Citizens of Earth: vicepresidenti per un giorno - recensione
Quando ispirarsi ai classici non basta.
Prima di questo gioco, davvero non avevo idea di quanto fosse dura la vita del vicepresidente della Terra! Tua madre non fa in tempo a svegliarti che devi fronteggiare un gruppo di manifestanti che urla di fronte a casa tua, poi ci sono cospirazioni da sventare, alieni da sgominare, chicchi di caffè mutanti da uccidere e molto altro.
Questo in breve è il mondo di Citizens of Earth, un RPG con combattimenti a turni che deve molto a EarthBound, un titolo del 1994 per Super Nintendo da cui ha ereditato alcune meccaniche di gioco.
Durante gli spostamenti all'interno della mappa infatti i nemici saranno sempre ampiamente visibili, e avranno un raggio d'azione all'interno del quale potranno muoversi per attaccare. Tuttavia, riuscendo a coglierli di sorpresa, si potrà godere di alcuni bonus a inizio scontro.
Inoltre non saremo mai soli nelle nostre avventure e potremo sceglierci un party di tre personaggi pescati nel nostro entourage. Decine sono infatti le persone che possono essere aggiunte, ciascuna con determinate caratteristiche, attacchi e abilità. Ad esempio, reclutare un senzatetto permetterà di rovistare nella spazzatura, mentre la mascotte potrà cambiare al volo la difficoltà del gioco.
Prima di poterle aggiungere al nostro gruppo, dovremo però completare una quest più o meno lunga, ed è qui che le cose per Citizens of Earth si fanno complicate. Il gioco infatti sembra ansioso di tirarci dentro a ogni missione possibile e immaginabile, senza neppure darci il tempo di capire chi siamo, cosa fare e qual è la trama.
Spesso, assediati come saremo dalle quest secondarie, risulterà decisamente difficile ricordarsi che sotto a tutto questo delirio c'è anche una storia. Evidentemente gli sviluppatori avranno pensato che tanti contenuti equivalessero a buoni contenuti. Ingenui!
Senza contare che il gioco poi non aiuta più di tanto nella gestione di questa grande mole di incarichi. Non solo il log delle quest è scarno nelle descrizioni, ma non è stato concepito nulla per dare un piccolo aiuto, indirizzare verso una zona specifica o almeno dire quale cavolo di mostro uccidere per ottenere ciò che serve. Insomma va bene ricreare in modo ironico le difficoltà di chi governa il mondo ma qui si sta davvero esagerando.
Il risultato finale è che in Citizens of Earth ci si muove a caso, di continuo, come squali che devono nuotare per sopravvivere, eliminando tutto ciò che s'incontra e frugando ovunque per capire cosa si deve fare, risolvendo una media di cinque quest per ogni incarico con la sensazione finale di non comprenderne mai appieno il perché.
E questo ci porta dritti al cospetto del problema principale di Citizens of Earth: lo scarso appeal dei personaggi e del mondo di gioco. Sì, ok la parodia del mondo reale, il gioco di citazioni, i rimandi e l'atmosfera allegra... ma avete presente quando qualcuno cerca di risultarvi simpatico in tutti i modi, fallendo miseramente? Ecco, con questo titolo si avverte proprio quella stessa fastidiosa sensazione di prurito alle mani.
Senza considerare poi lo stile grafico, privo di ogni particolare estro. Magari suonerà come un giudizio personale ma tanto valeva fare l'ennesimo gioco in stile 8-bit piuttosto che sbizzarrirsi in un'inutile carrellata di disegni tutto sommato anonimi.
Anche per quanto riguarda le meccaniche di gioco dure e pure, il combattimento a turni di Citizens of Earth non offre particolari slanci di novità, anzi, risulta perfino troppo schematico. Al di là delle centinaia di personalizzazioni possibili col party, che rendono in effetti vario l'approccio allo scontro, tutto si riduce a due cose: mosse che caricano punti energia e mosse che li consumano.
Ci ritroveremo quindi intrappolati in scontri spesso lunghi e tediosi, a ripetere mosse base molto deboli per caricare l'energia, seguite poi da un'unica mossa potente così da spendere i punti guadagnati.
E considerando che ogni mappa è talmente fitta di nemici che difficilmente staremo più di due minuti senza combattere, prepariamoci a una serie di scontri tutti uguali che logoreranno la pazienza e faranno desiderare la fuga non solo dallo scontro, ma dal gioco stesso.
Per fortuna, se saremo particolarmente forti, con un tasto potremo mandare i nostri alleati contro il nemico e distruggerlo senza doverci combattere turno dopo turno. Ma meglio non cantare vittoria troppo presto, sarà infatti difficile diventare così potenti, dato che ogni nuova zona del gioco ci vedrà, come tradizione vuole, così deboli da rischiare la vita in ogni scontro.
Un vero peccato dunque, perché sotto il suo grinding continuo, i combattimenti noiosi e l'umorismo medio basso, si nasconde un gioco che poteva essere molto divertente. Purtroppo invece ci troviamo di fronte a un titolo mediocre che ci mette sotto pressione, ma solo perché ci chiede di fare molte cose. Evidentemente ricreare EarthBound non era poi così facile.