi della Galassia, che offrono delle missioni secondarie che ci fanno guadagnare del denaro, da investire come preferiamo.
Viaggiando per questo piccolo ma corposo universo, il nostro scopo è riottenere il potere che avevamo un tempo esplorando i templi sparsi per la Galassia. Se da una parte i combattimenti sono avvincenti, dall'altra ci troviamo a risolvere degli enigmi ambientali particolareggiati.
Per sbloccare delle barriere, infatti, siamo costretti a utilizzare il drift, un'abilità che ci permette di colpire dei pilastri circondati da un'aura misteriosa ma potente, generata da una forza elettromagnetica.
Usando la Percezione, un'abilità di Nara, possiamo affrontare il passato attraverso dei ricordi sparsi per le mappe. Oltre a capirne di più della lore del gioco, viviamo in prima persona una trama che coinvolge il rapporto tra Nara e la Forsaken, indissolubile sin dal loro primo incontro.
Le abilità dell'Anziana sono vitali durante gli scontri più agguerriti, come comparire alle spalle dei nemici per poi finirli o caricarli mentre sono in ritirata, permettendoci in questo modo di avere la meglio su chiunque s'interponga tra noi e il nostro fato.
A difficoltà più impegnative vanno dosate sapientemente come i colpi che possiamo infliggere. La struttura ludica, il vero fiore all'occhiello dell'opera, è la sua parte più riuscita.
Inoltre il rapporto tra la Forsaken e Nara ci ha convinto grazie a dei dialoghi scritti magistralmente e a situazioni che hanno reso i loro silenzi dei macigni difficili da sostenere se non si è pronti ad affrontare il dolore.
Mentre ascoltavamo i pensieri di Nara, percepivamo una sensazione simile a quella che abbiamo sentito in Hellblade con Senua, dove le paure si palesavano assieme alle insicurezze. Stavolta abbiamo assistito a qualcosa di inedito, a un rapporto che trasuda umanità e speranza in una Galassia dominata dalla paura e dall'insicurezza.
Ulteriori complimenti vanno alla direzione artistica: complici gli astri e i meravigliosi avamposti in cui siamo stati, diventa complesso dimenticarsi di certi luoghi iconici e memorabili. In parte è merito della modalità fotografica, che ci ha permesso di immortalare delle ambientazioni incantevoli.
Abbiamo giocato Chorus su Series X/S, vantando delle modalità perfomance che abbiamo impostato prima dell'avvio della nostra run. Il titolo gira fluidamente a sessanta fotogrammi al secondo, garantendo dei tempi rapidi nel caricamento durante le cutscene e i momenti più concitati.
In definitiva Chorus è un gioco che ci ha stupito per la sua trama e il suo gameplay, che rende al massimo a un livello di sfida elevato. Appassionante e assuefacente, l'opera dei Fishlabs regala un'esperienza godibile e longeva, che non può mancare nella libreria di un appassionato del genere sci-fi. Il prezzo di lancio, fissato a 39,99 euro, in questo senso aiuta.