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CoD: Modern Warfare 3

Uno sguardo alle Spec Ops.

Il gioco è finalmente uscito. Qualora foste interessati, vi invitiamo a consultare la nostra recensione di Call of Duty: Modern Warfare 3!

Durante l'E3 abbiamo avuto un incontro ravvicinato con Modern Warfare 3, sia in modalità single player (ma solo sotto forma di demo giocata dagli sviluppatori) che in multi (questa volta giocando personalmente una delle Spec. Ops).

Qual è stato il risultato del nostro contatto con l'ennesimo episodio della saga di Call of Duty? Se da una parte le due missioni della campagna ci hanno fatto provare un inevitabile senso di deja-vu, il multiplayer, per quanto canonico, ci ha davvero divertiti, rivelandosi una piacevole sorpresa che non vediamo l'ora di giocare ancora.

Andando con ordine, però, iniziamo il nostro resoconto dalla campagna. In una saletta buia dietro al booth Activision siamo stati fatti accomodare su una serie di divanetti in pelle umana, in modo da assistere alla demo di due missioni distinte. La prima fase della demo era la stessa già mostrata durante la conferenza Microsoft, con l'assalto al sommergibile e il successivo lancio dei missili verso una destinazione sconosciuta, quindi ci concentreremo principalmente sul secondo pezzo del lotto, la missione chiamata Mind the Gap.

La demo iniziava con l'ormai familiare visione dall'aereo spia, con la telecamera a infrarossi che permetteva di individuare con chiarezza il numero di ostili sul posto e la loro posizione. Dopo un rapido briefring, quindi, la visuale tornava in prima persona, permettendo al giocatore di iniziare ufficialmente l'assalto al magazzino di turno.

L'obiettivo era nascosto all'interno di un furgone, che doveva essere raggiunto il più rapidamente possibile per essere recuperato e, di conseguenza, tolto dalle mani sbagliate in cui era finito precedentemente.

L'operazione iniziava come un assalto stealth, ma ben presto si trasformava in uno scontro a fuoco di dimensioni bibliche, con tanto di elicotteri a garantire supporto aereo, cecchini in copertura ed esplosioni a ogni angolo. Oltre al giocatore e al suo team, diverse squadre alleate lavoravano in modo sincronizzato, contribuendo a espandere a dismisura la sparatoria e creando un'atmosfera a dir poco rovente.

Una volta arrivati il camion, tuttavia, Burns e i suoi uomini si rendevano conto che il carico non era più al suo posto, quindi ha avuto inizio una drammatica corsa contro il tempo per raggiungere il treno su cui i terroristi avevano spostato il "pacco" per trasportarlo altrove.

Durante l'intensa sparatoria successiva ci siamo resi conto di due cose: prima di tutto i compagni di squadra si sono dimostrati dei validi alleati, capaci di eliminare alcune delle minacce presenti nella mappa e di garantire al giocatore un fuoco di soppressione efficace da sfruttare per muoversi da una copertura all'altra.

In secondo luogo alcuni elementi del fondale venivano distrutti in modo realistico e convincente, pur trattandosi sempre e comunque di scelte scriptate inserite ad arte dai programmatori per garantire un maggior realismo. Durante la corsa verso il treno, per esempio, l'elicottero di copertura faceva saltare i tiranti di alcuni ingombranti cilindri di cemento, che rotolavano inesorabilmente contro i poveri bersagli nascosti nelle loro vicinanze.

La demo del gioco.
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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Call of Duty: Modern Warfare 3

PS3, Xbox 360, Nintendo Wii, PC, Nintendo DS

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