Codemasters e i conflitti reali nei giochi
"Inappropriati e di pessimo gusto".
Secondo Codemasters, gli FPS basati su conflitti attualmente in corso sono di "pessimo gusto" e "inappropriati".
Sion Lenton, creative director di Operation Flashpoint: Red River, ha espresso la propria disapprovazione in un'intervista concessa a Edge: "Personalmente non voglio concentrarmi su su un conflitto in atto. Non è appropriato, è di pessimo gusto".
"Il nipote di una delle ragazze che lavorano qui da noi è stato ucciso da un IED (ordigno esplosivo improvvisato) qualche mese fa. Quando ne sento parlare mi passa la voglia di discutere in qualche meeting della nostra tecnologia per gli IED".
Il bersaglio di Lenton è chiaro. Qualche settimana prima della pubblicazione di Medal of Honor, EA ha rimosso la fazione dei Talebani dal multiplayer dell'FPS criticato per la sua rappresentazione della guerra afghana.
Qualche tempo prima, il publisher Konami si rfiutò di pubblicare Six Days in Fallujah, shooter che ricostruiva una delle battaglie più cruente dell'ultima guerra combattuta in Iraq. Anche in quel caso le pressioni dei familiari delle vittime del conflitto hanno avuto la meglio sulla volontà degli sviluppatori.
Operation Flashpoint: Red River, sequel dello shooter tattico Operation Flashpoint: Dragon Rising, sarà disponibile nel 2011 su PC, PlayStation 3 e Xbox 360. Gli eventi si svolgono nel 2013 in Tajikistan e raccontano un conflitto immaginario che ha per protagonisti gli Stati Uniti e la Cina. "Facciamo giochi di guerra, e mostriamo persone che muoiono ma preferiamo attenerci alla finzione", ha spiegato Lenton.