CM Storm Novatouch TKL - recensione
Dita sul velluto.
Cooler Master è ormai da tempo diventata uno dei nostri produttori hardware più prolifici: le sue proposte mirate a un pubblico desideroso di hardware di una certa qualità e anche se i suoi prezzi sono leggermente sopra la media bisogna dire che i materiali e la progettazione di molti hardware sono sopra la media, così come sembra essere il caso della tastiera di quest'oggi, la Novatouch TKL, una keyboard ibrida dalle caratteristiche tecniche molto particolari.
TKL, è l'acronimo di "tenkeyless", ovvero senza tastierino numerico e infatti, non appena tolta dalla confezione, la Novatouch colpisce per le dimensioni contenute che fanno risparmiare almeno dieci centimetri d'ingombro all'utente. In questo senso l'interesse è notevole per chi non dispone di una postazione di lavoro particolarmente spaziosa e deve far convivere mouse e tastiera in uno spazio molto ristretto oppure ha più di una tastiera sul piano.
A parte l'assenza del tastierino numerico non ci sono altre indicazioni da dare sul layout, che è un tipico ITA senza l'aggiunta di particolari tasti funzione. Non ci sono concessioni di alcun genere all'estetica: forma squadrata piuttosto regolare e anonima, nessun poggiapolsi o soluzione particolare.
L'assemblaggio è ottimo: il telaio è rigidissimo e privo di ogni genere di cigolio, così come i materiali per la scelta della piedinatura in gomma morbida. Il cavo braided con ingresso miniusb da un metro e mezzo è staccabile e si infila nella parte anteriore destra del telaio. Anche se si può sostituire, apprezzabile è la placcatura in oro dei contatti stessi del cavo pensata per la migliore conduttività possibile.
All'interno della confezione si trovano alcuni accessori interessanti: oltre al cavo, è infatti presente un tool per procedere all'estrazione dei tasti e sostituirli tutti con tasti standard Cherry MX visto che l'innesto è a croce come per tutti gli switch di questo genere. Sempre all'interno abbiamo trovato degli anelli in gomma morbida che all'occhio di un profano possono sembrare, guarnizioni per idraulica e invece no. Si tratta di anelli di gomma pensati per essere inseriti all'interno dei tasti standard per ammortizzarne l'impatto con il telaio al momento della digitazione e rendere la Novatouch TKL ancora più silenziosa di quanto già non sia.
Già perché, la tecnologia ibrida di cui vi parlavamo all'inizio della recensione non è molto comune dalle nostre parti in quanto gli switch di cui è equipaggiata la tastiera sono realizzati dal produttore giapponese Topre e a quanto pare sono piuttosto diffusi in quel del Sol Levante, mentre in Europa sono sostanzialmente una novità. Senza scendere troppo nei dettagli, il concetto degli switch ibridi è molto semplice: aggiungere al meccanismo a stantuffo nella parte superiore, una membrana capacitiva in quella inferiore che riceve l'impulso e lo trasmette allo stampato sottostante.
Rispetto ai normali tasti meccanici, cambia la tecnologia della parte terminale dove la molla avvolge completamente tutto il pistoncino che nel movimento di attivazione è più secco e leggermente più rumoroso, mentre in questo caso è conica e avvolge solo la membrana.
La prima cosa di cui ci si accorge nella digitazione con questa Novatouch TKS, è la morbidezza nell'arrivare a fondo corsa con tutti i tasti utilizzati: si tratta di un mix molto curioso tra la ruvidezza delle tastiere meccaniche e la morbidezza di quelle a membrana a cui serve, layout a parte, qualche ora per adattarsi pienamente. Ma quando ci si fa la mano, nella digitazione di testi complessi in cui la velocità e fluidità sono essenziali, bisogna dire che il feeling è veramente eccezionale, per tre motivi.
