Cities: Skyline Xbox Edition - recensione
Roma non è stata costruita in un giorno, ma che noia aspettare!
Paradox con Cities: Skyline ha avuto il merito, qualche anno fa, di andare ad occupare il trono del leggendario Sim City, che orfano del papà Will Wright ha preso una direzione non gradita ai fan per via di città limitate nello spazio e dell'obbligo di essere sempre online.
Non avendo alcuna di queste limitazioni, Cities: Skyline ha dato ai fan ciò che mancava al concorrente e forse anche di più, aggiungendo meccaniche innovative per approfondire la gestione delle città. E mostrando una solidità che l'ha reso il miglior esponente del genere attualmente sul mercato, convincendo così il publisher svedese a portarlo anche su Xbox One con la collaborazione di Tantalus.
Gli sviluppatori australiani al lavoro su questa versione devono però essersi distratti con quella di Rime per Nintendo Switch, visto che molto dell'edizione PC originale s'è perso per strada. Ma andiamo con ordine. Di sicuro non si può criticare lo studio dietro l'adattamento di un'interfaccia complessa tipica dei gestionali e degli RTS, che su PC ha dalla sua il comodo utilizzo di mouse e tastiera, mentre su console ci si trova costretti al solo gamepad.
È questo da sempre il tallone d'Achille che impedisce a tanti titoli di essere giocati comodamente su un divano davanti alla TV, ma con il buon lavoro svolto da Tantalus la mancanza non si sente. La mappatura dei tasti risulta ben combinata con la semplice interfaccia, grazie alla quale ci spostiamo con la croce direzionale sulle icone, con i dorsali nei menu e con le scelte ovviamente assegnate a pulsanti A e B. X è uno shortcut per le demolizioni e Y apre un menu radiale per accedere alle statistiche sulla città, che saprete essere fondamentali se amate il genere.
Passando alle selezioni al di fuori dell'interfaccia, quando si tratta di costruire, gestire e modificare la pianificazione urbana della nostra città si usa un puntatore circolare che non ci ha fatto assolutamente rimpiangere il mouse: il movimento è sempre fluido e sufficientemente preciso, e nei casi in cui bisogna spulciare tra i palazzi più alti, basta ricorrere alla levetta destra per ruotare la camera o al veloce zoom tramite i grilletti, entrambi molto comodi.
Il sistema di costruzione che già colpiva su PC ritorna anche su Xbox One, perfetto per srotolare chilometri di strade a piacimento con tutte le curve che vorrete, oppure per piazzare con cura zone dedicate alle abitazioni o ad altre proprietà. Questo favorisce anche i controlli, che con pochi comandi riescono a farci fare tutto col joypad.
Gli aspetti positivi dell'interfaccia utente non riescono però a celare la mancanza di tante opzioni: ci si muove bene tra i menu anche perché le possibilità sono poche. Per chi ha giocato la versione su computer, sarà immediato notare che soltanto l'impalcatura fondamentale è stata mantenuta, mentre tante funzioni sono state rimosse completamente.
La varietà degli edifici costruibili, lo stile architettonico della città, l'editor del terreno e quelli di asset, scenario e tema, sono elementi del tutto mancanti. Era ipotizzabile che su console qualcosa mancasse rispetto all'originale, ma il taglio è netto ed evidente. Fortunatamente è ancora presente l'opzione per creare distretti, una delle grandi innovazioni apportate al genere dalla serie che ci fa modificare specializzazioni e politiche per ogni zona che configuriamo, distintamente dalle altre. Se avrete pazienza, almeno questo vi divertirà ancora.
Ma la mancanza più grave non è tanto nei contenuti quanto nell'assenza di una meccanica fondamentale: non si può velocizzare il tempo e l'unica possibilità è mettere in pausa o procedere a velocità standard. Come potete immaginare questo si traduce in un avanzare lentissimo nell'evoluzione della città soprattutto agli inizi quando le strutture sono poche, altre si sbloccano dopo aver raggiunto una certa grandezza, e non si può far altro che aspettare. Aspettare che le zone configurate si popolino, aspettare di accumulare abbastanza denaro, aspettare che i veicoli giungano a destinazione, e così via.
In alcuni momenti siamo dovuti rimanere a guardare lo schermo per minuti e minuti prima che il gioco permettesse di interagire, ed è stato quasi come avere un salvaschermo dinamico sul televisore. L'assenza di questa possibilità potrebbe essere giustificata dalla struttura in "livelli" dell'incedere: al raggiungimento di ogni pietra miliare, che significa un numero sempre crescente di abitanti, si ha accesso a nuovi fondi e a strutture da costruire, e probabilmente si è voluto rallentare il processo per ogni livello. Ma il risultato è troppo statico e rende il ritmo di gioco assolutamente blando. C'è soddisfazione nel raggiungere la prossima pietra miliare ma è intervallata da tanta noia. Tutto questo potrebbe essere risolto da una patch futura? Chissà.
Un altro grande problema che vorremmo vedere riparato dagli sviluppatori è la stabilità del framerate, davvero pessimo. Ad ogni movimento della telecamera gli scatti sono tanti e fastidiosi, e basta un piccolo zoom nelle zone popolate a far scendere la quantità di fps sotto i trenta. Come in ogni gestionale è necessario spostarsi continuamente tra zona e zona per verificare lo stato e le possibili modifiche da effettuare, e in Cities: Skyline per Xbox One ciò è problematico, inficiando direttamente l'esperienza di gioco.
Nel caso avessimo assistito a un dettaglio particolarmente elevato nei modelli tridimensionali di tutti gli elementi che compongono la città, si sarebbe potuto chiudere un occhio, accettando il compromesso. Ma siamo ben lontani da quanto siamo abituati a vedere su PC, dove anche con un sistema di fascia media, ormai il titolo si tiene solido sui sessanta e più frame per secondo e con una quantità di dettagli davvero enorme, capace di rendere ogni inquadratura uno spettacolo. Su Xbox One abbiamo invece un Cities scattoso e anche vittima di un certo aliasing.
Purtroppo sul lato tecnico i problemi non finiscono qui. Il comparto audio sembra equalizzato male, e nella nostra prova abbiamo dovuto intervenire sui volumi per non rimanere storditi dalla confusione generata da temi musicali, effetti sonori cittadini e vari cinguettii (marchio di fabbrica della serie). Con i rapidi spostamenti e zoom di camera ovviamente le sorgenti audio aumentano e diminuiscono; ci sono i rumori del traffico e degli stabilimenti quando ci si avvicina alle strade, oppure il vento e la natura quando si guarda tutto dall'alto. In ogni caso gli effetti risultano ridondanti e calibrati male nei volumi. Infine anche le tracce audio ci sono sembrate più frequenti nei loop rispetto all'originale, che alternava motivi epici a un buon jazz.
Sebbene resti il miglior gestionale a tema urbano su PC, in questa Xbox One Edition, Cities: Skyline proprio non ce la fa ad arrivare alla sufficienza. È una versione castrata di alcune delle sue caratteristiche più importanti, alcune delle quali fondamentali per divertire. Se proprio non avete un computer decente e siete malati del genere, potrebbe essere una soluzione per placare la vostra sete di city builder, data anche l'assenza di valide alternative. Altrimenti mettete mano su mouse e tastiera, e andate su Steam dove lo potete trovare ormai a pochi euro.