La silenziosità rispetto ai tasti meccanici è maggiore ma la reattività è molto simile visto che non si deve arrivare a fondo corsa per mandare l'impulso della digitazione. Allo stesso modo, si percepisce un impatto molto più morbido che nell'utilizzo prolungato rende questi tasti un vero e proprio tappeto rosso per le dita in grado di rendere la digitazione un vero piacere sia per la velocità di attivazione, sia per la corsa corta dei tasti (4 millimetri) ma soprattutto per la morbidezza della pressione e il rumore molto contenuto.
Tutto questo si può apprezzare anche in gioco dove il connubio tra la reattività tipica di una tastiera meccanica si sposa con la morbidezza di quella a membrana: abbiamo provato Battlefield 4, Alien Isolation e uno strategico come Company of Heroes 2. La Novatouch non ha assolutamente mancato un colpo e si è confermata reattiva anche dopo svariate ore d'utilizzo: su questo non avevamo alcun genere di dubbio visto che gli switch ibridi di Topre sono certificati per oltre sessanta milioni di pressioni e anche esagerando, l'impressione è che ci vorranno anni di maltrattamenti per far perdere sensibilità ai tasti WASD o quelli che gli stanno intorno.
I test in scrittura e in gioco ci hanno confermato le ottime qualità di questa tastiera che dal punto di vista della progettazione e della meccanica è sicuramente una delle migliori che ci siano mai capitate di provare finora per feeling, reattività ma soprattutto confort delle dita. A questi ottimi aspetti positivi fanno tuttavia da contraltare parecchi elementi negativi che penalizzano di parecchio la valutazione di un prodotto altrimenti di altissimo livello.
Il primo riguarda la mancanza di qualsiasi tipo di software di configurazione: la possibilità di connettere la Novatouch TKS a una presa USB e di iniziare a lavorare o giocare immediatamente è sicuramente apprezzabile, ma non è presente alcun genere di software che permetta in alcun modo di andare a personalizzare l'utilizzo con macro o assegnazioni particolari. Le uniche opzioni disponibili direttamente da tastiera sono il blocco dei due tasti Windows ai lati della barra spaziatrice, la gestione dei tasti funzione multimediali per flussi audio/video e la possibilità di attivare la ripetizione rapida dei comandi. Un po' poco per chi usa le macro e chi vuole effettuare configurazioni particolari.
Il layout è standard, quindi non ci sono tasti funzione supplementari di alcun tipo che possano dare la possibilità di attivare funzioni extra: del resto il layout molto compatto non lascia veramente spazio al posizionamento di alcun tasto che non sia per i comandi standard. Oltre a questo, manca qualsiasi genere di retroilluminazione e questo potrebbe essere un problema per chi ne fa un utilizzo ludico prevalentemente notturno.
Anche l'assenza di un poggiapolsi è degna di nota, per quanto, grazie al peso e alla stabilità della piedinatura, l'ergonomia e stabilità d'utilizzo siano sempre ottime. In ultima istanza, non ci ha fatto impazzire la scelta di usare un connettore a L per l'ingresso del cavo Usb: in caso di caduta o di uno strappo molto violento, non è del tutto improbabile il danneggiamento del recesso della porta MiniUsb che possa rendere la tastiera inservibile.
E questo ci porta al problema maggiore di questa Novatouch TKS, ovvero il prezzo che si attesta sui centottanta euro. Una cifra molto, troppo elevata, per non penalizzare la valutazione complessiva considerando che molte proposte della concorrenza propongono tastiere meccaniche di ottima qualità con layout full, dotate di software di configurazione, retroilluminazione, poggiapolsi e tasti funzione a volontà.
Questa Novatouch TKS va quindi considerata come una costosissima fuoriserie della digitazione ma priva di molti optional capaci di renderla attraente per i giocatori in cerca di un prodotto completo a tutto tondo. Ci sentiamo comunque di consigliarla agli utenti che vogliono il meglio del meglio in un contesto lavorativo e che solo occasionalmente si dedicano al gioco, ma preparino il kit per il prelievo di sangue.